Una ricetta apparentemente dedicata alla Quaresima, ma talmente buona e ricca di identità territoriale da poter essere apprezzata sempre quando si vuole fare festa a tavola (sempre che si trovi l'ingrediente giusto). I bigoli (in veneto bigoi) sono una pasta lunga simile a uno spaghettone, fatti originariamente con grano tenero acqua e sale. Sono disponibili anche in altre varianti, compresa quella dei bigoi mori, cioè scuri, con grano saraceno, specialità di Bassano del Grappa.
Ingredienti
400 g di bigoli
12 filetti di acciuga sott’olio
200 g di Rosa dell’Isonzo (radicchio)
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
¼ di cipolla
sale q.b.
per guarnire: foglie di Rosa dell’Isonzo e prezzemolo tritato
Preparazione
Tritare grossolanamente la cipolla e rosolarla in padella con l’olio extravergine di oliva.
Aggiungere la "rosa" tagliata a listarelle, spadellare fino al suo appassimento.
Spegnere il fuoco, aggiungere 8 filetti di acciuga e schiacciarli con i rebbi di una forchetta.
In una pentola con acqua leggermente salata cucinare i bigoli per 10-12 minuti.
Scolarli e versarli nella padella della cipolla, radicchio e acciughe.
Unire eventualmente poca acqua di cottura, amalgamando il tutto.
Distribuire i bigoli nei piatti caldi, guarnire con i filetti di acciuga rimasti, foglie di Rosa e prezzemolo tritato.
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Lo Chef Rocco De Santis del Brunelleschi Hotel di Firenze continua a regalare emozioni anche a distanza per chi ama la buona cucina: per voi la sua ricetta l dell’Agnello arrosto, piatto signature proposto abitualmente nella carta del Ristorante Santa Elisabetta 2 stelle Michelin. È un piatto che evoca ricordi e stupisce per la sua originalità, e prevede l’utilizzo di ingredienti ricchi di sapore. De Santis infatti, campano di nascita, è molto affezionato a quelli che definisce i “piatti del ricordo”, quelli della tradizione, rivisitati con una sintesi alleggerita e contemporanea. Se non avete il pacojet o il cannello potete sempre prendere spunto per gli abbinamenti.
Agnello arrosto, caprino del Mugello, levistico e cipollotto caramellato
Ingredienti
700 g carrè di agnello
200 g di caprino del Mugello
250 g di levistico
100 g di olio di semi di girasole
50 g olio extravergine di oliva
500 g di cipollotto nocerino
50 g panna da cucina
50 g zucchero di canna
rosmarino e timo q.b.
qualche spicchio di aglio
sale q.b.
Procedimento
Come prima operazione rifilare e pulire bene il carré di agnello, dividerlo quindi in 4 parti.
Riporlo in una teglia con olio sale, rosmarino, timo e spicchi di aglio e lasciare insaporire.
Sfogliare il levistico, sbollentarlo e poi strizzarlo e condirlo con sale, olio di semi e olio di oliva. Riporre il tutto in un bicchiere da pacojet e congelare.
A completo congelamento verrà pacossato e messo a filtrare in un’etamina; per estrarre l’olio di colore verde intenso, porre in un contagocce.
Sbollentare il cipollotto per pochi minuti in acqua, operazione che aiuterà a una maggiore digeribilità.
Successivamente affettarlo sottilmente e farlo rosolare con poco olio di oliva e rametti di timo
Una volta appassito, bagnare con brodo di pollo, coprirlo con coperchio e lasciare stracuocere lentemente sino a che imbrunisce.
Una voltra stracotto adagiarlo in una placchetta ben steso, cospargerlo di zucchero di canna e con l’aiuto di un cannello o torcia da cucina caramellare come se fosse una crème brûlée.
Con l’aiuto di un termomix frullare il tutto, aggiustare di sale sino a ottenere una crema liscia e omogenea.
