Oro per il Montasio stravecchio all'Oscar dei formaggi

attestato Montasio Dop Stravecchio Pezzettaattestato Montasio Dop Stravecchio Pezzetta

World Cheese Awards 2022. Il concorso internazionale più prestigioso dedicato ai formaggi di tutto il mondo premia la qualità del Montasio Dop. Alla serata celebrativa del 2 novembre 2022 svoltasi all’International Convention Centre Wales di Newport in Galles, ad aggiudicarsi un “Oro” mondiale c’è anche il Montasio “Stravecchio”, con oltre 18 mesi di stagionatura, prodotto e affinato dalla famiglia Pezzetta.

A giudicare i formaggi una giuria di 250 esperti che hanno selezionato ben 4.434 candidati da tutto il mondo valutando il prodotto secondo forma, aroma e consistenza.

“Un prestigioso riconoscimento che conferma e gratifica la qualità e l’arte casearia della storica attività della famiglia Pezzetta – ha commentato il Presidente del Consorzio Montasio, Valentino Pivetta. È motivo di orgoglio e soddisfazione per tutti noi ed è una conferma dell’importante lavoro che svolgiamo scrupolosamente nel nostro quotidiano per assicurare sempre la massima qualità e attenzione alla materia prima”.

Montasio DOP Stravecchio con uvaMontasio DOP Stravecchio con uva
Il Montasio è un formaggio genuino, controllato e senza lattosio; l’ambiente incontaminato, il clima, la materia prima, la lavorazione e l’artigianalità sono i fattori caratterizzanti e fondamentali di questa eccellenza gastronomica che sa offrire una combinazione armoniosa di profumi, sapori e valori nutritivi.

Grazie a laboratori attrezzati con i più sofisticati sistemi di aerazione l'azienda Pezzetta formaggi crea l’ambiente più favorevole per i processi di stagionatura e affinatura del Montasio che dopo i 18 mesi si distingue per le sue note aromatiche decise e un gusto raffinato e intenso. I sentori diventano fruttati e vegetali riconducibili alla frutta secca e al fieno; la crosta si fa più secca e la pasta diviene granulosa e friabile. Bon, bon! per dirlo alla friulana, buono buono!

 

 

 

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Conciato al pepe nero firmato Carpenedo

conciato al pepe neroconciato al pepe nero

La Casearia Carpenedo trionfa a Caseus Veneti 2022. Vince un oro con il Premio della Critica e si aggiudica anche il Premio Giuria Popolare. Il Conciato al Pepe Nero è un formaggio fresco ottenuto con latte vaccino pastorizzato, stagionato per 5 mesi e al momento giusto sigillato in botti di rovere con un mix di pepe che rimane gelosamente custodito. Le botti così riempite seguono un preciso programma di rotazione per permettere una perfetta trasformazione e trasferimento dei sapori.

conciato al pepeconciato al pepe

Un connubio vincente quello tra grande maestria artigiana e prodotto finale. La figura dell’affinatore e il suo ruolo non sono ancora giustamente apprezzati e proprio questo é stato l’intento del premio, portare l’attenzione non solo al prodotto ma anche a chi lo crea, capace di esaltarne i sapori con un’expertise di oltre 60 anni, come nel caso di Antonio Carpenedo, pioniere del percorso dell’affinamento.

 Antonio Carpenedo premiato da Gioacchino Bonsignore e Alberto Marcomini Antonio Carpenedo premiato da Gioacchino Bonsignore e Alberto Marcomini

 

LA CASEARIA CARPENEDO

La Casearia Carpenedo, riconosciuta come primo laboratorio di affinamento di formaggi in Italia, nasce dalla visione creativa del suo fondatore Antonio Carpenedo. La storia dell’azienda ha inizio nei primi del 1900 quando suo padre, Ernesto Carpenedo, iniziò come casoin (in dialetto veneto, pizzicagnolo), in un negozio di alimentari a Preganziol (Treviso). Il figlio cresce nella bottega del padre e negli anni ’60 inizia a gestire un piccolo caseificio in provincia di Treviso; qui con l’aiuto di un amico tecnico casaro impara l’arte del formaggio da autodidatta. Nel 1965 Antonio fu uno dei primi ad esportare fuori dalla provincia di Treviso e poi in altre regioni la “Casata Carpenedo” oggi conosciuta ed apprezzata come Casatella Trevigiana Dop.

