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Breve report della visita dei winelovers qbisti in Villa Vasi

Villa Vasi Villa Vasi

Siamo a San Mauro, una piccola frazione di Gorizia e precisamente in località Villa Vasi da cui prende il nome l’azienda del giovane Gianluca Pelizzon. Gli ettari da lui coltivati a vigna sono 27, suddivisi tra le doc Isonzo e Collio. Da sempre la famiglia Pelizzon vendeva le uve ad altre cantine della zona ma è solo dal 2017 che Gianluca decide di vinificarne una piccolissima parte. Era da sempre un suo sogno. La sua produzione, partita “solo per gli amici”, aumenta di anno in anno fino a arrivare alle 7 mila bottiglie, utilizzando solo le tre uve autoctone: Friulano, Ribolla Gialla e Malvasia, che andremo a scoprire nella degustazione riservata a noi winelovers qubisti. wine lovers qbistiwine lovers qbisti

LA VIGNA

Con un brevissimo spostamento in auto, noi winelovers ci troviamo catapultati in un piccolo eden: i vigneti di San Mauro. Nascosti dal bosco circostante, ha alle spalle il monte Sabotino e a valle il fiume Isonzo. In lontananza intravediamo, sulla collina adiacente il sacrario di Oslavia.

le vignele vigne

Qui inizia il Collio goriziano. Il Collio, caratterizzato dai suoi terrazzamenti, è impreziosito dal terreno chiamato “ponca”, un composto di marne arenarie, strati di argilla e sabbia calcificata che conferisce grande mineralità e acidità al vino. Un terroir unico adatto in particolar modo per ottenere grandi vini bianchi conosciuti in tutto il mondo. Le correnti fredde che scendono la sera dal Sabotino danno origine a una elevata escursione termica tra il giorno e la notte, favorendo così l’acidità e preserva gli aromi delle uve, oltre a mantenerle sane eliminando l’umidità. In contrapposizione abbiamo le correnti calde provenienti dall’Adriatico, distante solo 15 km in linea d'aria, che favoriscono la maturazione dei grappoli.

villa vasvilla vas

 

Il vignaiolo ci fa notare come il vigneto di Sauvignon, coltivato a terrazzamento, si sviluppi in modo diverso in quanto l'apparato fogliare presenta una differenza di colore facilmente percepibile. La differenza è data dal diverso terreno. Dove c’è la ponca abbiamo l’apparato fogliare di un verde intenso rispetto a quello di sola argilla che risulta più chiaro. Tutto questo è dovuto al fatto che la ponca trattiene di più l’acqua rispetto l’argilla. La filosofia enoica di Gianluca si basa sul rispetto della natura, e sottolinea più volte come sia importante preservare l’ambiente, il suo ecosistema nel suo insieme e come tutto questo sia vitale per tutti noi. C'è il bisogno, precisa Gianluca, di ritornare indietro di cinquant'anni e coltivare la terra come facevano i nostri nonni. Anche nella viticoltura la natura va interpretata e assecondata, “è la vite che decide dove crescere” ci dice Gianluca e continua “la Ribolla Gialla ne è l'esempio, se la piantassimo a valle otterremmo un prodotto con alta acidità, mentre posizionata in alto, avremmo sì una acidità inferiore ma una struttura maggiore data dalla più lunga esposizione al sole.

 villa vasi vignetivilla vasi vignetiNell'angolo del vigneto un bellissimo esemplare di carpino, un albero di medio fusto molto diffuso che rappresenta il simbolo di San Mauro.

villa vasi il carpinovilla vasi il carpino

“In tutti i vigneti sono stati piantati varie tipologie di alberi da frutto per creare biodiversità” ci racconta Gianluca “si deve pensare al futuro ricordando il passato,  quando il territorio era ricco di alberi da frutto. Attorno ai nostri vigneti si trovano peschi, susini, ciliegi e peri con decine di varietà anche antiche”. Il Collio aun tempo rappresentava l'approvvigionamento di ortofrutta per l’Impero austro ungarico e ogni settimana partiva un treno carico dalla vicina Cormons, alla volta di Vienna.

villa vasi le api villa vasi le api

Tra l’ammirazione dei grappoli vigorosi e sani e l'invito del vignaiolo ad assaporare i loro acini, continua la camminata dei winelovers nel vigneto fino ad arrivare al bosco dove orgogliosamente Gianluca ci indica sotto gli alberi le arnie con ben otto famiglie di api protette. Il loro compito è quello di posarsi sui acini guasti e succhiarne la polpa fino alla loro completa asciugatura, bloccando così il diffondersi del marciume. Questo intervento naturale fa sì che non si utilizzino prodotti chimici (antibotritici) per mantenere sani i grappoli. Inoltre questi insetti sono i principali responsabili dell'impollinazione, processo fondamentale per la riproduzione delle piante. Operaie instancabili, le api iniziano all’alba per rientrare al tramonto e solo nel periodo invernale che si , consumando l'ultimo miele prodotto lasciato appositamente per loro dal coltivatore. La gestione degli alveari, ci sottolinea Gianluca ha un costo importante ma che è ampiamente ricompensato dal risultato. Le api, gli altri insetti e l’utilizzo di tecniche specifiche fanno parte di un sistema della coltivazione sostenibile, chiamata “lotta integrata” che garantisce una riduzione drastica dell'immissione nell'ambiente di sostanze chimiche.

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