petto di anatra su crema di pecorino romano dopRicetta ideata dallo Chef APCI Francesco Scordo per conto del Consorzio Pecorino Romano DOP nell'ambito della promozione europea del prodotto.
Petto d’anatra cotto a bassa temperatura su crema di Pecorino Romano DOP al sentore di caffè
Ingredienti per 4 persone
2 petti di anatra
200 g di burro
350 g di Pecorino Romano DOP
200 g di panna da cucina
4 g di caffè in polvere tostato
sale e pepe bianco q. b.
Per guarnire: Crescioni di bieta q. b.
Procedimento
Dividere i petti d’anatra in 4 porzioni. Inserirli nel sacchetto sottovuoto da cottura, aggiungere la metà del burro, salare, pepare e chiudere il sacchetto.
Mettere i sacchetti nel roner a 57 gradi per almeno 4 ore.
Preparare la fonduta di Pecorino Romano DOP portando a ebollizione la panna.
Una volta arrivata a bollore togliere dal fuoco e aggiungere il Pecorino Romano DOP grattugiato.
A cottura ultimata del petto d’anatra, togliere dal sacchetto e adagiare dalla parte della pelle in una padella antiaderente con il burro.
La pelle deve diventare croccante; a questo punto aggiungere la polvere di caffè.
Finitura
Versare nel piatto un paio di cucchiai di salsa di Pecorino Romano DOP, adagiare il petto di anatra scaloppato. Decorare con scaglie di Pecorino Romano DOP fresco e crescioni di bieta crudi.
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Spaghetti con salsiccia e pecorinoRicetta di un sostanzioso e goloso primo piatto ideato dallo chef APCI Filippo Ciavarini in collaborazione con il Consorzio Pecorino Romano DOP.
Spaghetto con uovo in camicia, Pecorino Romano DOP e salsiccia
Ingredienti per 4 persone
400 g Spaghetti alla chitarra
140 g Salsiccia di suino fresca
200 g di Pecorino Romano DOP
100 ml Panna
100 ml Latte intero
4 Uova
2 g Sale
2 g Pepe colorato sminuzzato.
Procedimento
In un pentolino mettere a bagnomaria la panna con il Pecorino Romano DOP grattugiato fino a ottenere una crema vellutata.
In un tegame, a fiamma moderata, spezzettare la salsiccia e versare il latte.
Cuocere gli spaghetti al dente in abbondante acqua bollente salata. Nella stessa acqua, cuocere le uova in camicia.
Colare gli spaghetti, condire con una parte di crema di Pecorino Romano DOP e la salsiccia sminuzzata.
Presentazione: versare sul fondo del piatto la restante crema, adagiare il nido di spaghetti mantecati, finire con l’uovo in camicia e il pepe colorato.
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Con il progetto “La qualità europea nella sua forma migliore”, messo a punto dal Consorzio di tutela presieduto da Gianni Maoddi e cofinanziato dall’Unione Europea, il Pecorino Romano DOP propone delle ricette ideate dagli chef di APCI (Associazione professionale chef italiani). Questa ricetta dello sformato (flan) è dello chef Stefano Marconi.
Flan di Pecorino Romano DOP con crema di fave cruda e polvere di pane e guanciale
Ingredienti per 4 persone
Per il flan
100 g Pecorino Romano DOP
100 g Albume (circa 3 bianchi d'uovo)
200 g Panna liquida.
Per la crema di fave
100 g di Fave
30 g Acqua
20 g Cipolla bianca
2 g Sale
10 ml Olio.
Per la polvere di pane
1 fetta di pane in cassetta
30 g Guanciale.
Procedimento
Mettere nel mixer tutti gli ingredienti e frullare. Suddividere il composto in 4 stampi e cuocere in forno a bagnomaria a 135 °C per 25 minuti.
In un piccolo tegame mettere la cipolla, l’acqua, le fave e portare a ebollizione. Aggiungere il sale e cuocere per circa 10 minuti.
A cottura ultimata, aggiungere l’olio e frullare.
Passare la purea di fave al setaccio per ottenere una crema liscia e priva di grumi.
Mettere il pane in cassetta in forno con il guanciale per renderli croccanti. Una volta freddi, frullarli entrambi.