Il ’76 segna l’inizio di un’altra avvincente sfida, quella di affinatore, con la riscoperta di un’antica tradizione contadina della zona del Piave, ossia riporre il formaggio sotto le vinacce durante la vendemmia. Fu allora che si iniziarono a produrre le prime forme di formaggio affinato in vino e vinaccia con il nome di Ubriaco, che divenne un marchio registrato di proprietà esclusiva dell’azienda. Da allora Antonio esprime a pieno la sua innata creatività e forte visione trasformando l’azienda nel primo laboratorio di affinamento caseario riconosciuto in Italia. Dall’utilizzo delle vinacce, passa alla sperimentazione di nuovi ingredienti come fieno, foglie di noce, pepe, spezie, birra, liquori e molti altri che oggi compongono il vasto repertorio dei “Formaggi di Cantina”. Oggi l’azienda è guidata dai figli Ernesto, direttore di produzione e Alessandro, direttore commerciale. 

famiglia Carpenedo foto Renato Vettoratofamiglia Carpenedo foto Renato Vettorato

 

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Formaticum! Formaggi made in Italy

 

qb quantobasta Maggio 2022 nelle foto: un tagliere goloso di caprini, il pecorino affinato in foglie di noci e la caciotta massaggiata a manoqb quantobasta Maggio 2022 nelle foto: un tagliere goloso di caprini, il pecorino affinato in foglie di noci e la caciotta massaggiata a mano

Formaticum. Il 14 e il 15 Maggio 2022 torna a Roma - nelle sale di Palazzo Wegil - il salone dedicato alle rarità casearie made in Italy.  Ideato da La Pecora Nera Editore- casa editrice attiva da diciannove anni nel mondo dell’enogastronomia, specializzata nella realizzazione di guide ed eventi – e Vincenzo Mancino, assaggiatore ONAF ed esperto conoscitore della produzione e lavorazione dei latticini, Formaticum è un evento di riferimento per conoscere i piccoli produttori italiani e assaporare le loro specialità.

Dal Piemonte arriva Giovale Formaggi, una famiglia di casari che produce, stagiona e affina formaggi da latte crudo di capra, mucca e pecora. Dalla Lombardia proviene la Latteria di Branzi 1953 che raccoglie il latte di settanta piccole aziende di montagna, con il quale produce grandi formaggi della tradizione bergamasca. Immancabile la presenza dei produttori della Valle del Bitto dello Storico Ribelle, uno dei formaggi simbolo della produzione lombarda che si produce negli alpeggi delle valli in provincia di Sondrio.
I sapori della Toscana sbarcano a Formaticum con l’Azienda Agricola Rustici che lavora il latte vaccino biologico dell’azienda per la produzione di formaggi freschi e stagionati.

Dall’Emilia Romagna viene Giansanti, un’azienda a ciclo chiuso per la produzione di Parmigiano Reggiano DOP con lavorazione artigianale.

New entry umbra di questa edizione la Fattoria Ma’Falda che alleva capre di razza Camosciata delle Alpi e produce formaggi a latte crudo. Situata in Umbria tra Orvieto e Todi, Ma’Falda è una fattoria biologica con agriturismo ecosostenibile gestita da Flavio, di origini milanesi, dalla moglie e dalla cognata, native della Norvegia.
L’Abruzzo è rappresentato dall’Azienda Agricola La Mascionara che lavora in un piccolo paese del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Il recupero di razze rustiche locali e un concetto tradizionale di allevamento è alla base del lavoro della Cooperativa Asca di Anversa degli Abruzzi. Non poteva mancare il Bio Agriturismo Valle Scannese di Gregorio Rotolo, il celebre allevatore casaro a cui sarà dedicato un ricordo speciale nel corso della manifestazione. In quest’azienda abruzzese il latte viene trasformato per dare vita a circa 30 formaggi a latte crudo biologico, tutti differenti tra loro.

conciato di san vittore formaggio del Basso Lazio di origini sannitiche aromatizzato con 15 erbeconciato di san vittore formaggio del Basso Lazio di origini sannitiche aromatizzato con 15 erbe

