Olio Capitale e SWG fotografano il mercato dell'extravergine di oliva
E’ pugliese l’olio più desiderato dagli italiani. Per la prima volta Olio Capitale analizza con SWG le tendenze d’acquisto e le tipologie di consumo del mercato italiano dell’extra vergine d’oliva. Tutti i risultati dell’indagine condotta per il salone organizzato da Aries, che si svolgerà a Trieste dall’1 al 4 marzo, saranno presentati sabato 2 marzo alle ore 15.00 nell’ambito del convegno “L’analisi di mercato Swg per Olio Capitale. Consumi e
tendenze d’acquisto dell’olio extra vergine. Occhio alle contraffazioni”. Lo studio, condotto con metodo CAWI, ovvero tramite questionario on-line, nella settimana dal 4 all’11 febbraio 2013, ha coinvolto 1.500 famiglie con l’obiettivo di comprendere le dinamiche di evoluzione del mercato, gli orientamenti dei consumatori, le strategie necessarie ad arrivare prima e meglio sulle tavole e nelle cucine degli Italiani.
All’interno del campione complessivo sono stati analizzati i comportamenti e gli orientamenti dei responsabili degli acquisti famigliari, delle persone deputate alla preparazione dei pasti in famiglia, dei consumatori, dei cultori dell’olio extra vergine di oliva.
Si scopre così che è la regionalità la caratteristica maggiormente ricercata dagli italiani in un olio, seguita dalle certificazioni di qualità e dalla garanzia di produzione biologica. Nel 50% dei casi gli intervistati hanno infatti indicato di cercare un olio prodotto in una particolare regione italiana, nel 40% un olio certificato dop-igp e nel 35% un olio biologico.
Quali dunque le provenienze più ambite? Spicca su tutte l’olio pugliese (22%), seguito dal toscano (16%) e dal ligure e siculo (entrambi 8%). Nell’ideale podio degli oli più amati si ritrova pertanto l’intera Italia olivicola, con al primo posto la grande produzione meridionale, seguita da quella di dimensioni certamente più contenute del Centro e Nord Italia.
L’analisi di mercato si è soffermata anche su tendenze e tipologie di consumo: è ancora contenuta la percentuale di italiani che utilizzano abitualmente a seconda delle preparazioni in cucina più di un tipo d’olio d’oliva o extra vergine d’oliva: nel 55% dei casi viene utilizzato un unico olio per tutti i consumi e gli usi, il 36% ne usa due, uno per il condimento a crudo e in cottura, ed è del 10% la virtuosa percentuale di italiana che ne usa diversi tipi a seconda degli usi e degli abbinamenti in cucina.
Un quadro da cui si può dedurre che l’uso d’olio d’oliva o extra vergine d’oliva sia diffuso e consolidato nelle famiglie italiane anche se non è altrettanta consolidata la conoscenza delle sue caratteristiche e proprietà: è vero che un buon extra vergine esalta il piatto, ma non tutti gli extra vergini sono uguali, alcuni si adattano meglio ad alcune preparazioni.
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