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Silenzio! Parla il vino

Domenica 30 giugno dalle 18 a Villa Locatelli località Angoris (Cormons) si svolge un evento speciale: tanti artigiani del gusto e del buon gusto si riuniranno per celebrare il vino con abiti acconciature allestimenti fiori parole. INGRESSO LIBERO MA SI ACCEDE SOLO CON INVITO DA RICHIEDERE A  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Sarà soprattutto il senso dell'udito a essere interessato

e Tullia De Cecco e Alessandro Brunello leggerano dei testi inediti scritti per l'occasione frammisti a versi di grandi poeti. Tutto ha inizio fuori dalla villa con una sorta di prologo romanzato del fondatore dell'azienda Angoris, Locatello Locatelli.

"Rullo di tamburi. Squilli di tromba! E ’finita. E’ finita. La guerra è finita. Trent'anni è durata: dal 1618 al 1648. Ora possiamo tornare a casa. Tu Locatello Locatelli che mi hai servito fedelmente, per i meriti che hai acquisito in battaglia avrai in premio 300 campi di terreno fra i più fertili e fruttuosi nella zona di Cormontium. Langoris si chiama la terra che ti ho donato…  Viva il mio Imperatore d’Austria Ferdinando III, un uomo straordinario il mio imperatore, un abile comandante militare ma anche un bravo compositore. Sì, me l’ha detto in italiano che mi donava questi terreni di campi e boschi, perché lui sa parlare sette lingue: tedesco, latino, italiano, spagnolo, francese, ceco e ungherese. Un vero mecenate dell'arte e della cultura: favorì la diffusione della musica e dell'opera italiana in Austria. Maestri di Cappella alla sua corte furono Giovanni Valentini e Antonio Bertali. Non li conoscete? Almeno Claudio Monteverdi  l’avete sentito nominare? Beh, Monteverdi dedicò al mio imperatore il suo VIII libro di madrigali, i  Madrigali guerrieri, et amorosi. E mi sembra di ricordare che per la sua elezione, verso la fine dell'anno 1636,  abbia composto il ballo Volgendo il ciel per l'immortal sentiero. Gli faccio un brindisi! Non sapete neanche da cosa deriva questa parola? Ma dal tedesco naturalmente! bring dir’s  significa “lo porto a te” (sottinteso il bicchiere). (alza una calice) E qui fra questi campi e questi boschi ho costruito la mia isola felice, ho fatto piantare le vigne e anche se i vini non profumano come quelli della abbazie del Reno, sono buoni.

Buoni. Capaci di farmi felice. Ah la Vitis vinifera! Il più grande dono di Dioniso! Purché lo si sappia gustare e degustare! Con gusto e buongusto, goûter(un vin, une liqueur) pour juger de la provenance du produit, de la qualitè. Certo questi francesi ne sanno una più del diavolo. Boire ou manger avec grand plaisir. Apprecier une boisson.  Degustare con scopi tecnici ma anche provare piacere con scopi edonistici! (rimirando il calice che ha in mano) Ecco che sono riuscito a ottenere alcuni preziosi calici di cristallo, fra i primi in commercio, li hanno inventati da poco in Francia e qui dentro il vino ha tutto un altro gusto! E anche un tastevin mi sono fatto mandare dalla Francia: così posso vedere quanto è limpido il mio vino. Ne sono convinto: solo chi sa discernere il buon vino dal vino cattivo può discernere il bene dal male, nella musica nella pittura, nella letteratura, nella poesia. Solo così si ha gusto! 

Chi l’avrebbe mai detto negli anni della guerra, trent’anni di guerra, che dopo sarebbe nato anche per me il rinascimento, del gusto questa volta! Ora anche noi, i moderni del XVII secolo, lo sappiamo, il calice va preso rispettosamente, ammirato, inspirato, riposto. E poi se ne discute insieme…e lo si ascolta... Perché la terra ha musica per coloro che sanno ascoltare…
 

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