Il Lazio gioca in casa con la Piccola Formaggeria Artigiana di Marco Borgognoni che nel suo laboratorio di Viterbo produce formaggi fatti solo da latte locale e ingredienti naturali. Dalla valle viterbese arriva l’Azienda Agricola Monte Jugo che realizza formaggi freschi e stagionati, espressione di antiche tradizioni casearie e la cui genuinità è garantita dalla filiera corta. Nata pochi anni fa è l’Azienda Agricola Sensi che, nella Tuscia, alleva capre allo stato brado e produce con il loro latte il formaggio secondo criteri di qualità. A sud di Frosinone, nella valle del Comino, si trova l’Agricola San Maurizio che, grazie alla filiera interna di produzione e trasformazione del latte, produce formaggi della tradizione locale con un'attenzione anche per le nuove esperienze di gusto.

Dalla Campania arriva Il Casolare che, nel rispetto delle regole del Consorzio Mozzarella di Bufala Campana, usa solo latte fresco e intero, rigorosamente di bufala per la produzione delle sue mozzarelle. Dal Cilento, dalle terre appartenute a Giulio Cesare Mazzacane, provengono i prodotti della Tenuta Principe Mazzacane, antica tenuta che è stata da sempre una terra di capre libere al pascolo.

Dalla Puglia giunge a Formaticum Puglia la Stella di Manduria: vocata ad antiche tecniche pastorali, l’azienda produce formaggi con latte lavorato a crudo ma anche pastorizzato.

Spingendoci in Basilicata scopriamo l’Azienda Zootecnica Casearia di Maria Stellato con un formaggio antico stagionato in grotte naturali. Sempre in Lucania, nel Parco Nazionale del Pollino, si trova l’Azienda Zootecnica Tosa gestita da tre fratelli che si dedicano alla trasformazione artigianale del latte con moderne attrezzature.

Stagionatori, affinatori e produttori di pecorino siciliano sono i proprietari del Caseificio Genna che hanno dato il via al marchio Pecora d’Oro in Sicilia.

La Sardegna è presente con l’azienda Erkiles che alleva, in provincia di Nuoro, pecore selezionate di razza sarda e nel suo caseificio produce formaggi pecorini autenticamente artigianali, utilizzando il 100% del latte intero di pecora.



GLI INCONTRI CON I PRODUTTORI


Sabato 14 maggio, dalle 11.30, con il Caseificio Storico Ribelle si parlerà della “Resilienza di Montagna”; subito dopo si affronterà l’argomento “Da Roma a Parma una storia di famiglia” con l’Azienda Agricola Giansanti di Muzio. Nel pomeriggio, dalle 15.30 “Ricordo dedicato a Gregorio” del Bio Agriturismo Valle Scannese e in seguito si parlerà de “La Transumanza rito ancestrale” con l’Azienda Agricola San Maurizio.

Domenica 15 maggio, dalle 10.30 incontro “Formaggi antichi nella Basilicata: l’utilizzo della stagionatura in grotta nel XXII secolo” in compagnia dell’Azienda Zootecnica Casearia Maria Stellato. Dalle 11.30  la presenza femminile nel settore caseario sarà al centro dell’approfondimento “Generazione Donna: le imprese di famiglia cambiano e si innovano” alla presenza del Caseificio Genna. Concluderà la mostra mercato l’incontro delle 15.00 dedicato a “La sperimentazione oltre i prodotti tipici del Lazio ” con la Piccola Formaggeria Artigiana e il tema dei “Nuovi pastori d’Abruzzo”, dalle con la Cooperativa Asca – La Porta dei Parchi.

INGRESSO E ORARI FORMATICUM
Sabato 14 maggio 2022 dalle 11.00 alle 20.00
Domenica 15 maggio 2022 dalle 10.00 alle 19.00
Il costo del biglietto di ingresso per ogni giornata è di 5 euro.
Ingresso libero per tutti i seminari.