Versare la crema di Fave al centro del piatto, adagiare il flan di Pecorino Romano DOP e spolverare con la polvere di pane al guanciale.
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Un piatto che scalda anche i cuori per una tavola in festa. La birra con il Marchio di Qualità Alto Adige con la sua nota lievemente amara apporta un tocco speciale alla salsa. E crea un connubio perfetto con il succoso arrosto di maiale e le castagne dal sapore leggermente nocciolato. È la proposta che ci arriva dall'Alto Adige a firma Stefano Cavada. Il tutto accompagnato da una classica salsa allo yogurt a base dell’eccellente latte degli agricoltori altoatesini di montagna.
Ingredienti per 4 persone
1 kg di lonza di maiale 2 spicchi d’aglio 4 cipolle piccole (o scalogni) 3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva 200 ml birra 2 rametti di rosmarino sale e pepe q. b.
400 g patate novelle bollite 150 g castagne già cotte 4 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva 1 rametto di rosmarino
Preparazione
Preriscaldare il forno a 150 °C in forno statico (130°C ventilato). Salare e pepare la lonza di maiale uniformemente su tutti i lati massaggiando bene con le mani. Quindi legarla con lo spago da cucina. Scaldare una padella antiaderente con tre cucchiai di olio extra vergine d’oliva e rosolare bene l'arrosto su tutti i lati. Trasferire l’arrosto in una pirofila, irrorare con la birra, aggiungere le cipolle sbucciate e tagliate a metà, gli spicchi d’aglio e i rametti di rosmarino. Infornare e cuocere per 1 ora e 30 minuti irrorando di tanto in tanto l’arrosto con la birra. Condire le patate novelle e le castagne con olio, sale e pepe. Disporle in una teglia e infornarle durante gli ultimi 40 minuti di cottura dell’arrosto. Preparare la salsa allo yogurt mescolando lo yogurt con il rosmarino e un pizzico di sale. Una volta cotto, lasciare raffreddare l’arrosto avvolto nella carta stagnola per qualche minuto. Prelevare il sugo e le cipolle dalla pirofila, avendo cura di rimuovere gli spicchi d’aglio e i rametti di rosmarino.
Frullare e setacciare il sugo per ottenere una salsa d’accompagnamento per l’arrosto. Rimuovere lo spago e tagliare l’arrosto a fette. Servire le patate e le castagne cosparse con un po’ di salsa allo yogurt.
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Suggerimento goloso con un ingrediente che parla già dal nome di cucina campana: le papaccelle. La proposta è di Angelo D'Amico della Locanda Radici di Melizzano di Benevento per Chic, Charming Italian Chef. La papaccella è un tipo di peperone di piccole dimensioni al massimo 8-10 cm di diametro, con polpa dolce e non piccante; viene conservato spesso in salamoia o sotto aceto. È ingrediente fondamentale dell’insalata di rinforzo, tipico piatto delle feste natalizie partenopee.
Ingredienti per 4 persone
Baccalà 400 g (già sbollentato)
Patate 100 g (già cotte e schiacciate)
Parmigiano di vacca rossa 30 g
Erba cipollina 5 g
1 uovo
Ciuffetto di menta
Sale e pepe q. b.
Pangrattato q. b.
Limone grattugiato q. b.
Papaccelle in aceto 100 g
Cipolla 10 g
Uvetta passa 20 g
Capperi 5 g
Olio evo q. b.
brodo vegetale q. b.
Mosto cotto Defrutum Venditti
Preparazione
Sbollentiamo il baccalà in acqua leggermente salata. Una volta cotto lo spolpiamo tra le mani e uniamo il composto con le patate schiacciate.
Aromatizziamo la base della polpetta con un trito di erba cipollina e menta.
Aggiungiamo sale, pepe, parmigiano e un uovo impastando con cura il composto.
Una volta compiuti questi passaggi si procede alla preparazione della salsa e successivamente alla cottura secondo tempo di frittura.
Per la salsa
Puliamo le papacelle e le tagliamo a julienne.
In un pentolino soffriggiamo con olio evo la cipolla, i capperi e l’uvetta; una volta appassito il tutto si uniscono le papacelle.
