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Mostra: Con la nostra pietra

Con la nostra pietra, “la pietra che rappresenta il Friuli costruito”. Una bella mostra! Forse non tutti sanno che a Noax c’è un antico edificio medievale, oggi ristrutturato, dopo essere stato in passato anche sede del comune. Di quale comune? Questo è il punto, perché Noax, 70 abitanti a oggi, è di certo sconosciuto ai più. A Noax, frazione di Corno di Rosazzo, si è organizzata una festa paesana in onore del patrono San Giacomo, cui è dedicata una piccola chiesa risalente nelle sue forme originali al 1500. Della festa paesana  di questo angolo di Friuli autentico abbiamo già parlato sia sul numero di luglio del mensile qbquantobasta sia sulla pagina FB. Ieri, andando nell’antica borgata alla ricerca di “cose buone” abbiamo scoperto che nella Casa medioevale di Noax si poteva visitare una interessante mostra dal titolo “Con la nostra pietra”. Mostra realizzata grazie al sostegno del Circolo culturale di Corno di Rosazzo in collaborazione con il Comitato Fiera dei vini e con il patrocinio del Comune, e curata dall’architetto Paolo Coretti, che qui, come si vede spiega il significato degli oggetti, alla presenza dell'assessore alla cultura del comune di Corno di Rosazzo Giuseppe Longato (a sinistra).

Entrando, il vecchio acquaio in pietra tipico di tante case friulane (acquaio e non lavello!) faceva da richiamo e da contraltare a eleganti opere in pietra piasentina progettate da famosi designer come Anna Lombardi, Giorgio Drasler, Ugo La Pietra, Antonello Pelliccia, Giuseppe Rocco e Stefano Zuliani. Opere in pietra piasentina ispirate alla cultura dell’oggetto d’uso domestico e anche al mondo del vino.  Vaso, portabottiglie, piatto, portapolenta, candeliere e molto altro. La mostra si poneva anche come vetrina per promuovere un concorso annuale aperto ad artisti e designer italiani e stranieri.

“E' la pietra delle strade e delle città, scrive l’architetto Coretti nella presentazione. Dei numerosi porticati e delle tante fontane. Delle cornici che inquadrano le finestre delle case e degli acquai che, in passato, hanno portato nelle fresche stanze l'odore dell'acqua e del pulito. E' la pietra più forte. Resistente al gelo e al sole battente. Compatta nel suo corpo. Capace di contrastare gli urti e le abrasioni. Grigia. Di un grigio profondo. A volte venato di bianco color del sale. Altre volte, invece, velata di un rosso ferrigno. Quasi di sangue rappreso. Dimenticato. Sempre, comunque, potente nella sua monocromia di carattere. Introversa ma mai cupa. Schietta e tenace. La mostra sperimenta l'utilizzo della pietra di Torreano nella vita domestica. Scavata, scolpita, levigata, lucidata, bocciardata, lavorata a punta o fiammata, la pietra piasentina per certi versi si piega all'arte della tavola e alle sue regole decorative. In altro modo, invece, porta nelle case la sua forza espressiva e trascina con sé anche un significativo ritaglio del paesaggio friulano”.
 

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