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Monte Veronese Dop: premi a Caseus Veneti

monte veronese di malga foto di F.Tonelmonte veronese di malga foto di F.Tonel

Siamo particolarmente lieti dei premi conseguiti dal Monte Veronese Dop alla rassegna Caseus Veneti. Il perchè è presto detto: lo abbiamo assaggiato per la prima volta in tre declinazioni nel corso di una degustazione di Bardolino. E per la prima volta abbiamo dovuto ammettere che il nostro amato formaggio Montasio era stato superato in bontà e seduzione per le papille da un competitor davvero notevole. 

monte veronese a caseus venetimonte veronese a caseus venetiA Piazzola sul Brenta la squadra del Monte Veronese si è aggiudicata la vittoria in 4 categorie, ottenendo i premi assegnati dalla giuria di esperti: medaglia d’oro al Monte Veronese DOP a latte intero (25/45 giorni) del Caseificio Artigiano Gugole Dario di Gugole Antonella; medaglia d’oro al Monte Veronese DOP d'allevo (6 mesi) de La Casara Roncolato Romano, che si aggiudica anche il primo premio per Formaggi Di Capra - Coag. Presamica - Pasta Semidura; medaglia d’oro anche al Monte Veronese DOP d'allevo (oltre 12 mesi) del Caseificio Menegazzi.

 monte veronese malga la casara roncolatomonte veronese malga la casara roncolato

“Tradizione ed eccellenza casearia sono le parole chiave del successo che si conferma anche quest’anno – commenta Alfonso Albi, Presidente del Consorzio Monte Veronese DOP – È stata una bellissima edizione e siamo fieri che il lavoro e la passione che stanno dietro al Monte Veronese siano riconosciuti anche nei risultati del concorso. I nostri caseifici sono otto e sono tutti a conduzione familiare: con i loro formaggi rappresentano l’arte della lavorazione e della materia prima, specchio del nostro territorio della Lessinia, un patrimonio che vogliamo valorizzare e raccontare a tutti”.

Il Monte Veronese è stato l'ingrediente del piatto dello chef Davide Di Rocco del Di Rocco Bistrot - Cà Matta a Noale (Venezia), che ha realizzato Il prima, il dopo e il quinto quarto. Si tratta di un piatto che si sviluppa in tre momenti: il primo è il desiderio di sentire il gusto dell’essenza del formaggio, che qui è stato accostato a una tartare di manzo; il secondo è la trasformazione del formaggio, che è stato presentato come fonduta in accompagnamento a dei paccheri di ragù di tonno e tartufo nero; il terzo è l’impiego della parte meno nobile, il quinto quarto del formaggio, ovvero la crosta, utilizzata per fare un brodo per una pietanza vegetariana. Una presentazione molto interessante per capire le diverse declinazioni del formaggio e la versatilità di gusti, sapori e consistenze dello stesso. Il piatto è stato abbinato a un cocktail a base di Asolo Prosecco, ideato per l’occasione dal noto bartender Simone Ambrosi, titolare del Cloakroom Cocktail Lab di Treviso. 

 

 

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Formaggio Piave DOP Visual story telling

visual story telling headervisual story telling header

Presentata alla stampa dal Consorzio Formaggio Piave DOP la campagna Visual Storytelling 2021, all’interno del progetto triennale Nice to Eat-EU - . Protagonista di 12 scatti d’autore, il Formaggio Piave DOP – Fresco, Mezzano e Selezione Oro - è stato interpretato da Valerio Braschi, Miglior Giovane Chef 2021 e vincitore della sesta edizione di Masterchef Italia e dal food photographer Paolo Castiglioni.

“Ci è piaciuto raccontare i valori cardine della nostra DOP; la montagna e in particolare le Dolomiti, patrimonio UNESCO, la cultura della tradizione di queste terre, molto incentrata sull’attività casearia; il latte, la nostra eccellente materia prima" spiega Chiara Brandalise, direttrice del Consorzio.

Il Piave DOP può essere riassunto in quattro numeri importanti:

180 stalle di produzione

350.000 forme prodotte ogni anno, ognuna delle quali pesa circa 6 kg

35.000 forme esportate in circa 30 paesi nel mondo - primo su tutti gli USA

50 premi, vinti dal formaggio Piave DOP negli ultimi 10 anni.

Il progetto Visual Storytelling 2021 racconta del magico incontro tra gusto e qualità anche attraverso immagini di panorami spettacolari. 