Quando le papaccelle sono appassite aggiungiamo un mestolo di brodo vegetale e portiamo a cottura; frulliamo il tutto per ottenere una salsa liscia.
Riso Carnaroli Riserva San Massimo ricetta maremmana
Un piatto ispirato alla filosofia della struttura The Sense Experience Resort, affacciata sulla baia di Follonica, omaggio dello Chef Franco Manfredi al territorio e anche a noi della community di qb. Il Ristorante fine dining Eatépropone, pieds dans l’eau, una cucina incentrata sul mare, su ortaggi locali ed erbe aromatiche provenienti dall’orto botanico della struttura. E per Natale, che rosso e mare sia! Il rosso è proposto nella sfumatura della barbabietola, molto usata nei piatti maremmani come nei tradizionali tortelli. Questa proposta è un elegante e coreografico risotto, colorato dalla barbabietola e impreziosito da gamberi locali.
Frutto di un’attenta e costante selezione delle migliori sementi certificate, il riso Carnaroli della Riserva San Massimo sorge in un’area naturale di oltre 800 ettari nel Parco lombardo della Valle del Ticino. La coltivazione avviene esclusivamente all’interno della Riserva, con un’agricoltura a basso impatto.
Ricetta Riso Carnaroli riserva San Massimo alle rape rosse e tartare di gambero biondo
Ingredienti per 4 persone
320 g di riso Carnaroli
40 g di burro
2 piccole barbabietole
mezzo bicchiere di vino bianco
sale q. b
200 g di gamberi
succo di lime q. b.
pepe q. b.
500 ml di brodo di pesce
Come procedere
Cuocere le barbabietole in una casseruola con acqua a bollore per circa 15 minuti, successivamente pelarle, tagliarle a fette e frullarle per ottenere una purea.
Preparare una tartare di gambero sgusciando i gamberi a crudo e poi tagliandoli delicatamente a cubetti, facendo attenzione a non rovinare la carne.
Successivamente condire con qualche goccia di lime, sale e pepe quanto basta.
Preparare il brodo di pesce con 500ml di acqua, con le teste e i carapaci dei gamberi sgusciati, 1 cipolla, 1 gambo di sedano.
Per raggiungere un gusto più intenso far soffriggere in poco olio gli scarti dei crostacei prima di aggiungere l’acqua e gli altri ingredienti.
Fare tostare il riso a secco in una casseruola per qualche minuto quindi sfumare con il vino bianco.
Unire quindi un mestolo di brodo, mescolare e portare a cottura il risotto come di consueto, aggiungendo volta per volta un po' di brodo.
A fine cottura unire, lontano dal fuoco, aggiungere il burro e la purea di barbabietola.
Mescolare e far mantecare. Regolare il sale e suddividere il risotto nei piatti singoli.
Completare disponendo su ogni piatto la tartare di gambero biondo e servire subito.
Esclusivo resort inaugurato a fine luglio 2020, nel cuore della Maremma Toscana: immerso in un parco naturale di 5 ettari sul mare nel golfo di Follonica a due passi dalla suggestiva area di Torre Mozza, si affaccia sul mare e dispone di una spiaggia privata. Il parco conserva piante e alberi secolari ed è circondato da dune di sabbia, riqualificate e conservate integralmente. Tra i servizi disponibili anche un’area con piscina esterna riscaldata. Un percorso sensoriale che si riassume nel claim “Be natural, be you”.
Il resort è composto da 5 edifici con 112 camere tra Comfort, Deluxe, Superior e Suite tematiche di diverse tipologie, fino ad arrivare alle Two Bedroom Suite vista mare, con vasca idromassaggio esterna. Due i ristoranti: il ristorante centrale à la carte Dimorà per mangiare all’interno o nel dehor esterno o il nuovo ristorante fine dining Eatè che si trova direttamente sulla spiaggia in una location suggestiva e che dal 2022 aprirà anche a pranzo. Completa l’offerta il Mixology Bar Red Rabbit.
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PANDOLCE BASSO credits Francesco ZoppiLo chef Marco Visciola del ristorante Il Marin, il ritrovo del porto antico di Genova, per Natale ritorna ai ricordi di infanzia proponendo la ricetta e l’usanza tradizionale del Pandolce basso. E per chi si vuole cimentare in cucina c'è anche la ricetta in regalo.
