Con un po' di sale in zucca
Qualche anno fa i “ Berretti Bianchi “ rincorrevano le proposte di autorevoli colleghi che avevano scoperto il sale come eccellenza di territorio, il sale hawaiano, quello dell’Hymalaja o quello “griffato “ francese. Nessuno parlava più del sale umido pestato con il mortaio di legno o schiacciato con la bottiglia che fino a pochi decenni prima
i cuochi nostrani mescolavano con spezie e aromi per esaltare carni e pesci, ricette preparate con il sale delle saline dell’Alto Adriatico che per alcuni secoli hanno contribuito all’economia del territorio. Cose passate. La zucca invece a differenza del nostro sale acquistato in “ tabacchino “ oramai dimenticato, sta avendo momenti di revival, forse per la martellante pubblicità che propone la “ zuccona “ come salvadanaio? Sta di fatto che il “ sale griffato e la zuccona “ danno lo spunto per ricette creative e momenti di cultura agroalimentare.
Dalle enormi zucche da primato professionalmente intagliate dai Cuochi dell’Associazione Friulana coordinati da Cristina Francescut a Venzone per la tradizionale e conosciutissima Festa Autunnale alle variopinte e gustose zucche che a Bagnaria Arsa, vengono proposte a chi desidera assaporarle in loco e magari portarsele a casa prepararsi gli gnocchi, per poi a primavera consegnare i semi alla terra e seguirne i mutamenti fino alla maturazione.
Un tempo non troppo remoto la zucca era cibo per la povera gente; aggiunta a granaglie e bollita diventava il bevaron per i maiali. Certamente non era selezionata come ora e presente in varie forme, tondeggianti, bitorzolute o a forma di fagiolino “ vuaine “di enormi dimensioni, oggi zucche da primato di peso e di fantasia. Rimane una zucca, certamente, è diventata grazie ai cuochi, alle feste paesane, e agli “ spot “ televisivi una vedette, ma non solo, im Stiria dai semi ne ricavano un ricercatissimo olio che oltre a condire si dice che sia antiossidante e afrodisiaco.
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