"Quando il prodotto è eccezionale non va stravolto, ma elevato” spiega Valerio Braschi “Questo è quello che ho fatto attraverso le mie ricette. Ho voluto spaziare dall’antipasto al dolce mantenendo il gusto del formaggio pulito, abbinandolo a ingredienti che ne esaltassero le caratteristiche”.

Il Consorzio di Tutela promuove anche così il marchio del formaggio Piave DOP e la divulgazione di corrette informazioni sulle specificità del prodotto per favorirne la conoscenza e ampliarne il consumo. È possibile seguire il Consorzio e il progetto Nice to Eat EU su Instagram @nice_to_eateu, Facebook @NiceToEatEU (FB) e YouTube (all’omonimo canale) e con l’hashtag ufficiale #Nicetoeateu, oltre che sul sito

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Asiago DOP super premiato a Caseus Veneti

Panino caseus veneti 2021Panino caseus veneti 2021La qualità di Asiago DOP si afferma a Caseus Veneti 2021 con un en plein di premi. Oltre al riconoscimento per le quattro tipologie di Asiago DOP, la specialità ha vinto il premio della giuria popolare e della giuria aurea composta da critici, giornalisti e maestri assaggiatori Onaf (Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Formaggio) e si aggiudica anche la prima edizione del concorso de il Panino Caseus Veneti, con Seven Shires, panino farcito con Asiago DOP realizzato da Nicola Rizzetto del locale Dai Tosi di Thiene (Vicenza). “Questo è il panino che cercavamo, dove, in un morso, si sentono tutti gli ingredienti e il formaggio è protagonista. Ci ha raccontato una storia che abbiamo capito.” – ha affermato la giuria premiando Seven Shires, il panino farcito con Asiago DOP Fresco, impiegato come fonduta e Asiago DOP Stagionato Vecchio utilizzato per creare una cialda. proposto da Nicola Rizzetto del locale Dai Tosi di Thiene.

il panino di Nicola Rizzettoil panino di Nicola Rizzetto

A Caseus Veneti 2021 è stata dimostrata a forza di questa denominazione: premiati l’Asiago DOP Fresco dell’azienda Brazzale Spa di Zanè, l’Asiago DOP Stagionato Mezzano (4-10 mesi) del Caseificio Finco Gianfranco di Enego, l’Asiago DOP Stagionato Vecchio (10-15 mesi) della società agricola Pangrazio Mattia di Roana e l’Asiago DOP Stagionato Stravecchio (oltre 15 mesi) del Caseificio Pennar di Asiago.

Asiago DOP vincitore a Caseus veneti 2021Asiago DOP vincitore a Caseus veneti 2021

La Giuria Aurea, composta da giornalisti, critici ed esperti del settore, ha premiato, per la categoria DOP Freschi dell’edizione 2021, l’Asiago DOP Fresco dell’azienda Brazzale Spa di Zanè, specialità confermata dalla giuria popolare nella stessa categoria alla quale si è aggiunto il primo premio, nella categoria DOP Stagionati, all’Asiago DOP Stagionato Vecchio (10-15 mesi) della società agricola Pangrazio Mattia di Roana.

 

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Il Fiorino maremmano oscar dei formaggi a Londra

Il cacio di Caterina - Il fiorinoIl cacio di Caterina - Il fiorinoIl Fiorino. I pecorini del caseificio maremmano ottengono tre stelle per il Cacio di Caterina al Great Taste Awards, l’evento internazionale della storica organizzazione inglese Guild of Fine Food riservato ai migliori prodotti food e beverage del mondo. Premiate anche le novità: il Cacio di Venere e di Afrodite. L'azienda maremmana guidata da Angela Fiorini e Simone Sargentoni ha conquistato 9 stelle: tre per il Cacio di Caterina, due per la Riserva del Fondatore, due per il Cacio di Afrodite, una per il Fior di Cardo, una per il Cacio di Venere.

A selezionare cibi e bevande provenienti da tutto il mondo è una giuria di oltre 500 esperti, composta da chef, acquirenti, giornalisti, rivenditori. I lavori della giuria si svolgono per un periodo di 60 giorni durante i quali ogni prodotto viene degustato alla cieca. “La qualità della materia prima, latte altamente selezionato proveniente solo dai pascoli della Maremma, il lavoro di squadra e l’unicità della lavorazione - sottolinea Angela Fiorini – hanno fatto ancora una volta la differenza, convincendo la giuria a premiare Il Fiorino con i sigilli di eccellenza internazionale”.