INGREDIENTI
500 g di farina 00 150 g di zucchero 175 g di burro 2 uova 50 g di miele ½ bicchiere di latte 200 g di uvetta 100 g di canditi (arancia e cedro) 30 g di pinoli 10 g di semi di finocchietto 30 ml di acqua di fiori d’Arancio 10 g di lievito in polvere
PROCEDIMENTO
Togliere il burro dal frigorifero per farlo ammorbidire e tagliarlo a dadini.
Mettere a bagno l'uvetta in acqua appena tiepida per 10 minuti. Scolarla e asciugarla con carta da cucina. Aggiungere il lievito alla farina. In planetaria lavorare velocemente il burro con lo zucchero. Aggiungere le uova, l’acqua fior d’arancio, il miele e il latte. Appena il composto si è amalgamato, aggiungere la farina e il lievito amalgamati e con movimenti veloci impastare fino a ottenere un impasto omogeneo. Trasferire l’impasto su tagliere leggermente spolverato di farina. Unire i pinoli, l’uvetta, i canditi, i semi di finocchietto all’impasto e lavorarlo fino a quando sarà tutto perfettamente distribuito in modo uniforme. Arrotolare la pasta portando gli estremi nella parte inferiore e dare una forma arrotondata, senza appiattirla troppo. Trasferire il pandolce basso su una teglia rivestita di carta forno e porlo in luogo fresco, fare riposare per 10 minuti. Portare il forno a 180 °C e infornare il pandolce nella parte media. Cuocere tra i 50 e i 60 minuti.
PANETTONE OLIVE TAGGIASCHE E CHINOTTO CANDITO credits Francesco Zoppi
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Dall'Alto Adige ci arriva questa ricetta di Stefano Cavada che trasforma un banale petto di pollo in una ricetta gourmet. Ma chi è Stefano Cavada? Appassionato di cucina, youtuber e ora affermato food influencer è l'autore del libro "La mia cucina altoatesina", edito da Athesia (2019). Il libro raccoglie 45 ricette che hanno come protagonisti gli ingredienti tradizionali della sua terra d'origine: l‘Alto Adige. Il libro presenta le ricette in sei categorie: colazione, brunch, tradizione, da condividere, lievitati e dolci tentazioni. Plumcake allo yogurt, bignè alla birra, formaggio e speck, spätzle di farro alla panna e prosciutto, focaccia alla zucca, Linzer Bites e i biscotti da lui battezzati Sacherkekse: queste sono soltanto alcune delle sue tante ricette con “quel qualcosa in più”. A Brescia, Cavada ha creato “ESSEN”, la propria cucina studio. Recentemente ha creato le box Effetto Cavada con prodotti non facilmente rintracciabili fuori zona. E ha pubblicato un nuovo libro sempre per Athesia dal titolo Il Mio Natale Altoatesino.
Petto di pollo ripieno e avvolto nello speck Alto Adige IGP
Ingredienti
2 petti di pollo
75 g di formaggio fresco spalmabile
25 g Parmigiano reggiano
erba cipollina tritata
senape di Digione
una decina di fette di speck Alto Adige IGP
qualche rametto di rosmarino
PREPARAZIONE
Creare una tasca praticando un’incisione con l’aiuto di un coltello sul fianco di ogni petto di pollo.
In una ciotola mescolare insieme il formaggio fresco spalmabile, il parmigiano grattugiato, la senape e un po’ di erba cipollina tritata.
Dividere il ripieno fra i petti di pollo, farcendo le tasche create precedentemente.
Adagiare le fette di Speck Alto Adige IGP una a fianco all’altra per la lunghezza su un tagliere.
Adagiare il petto di pollo farcito al centro dello speck e avvolgerlo ripiegando le fette in modo che il ripieno rimanga ben sigillato all’interno.
Adagiare i petti di pollo in una pirofila, cospargere con qualche rametto di rosmarino e cuocere in forno preriscaldato a 200 °C per 25-30 minuti.
