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Com'è verde il mio Expo

Expo padiglione InghilterraExpo padiglione InghilterraSe dovessimo dare un colore a Expo2015 sarebbe senza dubbio il verde. Anzitutto: il verde è il colore per antonomasia dell’alimentazione sana, bio, eco e della green economy; ma verde è anche il colore dominante in molti padiglioni. Il verde degli alberi, delle erbe, della natura che molte nazioni hanno trapiantato nei loro spazi espositivi.

Verde è il Parco della Biodiversità, realizzato da BolognaFiere con i Ministeri delle politiche agricole, alimentari e forestali, dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e di FederBio: 8.500 metri quadrati dall’Albero della Vita fino alla Porta Est di EXPO: alberi, piante, erbe, fiori che esemplificano la “agrobiodiversità” italiana attraverso le colture e le eco-zone del paesaggio italiano, dalla montagna alpina alla Pianura Padana, dall’area appenninica fino alle pianure e alle coste mediterranee – trecento specie di piante, tutte realizzate con i canoni della coltivazione biologica.

Ma questo, per quanto interessante, per quanto meriti una lunga passeggiata, è un percorso che bene o male conosciamo, è nostro, di casa. Più intriganti e affascinanti sono senza dubbio i percorsi verdi proposti dai vari padiglioni. A partire dal Padiglione Zero (peraltro una delle esperienze più interessanti in assoluto) con il suo spettacolare baobab che spunta dai tetti. Addendum per foodie: molto gradevole la bibita al succo di baobab in vendita presso alcuni padiglioni africani.

Expo padiglione Cina Expo padiglione Cina
Dicevamo: si inizia, a ovest, con il percorso verde proposto dal Bahrain: un contenitore bianco con un susseguirsi di giardini la cui fioritura è programmata lungo tutto l’arco dell’Expo. Stagionalità che ritorna allo stesso modo nell’orto che introduce al padiglione della Francia: se a maggio le piantine erano ancora alte pochi centimetri, ora crescono rigogliose, i pomodori occhieggiano tra le foglie, il mais è già pronto, e presto saranno pronte anche l’uva e le mele. Lo stesso percorso nel verde lo ritroviamo all’ingresso del padiglione della Cina, che però si è affidata a una suggestiva distesa arancione di tagete, e della Gran Bretagna, il cui tema – l’ape come simbolo delle buone pratiche ambientali – è introdotto da un sentiero bordato di aiuole di erbe aromatiche, piante e fiori. Invece l’Iran propone un itinerario simile ma all’interno del padiglione: aiuole con piante erbe fiori verdure e frutti che illustrano ambienti e prodotti iraniani.


Stati Uniti e Israele hanno scelto di allestire una parete del proprio padiglione a mo’ di campo verticale, con cereali, erbe, verdure: un piacevole effetto didattico ed estetico insieme.
Ma forse i due padiglioni più suggestivi sono quelli di Austria e Polonia. Il progetto dell’Austria si chiama breathe.austria e riproduce un piccolo bosco, ovviamente austriaco, in cui l’umidità necessaria è fornita dalle piante stesse. Una serie di pannelli illustrano i vari argomenti, e ci sono dei cannocchiali che aprono finestre multimediali con le specifiche delle varie piante. Il padiglione della Polonia è circondato da una struttura che riproduce le cassette di legno per la frutta; da una scalinata si arriva a uno spazio completamente racchiuso da pareti a specchio, un vero e proprio Giardino Magico. E l’effetto è magico: sei trasportato in una nicchia naturale di piante, arbusti, erbe e fiori che si specchia in se stessa, e tu ne fai parte.


Al di là di tutti i discorsi sull’alimentazione, l’ambiente, la biodiversità, la sostenibilità, è incredibile come bastino pochi metri quadrati di verde a riportarti alla base, al punto di partenza di tutti i discorsi: la natura, la terra, le piante, i fiori, la frutta e la verdura. Che sono anche il punto di partenza di ogni possibile futuro.
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