 Simone Sargentoni e Angela FioriniSimone Sargentoni e Angela Fiorini

I FORMAGGI PREMIATI 

 Cacio di Caterina, tre stelle. Realizzato con il miglior latte dei pascoli di Maremma, viene stagionato e affinato nella grotta naturale della famiglia Fiorini. L’odore è di media intensità con note di frutta fresca, il sapore intenso e prolungato, la struttura della pasta è compatta, rigida e tendente al friabile. 

Riserva del Fondatore, due stelle. È uno dei fiori all’occhiello della produzione de Il Fiorino, ottenuto da latte ovino altamente selezionato, prodotto con gli antichi metodi della tradizione e affinato in grotta.

La Riserva del Fondatore - Il fiorinoLa Riserva del Fondatore - Il fiorino

Cacio di Afrodite, due stelle. È un formaggio ben equilibrato, piacevole, armonico, il sapore è mediamente intenso, con sentori di latte e frutta secca; evidente la dolcezza, un profumo lattico e di burro.

Cacio di Venere, una stella. Pecorino stagionato con latte biologico di Maremma e con tartufo bianchetto biologico toscano. Il gusto pieno del formaggio è rafforzato dalle speciali note del tartufo in un’armonia di sapori delicati e bilanciati. Il risultato è un gusto rotondo, intenso ed equilibrato. Ha ottenuto recentemente la medaglia d'oro a Le Mondial du fromage et des produits laitiers, Tours.

Fior di Cardo, una stella. È un pecorino della tradizione toscana prodotto con caglio vegetale, estratto dal cardo Cynara Cardunculus. La pasta è compatta e ben solubile, il sapore è rotondo ed equilibrato, l'odore mediamente intenso e persistente, lattico. Il caglio vegetale incide in maniera importante sul carattere del formaggio che, a livello di odori, sapori e profumi restituisce le note erbacee e animali tipiche dei pascoli della Maremma.

Caseificio il Fiorino. Localita' Paiolaio, Roccalbegna, Grosseto

https://www.ilfiorinoshop.it

 

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Il formaggio oltre l'assaggio: casearia Carpenedo

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La Casearia Carpenedo è oggi riconosciuta come primo laboratorio di affinamento di formaggi in Italia, nato dalla vision del suo fondatore Antonio Carpenedo. La gamma di produzione comprende formaggi erborinati, affinati o selezioni speciali in edizione limitata. Vi proponiamo di scoprire con noi il BLU61® e il BASAJO®.

BLU61®

Creato per celebrare il matrimonio fra Antonio Carpenedo e la moglie Giuseppina, avvenuta appunto nel 1961, è  un erborinato di latte vaccino pastorizzato, affinato in vino Raboso passito veneto IGT con un top di mirtilli rossi in crosta. Pasta cremosa con venature diffuse di colore verde-blu dovute all'erborinatura, ha un gusto intenso ma equilibrato e mai pungente nel sapore di frutti rossi e nella struttura dal sentore tipicamente dolce del Raboso passito. Ottimo in purezza ma anche abbinato a fondue di crostini di cipolla, per contrastare bene l’acidità dei frutti rossi, come anche a risotti o carni. Dal 2012 è presente nell’assortimento del prestigioso negozio Harrod’s a Londra.

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BASAJO®

Un formaggio il cui nome richiama la purezza e l’innocenza dell’infanzia. Nasce infatti dall’esclamazione della piccola nipote di Antonio Carpenedo, che per ricevere il bacino dal nonno pronunciava sempre questa parola dolce. Il Basajo® è un formaggio puro, senza compromessi, frutto dell’operosità di mani sapienti.  Regala una fantastica esperienza olfattiva e ha un impatto gustativo di grande complessità e piacevolezza, felice incontro di contrasti tra la forza del latte di pecora e la dolcezza del vino passito.  E’ un erborinato a pasta cremosa di latte crudo ovino, dal gusto carezzevole al palato, fondente in bocca per l’affinamento in pregiato vino passito bianco. Prima del confezionamento  vengono aggiunti in crosta acini passiti di uva bianca.  Ottimo da degustare in purezza o in abbinata a salse delicate di cipolle rosse, in vellutate vegetali, in antipasto o a fine pasto insieme a vini bianchi passiti.