A questo punto lavorare il caprino del Mugello con la panna e qualche goccia di limone con l’aiuto di una frusta per renderlo soffice e spumoso e riporre in una sac a poche.
Rosolare il carré con olio e aromi sino a cottura desiderata, togliere dal fuoco e lasciare riposare per qualche secondo.
In un piatto da 32 cm iniziare a creare degli spot con il caprino, praticare un leggero incavo e completare con l’olio di levistico, disporre la crema di cipollotto a piacere e infine il carré di agnello, glassare il tutto con jus di agnello ricavato precedentemente con le ossa.
Decorare il piatto con qualche petalo di cipollotto ripassato sulla piastra ed erbe di campo.
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filetti di pesce spada con salsa agrodolce di datteri
La ricetta di oggi è dello chef -friulano di origine - Terry Giacomello, ora al ristorante stellato Ink di Parma. È tratta dal suo libro L’ingrediente segreto – Frutta a guscio e frutta secca con fotografie di Olivier Maupas edito da Bibliotheca Culinaria.
Ingredienti
600 g di pesce spada 50 ml di olio extravergine di oliva 1 rametto di maggiorana 150 ml di salsa di soia
Salsa di datteri
60 g di zucchero di canna
75 g ml aceto bianco
150 ml di vino bianco
200 g di datteri denocciolati tagliati a brunoise
10 g di sale
Finitura
foglie di amaranto tricolore sale Maldon 8 datteri denocciolati
PREPARAZIONE
Dividere il pesce spada in tranci di circa 150 g ciascuno. In una padella antiaderente, preriscaldare l’olio e la maggiorana e rosolarli isu ambo i lati, mantenendoli rosa al cuore.
Arrestare la cottura immergendo le fette di pesce nella salsa di soia con qualche cubetto di ghiaccio.
Salsa agrodolce di datteri
In una piccola casseruola, versare lo zucchero di canna e farlo caramellare a secco. Arrestare il procedimento con l’aceto e il vino, facendo evaporare l’alcool.
Aggiungere i datteri e il sale, coprire con un disco di carta da forno a contatto e cuocere per 15 minuti a fuoco dolce.
Presentazione
Disporre il pesce spada al centro del piatto. Decorare con la salsa agrodolce di datteri, guarnire con datteri denocciolati, qualche foglia di amaranto tricolore e cristalli di sale Maldon.
Presentazione Disporre il pesce spada al centro del piatto. Decorare con la salsa agrodolce di datteri, guarnire con datteri denocciolati, qualche foglia di amaranto tricolore e cristalli di sale Maldon.
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Reginette con cavolo verza e fonduta di formaggio cremoso. La ricetta dello chef Riccardo De Pra utilizza come ingrediente protagonista uno dei prodotti stagionali per eccellenza: la verza. La propone in abbinamento a un formato di pasta originale – le reginette – e a una morbida fonduta di formaggio Cremosissimo Bergader, formaggio a pasta molle con crosta edibile di muffa bianca nobile e caglio microbico in fase di produzione.
Ingredienti per 4 persone
400 g di pasta formato reginette 200 g di Bergader Cremosissimo L’Originale 150 ml di panna 1/2 verza 60 g di burro sale e pepe q. b.
Preparazione
Scaldare l’acqua per la pasta. Nel frattempo, tagliare il formaggio Cremosissimo a cubetti, mettendolo quindi a sciogliere a bagnomaria con la panna.
Buttare la pasta nell’acqua bollente. Intanto appassire la verza tagliata a listarelle in una casseruola con il burro.
Scolarle la pasta al dente direttamente nel tegame con la verza e completarne la cottura con poca della sua acqua.
Versare la fonduta di Cremosissimo nei piatti e aggiungere il mix di pasta e verza.
Ultimare con una grattugiata abbondante di pepe nero e servire subito.
