Nel frigo di Emanuele Scarello
Oggi pubblichiamo anche on line l'intervista uscita sul mensile cartaceo di febbraio di qbquantobasta (per abbonarvi) se invece volete conoscere i selezionati punti vendita del mensile di enogastronomia che fa tendenza in FVG). Ave Mottes è andata da Emanuele Scarello per raccontarvi che cosa tiene in frigo e che cosa ama nella sua cucina un grande chef bistellato quando mangia a casa propria.
Che cosa non manca mai nel suo frigo?
Il latte.
Il suo ingrediente preferito?
Mi è difficile sceglierne uno. Amo la mia terra e tutto ciò che posso trovare, tra mare, pianura e montagna! Posso dire ciò che mi piace di meno: le lumache e i kiwi.
Che cosa si mangia in casa Scarello?
Io ceno a casa solo la domenica sera e il lunedì e non sono esigente: tanta verdura, cruda o cotta, carne o pesce e ovviamente un buon vino! Cucino volentieri anche a casa, tuttavia lo chef lì è mia moglie!
Prima colazione in piedi o con il tavolo apparecchiato?
La colazione per primi la fanno i nostri figli, che poi vanno a scuola: più tardi, tranquilli, beviamo il caffè e magari qualche dolcetto... io sono goloso.
L'utensile da cucina a cui non potrebbe rinunciare?
La microplane: ci grattugio tutto dal formaggio alle spezie e anche il lime per un gin tonic.
L'oggetto a cui è più affezionato nella sua cucina?
Il waffle baker, mi è stato regalato da un carissimo amico e mi piace veramente tanto cimentarmi in nuove ricette. E ancora una scatola di baicoli, un libro di Marchesi…
Un profumo a cui non sa resistere?
Quello della polenta che prepara mia madre sullo spolert a legna. Profumo, sapore e … famiglia, la magia perfetta!
Che piatto di altre culture preferisce?
Soba, ramen e sushi: a tutto Giappone grazie ai ragazzi che ho in cucina.
Ha imparato a cucinare dalla mamma?
Ho avuto molti maestri ma la mamma è la mamma! La sua attenzione e sensibilità spero un giorno di averle anche io; mi auguro di imparare a fare gli gnocchi come li fa lei !!!
Con i suoi figli parla di cucina?
Alessandro è troppo piccolo, a Tommaso cerco di far capire la differenza che passa tra degustare e nutrirsi. Molti bambini oggi sono figli del junk food, ciò mi rattrista, ma poi penso che anch'io per trasgressione ho mangiato... no, non ve lo dico!
L'ultimo posto dove il cibo l'ha colpita?
Da Paolo e Francesca, a Buttrio, qualche settimana fa: mi ha fatto sobbalzare una semplice e perfetta Rosa di Gorizia cun lis fricis, “comme il faut”. Che emozione: il lusso della semplicità!
Quanto è importante la presentazione di un piatto?
È fondamentale! Si cucina sempre con il cuore, non ci può essere differenza tra presentare un piatto tra le mura domestiche o in ristorante: amo vedere la tavola apparecchiata, il cestino del pane e i bicchieri giusti per acqua e vino. È un segno tangibile di cultura.
È geloso delle sue ricette?
Assolutamente NO! Credo sia doveroso dare i fiori del nostro orto, noi siamo i depositari del seme! A giorni esce il mio secondo libro, credo di aver fatto un bel lavoro e di aver raccontato tutto della nostra cucina, senza segreti e senza gelosie.
Quando è ospite a casa di amici riesce a essere solamente il signor Scarello?
Signor Scarello??? Ma dai, io sono sempre Emanuele!
Emanuele Scarello: Ristorante Agli Amici
via Liguria 250 Godia (Udine):
2 stelle Michelin
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