Servire i petti di pollo con un po’ di insalata mista.
www.stefanocavada.it
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tagliatelle al vinoBelvita Leading Wellnesshotels Südtirol: food experience, giovani cuochi di talento e cucina eccellente. La ristorazione all’interno dei Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol è sintesi della cultura enogastronomica del territorio, dove la cucina si fa alchimia di sapori, gusto e profumi. Fra le varie proposte golose e salutari abbiamo scelto le tagliatelle al vino. In questo periodo qui in redazione siamo alla ricerca di proposte culinarie con il vino come ingrediente, se ne avete qualcuna da segnalarci scriveteci a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La ricetta è di Gander Radael dell’Alpin & Relax Hotel Das Gerstl. Ogni sua ricetta si fregia del marchio r30: ciò significa che ingredienti proposti nei piatti sono prodotti da aziende locali, che si trovano a meno di 30 chilometri dalla struttura.
Ingredienti per la pasta
200 g di farina di frumento
50 g di farina di grano duro
50 g di tuorlo e 1 uovo intero
sale q. b
olio di oliva q. b. 400 ml di vino rosso
Preparazione della salsa di vino rosso
Portare a ebollizione 200 ml di vino rosso in una pentola fino a che la riduzione diventa simile a una salsa omogenea.
Preparazione della pasta
Mescolare gli ingredienti in una ciotola, aggiungere il vino rosso condensato in salsa e impastare.
Coprire e lasciare riposare per circa un’ora.
Stendere la pasta e tagliarla creando delle listarelle/tagliatelle
Cuocere le tagliatelle al dente in acqua salata.
Suggerimento
Mentre la pasta cuoce, versare il resto del vino rosso in una piccola casseruola e farlo addensare con un po' di amido per ottenere una salsa cremosa.
Aggiungere sale, pepe e un pizzico di zucchero e unirla alla pasta. Servire con il ragù o con un altro sugo, a piacere. (#vabbè qui lo chef ha usato il tartufo, fate voi).
La sommelier Sonja Gurschler propone l'abbinamento con Zweigelt *Primus* 2018 Tenuta Marinushof, Castelbello, vino di vecchie viti con qualità di un riserva.
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Per la rubrica Natale con gusto di CHIC Charming italian chef Claudio Melis ci propone un risotto speciale. Consiglio della redazione: cucinare per prima cosa i funghi da essiccare successivamente e ridurre in polvere (se non avete l'essiccatore, potete fare questa operazione in forno ma ovviamente serve un po' di tempo).
Ingredienti
Per il Risotto
320 g riso carnaroli
1 l acqua leggermente salata
40 g scalogno tritato stufato al burro
40 cl vino bianco secco
120 g pecorino fresco di Pinna grattugiato
40 g burro
20 g Parmigiano Reggiano
Per i funghi
120 g funghi cardoncelli puliti
10 g scalogno tritato e stufato nel burro
Per la Polvere di Sottobosco
tutti gli scarti di lavorazione dei cardoncelli
20 g funghi essiccati in casa
20 g castagne secche
10 g timo e rosmarino
Altro
20 g burro
sale e pepe q. b.
Procedimento
Tostare il riso con poco burro e lo scalogno. Sfumare con il vino, salare e portare a cottura con l´acqua.
Cuocere i funghi con lo scalogno e il burro. Per la polvere stufare per pochi minuti e frullare. Essiccare il composto e frullarlo fino a ottenere una polvere fine.
Mantecare il risotto con burro fresco, parmigiano e pecorino.
Stendere il riso sui piatti piani, guarnire con i funghi stufati e finire con la polvere di sottobosco.
Barbieri per Moulinex Supplì al sapore di friggione e guanciale croccanteSupplì al sapore di friggione e guanciale croccante. Una ricetta dalla lunga preparazione (lo chef indica 2 ore e 30') ma di fatto ci insegna a preparare 4 piatti diversi, il ragù, il risotto allo zafferano, il friggione e il suppli. Al lavoro dunque! Se non avete il Companion, leggete comunque le varie fasi, scoprirete sicuramenter qualche passaggio segreto.