Moreno Cedroni, lo chef di Senigallia che non ha bisogno di prresentazioni, in questi mesi propone generosamente alcune delle sue ricette sul profilo FB. Molti di voi l'avrranno quindi già vista, ma abbiamo voluto riproporvela sia per chiudere in bellezza i suggerimenti di fine anno, sia perchè l'uso della farina di mais ci sembra un segno propositivo anche per la nostra ultima produzione libraria nella collana Mittelcook: In cucina con il mais. Non solo polenta.
Ricetta di fine anno ??? La ricetta degli scampi con la polenta
Ingredienti (per 4 persone)
600 g di scampi (150 g/cad) Olio extravergine d’oliva Aglio Vino bianco 50 g di pomodoro fresco Sale 25 grammi di farina di mais Acqua
Insalata russa. Tante versioni Un solo obbligo: deve essere presente sulla tavola di Natale. Non si conoscono le origini certe di questo piatto evergreen. Fra le tante abbiamo scelto la ricetta dello chef Claudio Vicina del ristorante Casa vicina di Torino. una ricetta piemontese, in quanto si ritiene che la prima insalata russa sia stata realizzata nelle cucine dei Savoia in occasione della visita a Torino di uno Zar. Pellegrino Artusi menzionò la ricetta e gli ingredienti d‘obbligo: patate, carote, fagiolini, capperi, barbabietole. Maionese come salsa, uova sode e cetriolini come guarnizione. Per un buon risultato sono necessari cibi freschissimi, cottura singola delle verdure e giusta acidità della maionese per tenere unite le verdure.
Bollire separatamente le verdure in acqua e sale. Scolarle e quando sono fredde, condire con la maionese.
Sgocciolare il tonno, tritarlo con l’acciuga, mescolare il tutto con l’aceto rosso di vino e la maionese. Usare l’impasto ottenuto come base per l’insalata russa.
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Gellius tortellini in brodo di pesceTortellini, che passione! Il piatto delle feste viene proposto dal ristorante Gellius di Oderzo (Treviso) in una versione a base di pesce.
gellius tortellini asciuttiTortellini di crostacei in brodo di pesce. La portata, prevista nel menu di Natale del Gellius, sarà disponibile anche in formato delivery, con le istruzioni per ultimare al meglio la preparazione a casa e gli ingredienti per guarnire il piatto. Gellius tortellini con brocchetta per aggiungere il brodo
“Fin da quanto ero bambino i tortellini in brodo sono sempre stati la prima portata di ogni pranzo delle festività – ricorda lo chef Alessandro Breda – è un piatto che mi ricorda il calore della famiglia, il senso di condivisione e di familiarità del giorno di Natale. Dopo un un anno così difficile, presentare un piatto tradizionale rivisto con i nostri occhi ci sembrava il modo migliore per trasmettere quella serenità e piacevolezza ai nostri clienti. Il menu in versione delivery ci dà l’occasione di portare direttamente nelle loro case la nostra cucina, in attesa di poterli presto accogliere nuovamente nelle sale del ristorante”.
Il menu delivery di Capodanno prevede quattro portate a base di pesce e alcuni piatti fuori menu con le ricette simbolo del Veglione come il cotechino con le lenticchie, crostacei e frutta esotica. Gli ordini in questo caso sono accettati fino al 28 dicembre. Per informazioni e prenotazioni visitare il sito
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Il brodo, come quasi tutte le ricette, ha numerose varianti, declinate non solo da regione a regione ma da famiglia a famiglia. Dopo avervi raccontato la storia e l'origine dei tortellini nonchè la storia del cappone diventato nei secoli protagonista delle tavole natalizie, passo finalmente a descrivervi la ricetta del brodo perfetto. Ho scelto quella di chef Bruno Barbieri che mi sembra semplice e facile, adatta a me. Non a caso l'ho pubblicato anche nel numero cartaceo di qb di dicembre.
A seconda della quantità di acqua la proporzione delle verdure sarà sempre : 20% sedano, 40% carota, 40% cipolla.
