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Che la palestra del naso abbia inizio

I calici neri con i vari profumi sono pronti, i box con le stoffe ci sono, l'ultimo controllo all'impianto acustico per le musiche fatto. Le produttrici sono arrivate, i partecipanti pure, i vini sono alla giusta temperatura di servizio e attendono solo di essere stappati. Tutto pronto. Che  “La Palestra del naso”  abbia inizio!
Per chi ancora non lo sapesse si tratta di un laboratorio multisensoriale ideato e condotto da Liliana Savioli, in collaborazione con qbquantobasta, per imparare a percepire il vino con tutti i sensi in nostro possesso, compreso il tatto e l'udito. A questo scopo,dopo attento lavoro delle Qbiste, sei sommelier che si preparano insieme, sono stati selezionati dei brani musicali da associare a ogni vino. Si inizia con  il gioco dei calici neri. Tutti ad annusarne il contenuto ed evincere di che profumo si tratti. Frutta, spezie, fiori, erbe aromatiche. Tutti sentori presenti anche nei vini in degustazione.

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Sei Friulano, anzi, sei grandi Friulano.
Borgo San Daniele, è lui il primo. Dalla vendemmia 2012 (annata calda), si  presenta a fare gli onori di casa con un bel giallo paglierino, e al naso ci regala subito albicocche, erbe aromatiche e mineralità. Prosegue con note burrose,balsamiche e di zenzero. In bocca è gentile ed elegante, il sorso è lungo e sapido e lo zenzero torna a fare capolino con una leggera piccantezza. Finale piacevolmente ammandorlato.   Alle note di “ Haydn, concerto per violoncello in re minore 2 il rondò” , chiudo gli occhi e quasi mi emoziono, riconosco il vino che ho nel calice!
Passiamo  quindi a un altro borgo, il Borgo delle oche. E' il Lupis Terrae 2012  la terra dei lupi, antico nome della città di Valvasone) ad accoglierci, e lo fa  con una mise giallo paglierino  carico. La produttrice ci racconta che si tratta di un blend di Malvasia, Friulano e di una piccola parte di Verduzzo che ha riposato un anno in barrique. Il naso è complesso: minerale, note burrose, vaniglia, frutta secca, note mentolate, albicocca, curry, violaciocca. Lo devo assolutamente assaggiare: in bocca è fresco, sapido e con un finale lungo ed ammandorlato. Morbido, elegante e con la giusta grinta, sorretta anche dalla leggera connotazione tannica del Verduzzo. Partono le note di Allevi “13 dita Parole”. Lo riconosco: è lui!
Ora ci spostiamo dalle Grave e ritorniamo al Collio, azienda Venica e Venica. Giallo dorato per questo Friulano 2012 che ci inebria con sentori di vaniglia, note minerali (si percepisce proprio il sasso), erbe aromatiche essicate, zenzero, mela ,menta, mandarino e un leggero sentore affumicato. Anche lui in bocca è morbido, sapido con un finale lungo ed ammandorlato. Elegante e vivace,  ”concerto in do maggiore rv 558 allegro molto” di Vivaldi, è il brano musicale che gli si addice.
Ci spostiamo, andiamo a Prepotto da Hilde Petrussa: anche il suo Friulano 2012, che ho scoperto aver riposato in botte grande per sette mesi, si presenta con una bella tonalità giallo paglierino carico. Sono sempre più affascinata da tutti questi profumi e porto subito il calice al naso. Bellissime note minerali accompagnate da mandarino, mela, burro fuso, pepe e una nota affumicata. In bocca la struttura si fa sentire subito; una buona alcolicità accompagnata da freschezza, sapidità e una piacevole piccantezza. E' un vino elegante e sicuro di sé, da degustare  sulle note di Beethoven “Symphonie n. 3 eroica ouverture”.
Proviene dalla vendemmia 2010 il Friulano di Gigante. E' il Vigneto storico che si presenta con un  giallo paglierino carico e al naso salvia ,pera, zenzero, liquirizia, note balsamiche e note burrose. In bocca è sapido, il finale lungo e ammandorlato. Un vino oserei dire sensuale, da sorseggiare  ascoltando  “Rhapsody in blue di G. Gershwin”, magari in buona compagnia ( e meno male che il 2010 è stata un'annata difficile!)
Terminiamo con una dea. Athena è il nome di questo vino, ma anche della figlia di Alessia e Roberto Picech, alla quale è stato dedicato, la bimba ha accompagnanto la mamma a questo laboratorio.
Athena si presenta con una veste giallo dorato, proviene da una vigna di quasi 60 anni e riposa in tonneau per 18 mesi. La vendemmia  è 2011, annata fredda, ma questo colore mi fa pensare subito a delle note calde e infatti non delude le mie aspettative, anzi. Pietra focaia, vaniglia, tè, curry, cedro candito, note balsamiche, note burrose, Il sorso è potente, avvolgente, sapido, leggermente tannico e dal finale ammandorlato.
Maurice Ravel ci riporta alla stessa potenza del vino col brano “valzer nobili e sentimentali primo”. In sala sono tutti entusiasti, emozionati e anche incuriositi. Che succederà ora? Ora c'è l'esame tattile e rigorosamente alla cieca: abbinare delle stoffe a questi vini. Quale stoffa è riconducibile ai vini degustati?
Non c'è storia, e  tra tutte vince lo shantung di seta. I Friulano delle donne del vino sono come lo shantung di seta, una bella stola elegante ed avvolgente, un particolare che fa la diffrenza. Sempre!Il tutto a Pordenone a Fiera Cucinare. Le foto sono di Tiina Hallikainen.

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