polpa di manzo 150 g pancetta di maiale 75 g carota gialla 25 g costa di sedano 25 g cipolla 25 g doppio concentrato di pomodoro 25 g vino bianco secco 10 g latte intero 10 g brodo di manzo 50 g olio di oliva o burro q. b. salvia rosmarino timo e alloro 1 mazzetto
Preparazione del ragù alla bolognese:
Mondare le verdure, inserirle nel Companion e tritarle con la lama Ultrablade a velocità 13 per 30 secondi. Togliere le verdure, inserire la pancetta e tritarla con la lama Ultrablade a velocità 13 per 30 secondi. Inserire la lama per mescolare, impostare 130 °C velocità 2 per 3 minuti. Unire l’olio d’oliva e il burro e gli odori tritati fini, impostare 100° velocità 2 per 5 minuti. Unire la carne macinata e rosolare a 130 °C a velocità 2 per 5 minuti. Salare leggermente la carne e aggiungere il pepe, bagnare con il vino a velocità 4 temperatura 120 °C per 4 minuti. Unire il doppio concentrato di pomodoro e lasciar cuocere per 5-6 minuti con i medesimi parametri. Continuare la cottura a velocità 3 temperatura 130 °C per circa 1 ora aggiungendo, quando occorre, del brodo. Solo verso la fine unire il latte per smorzare l’acidità del pomodoro. Aggiustare di sale e di pepe, mettere in un contenitore e raffreddare in frigorifero.
Ingredienti del risotto per il supplì
riso carnaroli 150 g brodo di carne 450 g scalogno 20 g burro 50 g Parmigiano grattugiato 50 g vino bianco 30 g zafferano in stimmi 1 g zafferano in polvere 1 g
risotto allo zafferano
Mondare lo scalogno, inserirlo nel Companion Moulinex e tritarlo con la lama Ultrablade velocità 13 per 30 secondi. Togliere la lama e mettere l’accessorio per mescolare, inserire la metà del burro, portare a 130 °C e far soffriggere a velocità 2 per 4 minuti. Aggiungere il riso, continuare la cottura per 2 minuti, sfumare il vino bianco, inserire il brodo precedentemente riscaldato e far cuocere a 105 °C per 16 minuti a velocità 1. A cottura ultimata mantecare con la spatola in dotazione il burro e il parmigiano, fino a che risulterà una crema ben amalgamata. Adagiare il riso in una placca e fare raffreddare a temperatura ambiente.
Ingredenti del FRIGGIONE*
*Il friggione è un piatto tipico bolognese, la cui ricetta è stata depositata dalla Accademia italiana della cucina alla Camera di Commercio di Bologna nel 2004. Si prepara in lentissima cottura con cipolle bianche, pomodori pelati, strutto, sale e zucchero.
cipolla tagliata a julienne sottile 300 g passata di pomodoro 200 g burro 100 g origano fresco 2 g basilico fresco 2 g sale e pepe q. b.
Per il friggione
Inserire la lama per mescolare nel Companion, tagliare a julienne la cipolla bianca e unire il burro.
Far soffriggere per 8 minuti a 130 °C a velocità 4 finché sarà ben appassita.
Aggiungere il pomodoro e cuocere per 35 minuti a velocità 2 e temperatura 105 °C. Successivamente aggiungere le erbe e aggiustare di sale e pepe.
Guanciale
guanciale stagionato tagliato a julienne 150 g
Inserire la lama per mescolare, aggiungere il guanciale, rosolare a 105 °C per 15 minuti a velocità 1. Rimuovere il grasso quando si scioglie in modo da non farla soffriggere ma tostare.
SUPPLÌ*
Ingredienti
* Il nome supplì deriva dall'italianizzazione del francese surprise, sorpresa, la preparazione è tipica della cucina romana. La prima testimonianza scritta risale al 1847 quando appare nel menu della Trattoria della Lepre a Roma con il nome di soplis di riso. burro chiarificato 150 g panko 200 g uova 200 g farina 40 g
Come procedere
Formare delle palline con l’aiuto di uno spallinatore per gelati, affinché siano tutte uguali, con il pollice fare un foro al centro e inserire un cucchiaino da caffè di ragù.
Chiudere il foro e dare una forma a goccia, far raffreddare per 10 minuti in freezer.
Impanarli con farina, uovo e panko per una sola volta.
Inserire il tappo sul fondo del Companion, portare a 150 °C con al suo interno il burro chiarificato, inserire i supplì e far dorare in maniera omogenea.