¼ di cappone (possibilmente la parte della coscia)
1 pezzo di biancostato o doppione di manzo da circa ½ chilo
1 gambo di sedano
3 carote lavate e non sbucciate
1 cipolla sbucciata e tagliata a metà
1 foglia di alloro
pepe in grani.
Come procedere
Questo brodo andrà salato a piacimento, o non salato affatto a seconda del gusto. Ricordate comunque che i tortellini vanno sempre cotti nel brodo e mai in acqua!
Una volta cotti i tortellini, toglieteli delicatamente dal brodo con una ramina e metteteli nei piatti di portata. Aggiungete il brodo tenuto per il servizio.
Passate le due ore, con il brodo sempre ben schiumato, e senza aver eliminato completamente la parte grassa, togliete carne e verdure delicatamente, per non intorbidire il brodo. Tenete una parte del brodo per la cottura dei tortellini e una parte da aggiungere nel piatto. Il brodo della cottura verrà utilizzato come acqua di bollitura, quindi andrà leggermente salato.
Durante questo tempo saliranno le impurità che andranno levate con la schiumarola. Non andrà aggiunto sale in questa fase.
Gli ingredienti vanno messi tutti insieme a freddo con l'acqua in una pentola capiente. Una volta preso bollore, si lascia sobbollire mediamente un paio d’ore.
talleri alle rape dello chef Mattia Sicher ph Marco Varoli
Lo chef Mattia Sicher è il nipote del leggendario Bruno, da cui ha raccolto il testimone nella cucina del Pineta Nature Resort, dando continuità al percorso di ricerca, incentrato sulle eccellenze del contesto di riferimento di cui la “Cantina del Bruno” è una vera e propria riserva di tesori. Protagonisti di questo spazio, rustico e romantico, complementare al ristorante, sono il Trentino e la Val di Non, con salumi profumatissimi quali la mortandela o le bolle di montagna di Trentodoc, accuratamente selezionate. Ruolo importante nella vocazione al benessere del Pineta Nature Resort l’attenzione alla salvaguardia del territorio e alle colture con tecniche biologiche e biodinamiche. L’olio, per esempio, è quello extravergine dell’Agraria di Riva del Garda, che profuma la carne magnifica delle tagliate. Un'altra fragranza speciale è quella del rosso Teroldego Rotaliano che emulsiona il Guancialino di maiale e ne esalta la seducente tenerezza. Menzione speciale per lo Strudel di Nonna Elsa.
La ricetta che Mattia ha scelto per Natale è piena di sapore, è divertente da preparare. E ha il colore delle feste per eccellenza: il rosso!
Ingredienti per 4 persone
Per l’involucro di patate
· 600 g di patate
· 400 g di farina
· 200 g di rape rosse cotte al vapore (vanno bene anche quelle confezionate, meglio se bio)
· 1 uovo piccolo
· 8 g di sale
Per il ripieno
· 60 g di formaggio Casolet (formaggio morbido a latte crudo, presidio Slow Food)
· 1 cucchiaio raso di Trentingrana
· 30 g di ricotta affumicata
· 30 g di ricotta vaccina
burro per impiattare
Preparazione
Lavare e lessare le patate con la buccia. Appena cotte, pelarle e schiacciarle con lo schiacciapatate, distribuendole bene su un piano per farle raffreddare.
Quando saranno ben fredde aggiungere la farina, l’uovo e le rape rosse passate; amalgamare fino a ottenere un composto liscio e compatto.
Dopo avere diviso il composto in due parti, stenderle con un matterello fino a ottenere due quadrati dello spessore di 1 cm.
Distribuire a piccole cucchiaiate su uno dei due quadrati il ripieno, creato mescolando bene tutti gli ingredienti frullati in precedenza.
Coprire con il secondo quadrato e tagliare dando la forma desiderata (come per confezionare dei ravioli).