Casearia Carpenedo: la storia

La storia de La Casearia Carpenedo ha inizio nei primi del 1900 quando Ernesto Carpenedo, padre di Antonio, iniziò come casoin (in dialetto veneto, pizzicagnolo) in un negozio di alimentari a Preganziol. Antonio Carpenedo cresce nella bottega del padre ereditando una passione che da sempre appartiene al DNA di famiglia. La sua avventura come casaro prende il via negli anni ’60 con la gestione di un piccolo caseificio in provincia di Treviso dove impara l’arte del formaggio da autodidatta. Nel 1965 Antonio fu uno dei primi ad esportare fuori dalla provincia di Treviso e poi in altre regioni la “Casata Carpenedo” oggi conosciuta ed apprezzata come Casatella Trevigiana Dop.

Il ’76 segna l’inizio di un’altra avvincente sfida, quella di affinatore. Antonio Carpenedo riscopre un’antica tradizione contadina della zona del Piave, ossia riporre il formaggio sotto le vinacce durante la vendemmia; un’usanza che pare abbia origine nella prima guerra mondiale, quando i contadini, per preservare le forme di formaggio dalle razzie, le nascondevano sotto le vinacce in fermentazione. Il formaggio affinato in vino e vinaccia ebbe il nome Ubriaco, un marchio registrato di proprietà esclusiva dell’azienda. Dall’utilizzo delle vinacce passa alla sperimentazione di nuovi ingredienti come fieno, foglie di noce, pepe, spezie, birra, liquori per la lista dei “Formaggi di Cantina”. Oggi l’azienda che ha sede a Camalò di Povegliano (Tv) è guidata dai figli di Antonio, Ernesto e Alessandro. 

 

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Davide contro Golia: Parmigiano Reggiano vs Campbell's

sughi prego

Dopo una lunga querelle, il colosso americano delle zuppe Campbell’s – che produce un fatturato di 8 miliardi l’anno – ha comunicato di accettare le richieste del Consorzio di tutela di eliminare dalle etichette dei suoi prodotti qualsiasi riferimento al Re dei Formaggi. Sulla linea di sughi “Prego” erano infatti visibili foto di porzioni di formaggio con i noti puntini che vengono impressi all’origine su ogni forma di Parmigiano Reggiano. I sughi Campbell’s riportano in etichetta l’ingrediente parmesan che nulla ha a che vedere con l’originale prodotto Dop italiano.

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Formandi Asta dei formaggi di malga

Formandi ph. Claudio RizziFormandi ph. Claudio Rizzi

Preziosi e rari formaggi di malga saranno messi all'asta domenica 1 dicembre 2019 dalle 16 a Sutrio. E' rivolta principalmente agli addetti ai lavori (ristoranti, agriturismo, negozi di formaggi ed alimentari) interessati ad acquistare i prodotti della monticazione 2019 (già in parte introvabili) e pezzature speciali, ma è aperta anche al pubblico, che potrà assistervi e partecipare. 

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L’evento è organizzato dal Caseificio Sociale Alto But di Sutrio e dalla Cooperativa Malghesi della Carnia e Val Canale in collaborazione con Ersa e il sostegno di PromoturismoFVG. Formandi avrà un preludio sabato 30 novembre, con i festeggiamenti per i 50 anni del Caseificio sociale Alto But, fra i pochissimi caseifici di valle ancora attivi in Carnia, che raccoglie e lavora il latte anche di piccolissimi allevatori della zona.

 

Sempre domenica 1 dicembre, nell'ambito dell'appuntamento Fums Salums Profums, Fums profums salums appuntamento a Sutrio una selezione di formaggi di malga della montagna friulana sarà in mostra e degustazione nell’area del vecchio orto "Ort di Sior Matie". I formaggi saranno abbinati a vini d'eccellenza del Friuli Venezia Giulia. 20 le malghe della Carnia, del Canal del Ferro-Val Canale e del Pordenonese che partecipano all’evento e che hanno deciso di valorizzare insieme la qualità dei loro prodotti e di far conoscere al largo pubblico il ruolo di tutela del territorio che il loro lavoro riveste.

 

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