Verificare che siano ben sigillati e cuocere in acqua bollente per 5 minuti da quando inizia a riprendere il bollore.
Scolare e servire con burro sciolto in un po’ di brodo e fatto restringere.
Il segreto per rendere il colore di questa salsa più brillante: centrifugare un po’ di rapa rossa cruda e aggiungerla subito prima di servire.
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crema di castagne e funghi porcini della chef Silvana Segna
Silvana Segna è una delle regine della cucina trentina. Della brigata di cucina alla sua “Locanda Alpina” fanno parte i due figli Francesco e Giulia (il pane fantastico è opera sua). Ll’ariosissima sala è seguita con gentilezza e precisione dal marito Danilo. Sua la carta di vini e distillati, curata con un grande talento che premia i clienti e regala il piacere della scoperta. Le ricette di Silvana sono sempre una gioia: la mano è ferma, la capacità di leggere gli ingredienti straordinaria e la pulizia che arriva in bocca sorprende e coinvolge in un percorso di fragranze perfettamente in armonia. Piatti manifesto: gli gnocchi di patate crude alla pancetta tostata e ricotta affumicata, i tortellini al Trentingrana in brodo ristretto ai porcini, la guancetta di vitello brasata alla vecchia maniera e polenta di Storo.
Dessert da non perdere quando è stagione: Sorbetto alla mela Renetta Ananas (varietà rara del frutteto di famiglia), briciole di mandorla, salsa di cachi e caramello salato.
• 450 g di castagne • 300 g di funghi porcini freschi • 1 lt di brodo di carne • ½ scalogno piccolo • 15 g di burro • 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva • 30 ml di vino rosso corposo • 1 foglia di alloro • sale q.b. • prezzemolo per decorare
Preparazione
Incidere le castagne e lessarle per circa trenta minuti in acqua leggermente salata con una foglia di alloro e un cucchiaio di olio evo. Pulire le castagne, privandole della pellicina.
Rosolare lo scalogno in una pentola con il burro, bagnare con il vino rosso e fare evaporare. A questo punto, aggiungere le castagne pulite e coprire con del brodo di carne.
Cuocere per circa 20 minuti, frullare e setacciare.
A parte saltare brevemente i funghi porcini e adagiarli sulla superficie della crema dopo averla impiattata, decorando con qualche piccola foglia di prezzemolo.
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La zuppa di patate con erborinato dolce è una proposta dello chef Riccardo De Pra. Il tocco in più è costituito da qualche fetta di erborinato Dolce Bergader, aggiunto a fine cottura e lasciato ammorbidire dal calore della pietanza.
Ingredienti per 4 persone
2 scalogni 500 g di patate 900 ml di brodo vegetale Olio extra vergine di oliva q.b. Sale e Pepe q.b. 4 fette di pane tostato Bavaria Blu Dolce Bergader a piacere
Preparazione
In una pentola riscaldare il brodo vegetale preparato in precedenza.
Nel frattempo, tagliare finemente lo scalogno e, a fuoco basso, farlo appassire lentamente in una casseruola con un giro di olio.
Successivamente, pelare le patate e tagliarle a fette sottili.
Una volta pronto lo scalogno, aggiungere le patate nella casseruola, unire il brodo, il sale e il pepe e cuocere il tutto fino a cottura delle patate. La zuppa deve essere densa.
Tagliare e tostare il pane a fette. Adagiare sopra la zuppa qualche fettina di formaggio erborinato Bavaria Blu, le fette di pane e completare con un filo di olio evo.
Il Bavaria Blu Dolce Ultima novità recentemente lanciata dall’azienda Bergader, il Bavaria Blu Dolce è un formaggio erborinato a pasta molle con crosta edibile. Caratterizzato dalla combinazione di due tipologie di muffe nobili con maturazione differente, quella blu delle venature interne e quella bianca della crosta edibile, è realizzato con solo caglio microbico ed è pertanto ideale anche per coloro che hanno scelto una dieta vegetariana.