Stappo alla regola è una rubrica di q.b. ideata per offrire suggerimenti e idee per abbinamenti ben riusciti. L'abbinamento in fondo non è altro che un gioco enogastronomico: ci sono delle regole da seguire, ma è piacevole anche lasciare spazio alla fantasia.
Scriveteci che cosa ne pensate, suggeriteci nuovi vini o piatti speciali. Food pairing e wine pairing, per dirla all'inglese, saranno così esperienze da condividere.
Cari amici qbisti, in attesa di una new entry che curerà i nuovi pairing dal prossimo mese di dicembre (sarà una bellissima sorpresa) vi segnalo questi abbinamenti di birre con le torte del Thanksgiving day, che ho preso da Vinepair.com. È in inglese ma ci sono i disegnini!
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ph. Berenice Verga#miscelazioneincucina. Joe Marzovilla, proprietario e bartender del ParlaPiano Bistrot - Miscelazione in cucina di Mola di Bari ci propone un drink (con alcuni ingredienti tipici del territorio pugliese) da abbinare al roastbeef. Che ne dici di provarlo?
pairing di Joe Marzovilla ph. Berenice Verga
INGREDIENTI
5 cl Cardenal Mendoza Solera Gran Reserva Brandy 1 cl vincotto di fichi 5 dash bitter al rabarbaro homemade aromatizzazione di assenzio zest di limone
Bicchiere: Old Fashioned
Joe Marzovilla ParlaPiano di Mola di Bari ph Berenice Verga
PREPARAZIONE
Il drink si prepara con la tecnica dello stir and strain. Versare in un mixing glass il vincotto di fichi e uno splash di soda, girare bene per fare sciogliere il vincotto.
Aggiungere il brandy Cardenal Mendoza Solera Gran Reserva, il bitter al rabarbaro homemade (per un cl di tintura stomatica, versare 2cl di rabarbaro) e tanto ghiaccio. Miscelare con un barspoon.
Una volta raggiunta la giusta diluizione, versare il drink in un bicchiere Old Fashioned precedentemente riempito di ghiaccio fresco.
Aggiungere una zest di limone e vaporizzare dell'assenzio.
IL DRINK
Il drink P.R.A., acronimo di Pairing Roast-beef Autunno è un twist sul classico Sazerac, che nasce dall'esigenza e dal desiderio del bartender Joe Marzovilla di abbinare un drink a un piatto della casa, un roast beef cotto a bassa temperatura guarnito da uva, accompagnato da vincotto di fichi, mandorla tostata e finocchio al ghiaccio, che nel drink diventa una vaporizzazione dello stesso, sotto forma di Artemisia absinthium, l'assenzio maggiore.
Villa Sandi brutIl Prosecco è universalmente considerato principe indiscusso dell’aperitivo, da accompagnare con patatine, arachidi e fingerfood poco impegnativi. Attenzione però, mai fermarsi alle apparenze: c’è Prosecco e Prosecco! A fare la differenza, in primis, la zona di produzione e, non meno importante, il grado zuccherino.
Breve recap: la zona di produzione del Prosecco DOC interessa prevalentemente l'area nord orientale dell'Italia: nello specifico le regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia (escluse le province di Verona e Rovigo). La massima espressione di questo spumante Metodo Charmat resta la denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG prodotto esclusivamente da uve coltivate sulle omonime colline. Da non dimenticare le rinomate DOCG Rive e DOCG Superiore della zona Cartizze, quest’ultima apice qualitativo del mondo Prosecco.
Quando comprate una bottiglia di Prosecco, leggendo l’etichetta, potete facilmente individuare il grado zuccherino:
La versione classica, e più diffusa, è sicuramente la Extra Dry (12-17 grammi di zucchero per litro di vino) caratterizzata da delicati profumi floreali e fruttati e da un sorso abboccato ravvivato da una vivace freschezza e una briosa bollicina. La versione Brut invece è per palati più esigenti; ha profumi leggermente più contenuti al naso che anticipano un sorso fresco e verticale, improntato su sentori più agrumati.
La variante Dry (17-22 grammi di zucchero per litro di vino), la meno diffusa, si presenta con un carattere delicato, sentori più dolci di frutta matura e un sorso amabile impreziosito da perlage fine e freschezza agrumata.
sandi prosecco brut villa
Per questo stappo alle regola di giugno vi propongo un BRUT VALDOBBIADENE PROSECCO SUPERIORE DOCG MILLESIMATO 2019 dell’azienda VILLA SANDI.
Giallo paglierino vivace, effervescenza fine e persistente. Al naso regala un’elegante nota floreale che ricorda i fiori d’acacia, delicate e piacevoli sensazioni di mela golden e pera williams e leggeri sentori di erbe aromatiche. Cremosa e ben equilibrata la presa gustativa, condotta da rinfrescante freschezza, che cede il passo alla sapidità nel lungo finale floreale e dai ritorni agrumati.
Villa Sandi La versione Brut di Villa Sandi si sposa molto bene con piatti a base di pesce, soprattutto in frittura: le bollicine fini e persistenti consentono una completa pulizia del palato, tra un boccone e l'altro. Inoltre, essendo dotata di buona struttura e verticalità accompagna molto bene primi piatti a base di uova e di verdure.
La mia ricetta in abbinamento
Risotto cremoso agli asparagi
Scegliete ingredienti di qualità: ottimo riso per risotti e asparagi freschi. Consiglio da seguire: per rendere più gustoso il piatto, oltre alla tipica mantecatura con burro e formaggio grattugiato (immancabile nei risotti), consiglio di utilizzare un brodo di verdure arricchito con i gambi degli asparagi, un sapiente e furbo riutilizzo degli scarti che restituirà un risotto ancora più aromatico. Il tocco finale: lasciare da parte le punte degli asparagi e unirle al risotto solo a fine cottura affinché non si rompano e risultino ben visibili nel piatto.
Ingredienti per quattro persone
300 g di riso vialone nano (oppure riso carnaroli) - 300 g di asparagi puliti - 1 lt d’acqua per il brodo - 1 bicchiere di vino bianco o spumante secco - cipolla piccola - carota - sedano - olio extravergine q. b. - una noce di burro - 4 cucchiai di grana padano - sale e pepe q. b.
Villa Sandi wine pairing
Come procedere
Iniziate pulendo gli asparagi: tagliate la parte più dura, che userete per il brodo, tagliate quindi le punte, che vi serviranno per guarnire il risotto, tagliate a rondelle fini il resto del gambo. Lavate le verdure per il brodo, tagliate a pezzi grossolani sedano, carota e cipolla. Versate le verdure in una pentola, unite anche i gambi degli asparagi che avete tenuto da parte, coprite d’acqua e lasciate cucinare per almeno mezz’ora dal bollore. Ora avete tutte le componenti per cominciare: in un tegame largo o in pentola abbastanza alta versate un filo di olio e fatelo scaldare, tostate il riso per 3-4 minuti, aggiungete le rondelle di asparagi, mescolate bene e lasciate insaporire. Sfumate il tutto con un bicchiere di vino bianco secco (anche il Prosecco Brut va bene). Lasciate evaporare e successivamente bagnate con il brodo fino a coprire il riso e continuate la cottura mestolando di tanto in tanto e aggiungendo eventuale brodo se necessario. Nel frattempo in una padella antiaderente aggiungete un filo di olio e scottate le punte degli asparagi. Lasciate cuocere per una decina di minuti a fuoco basso e all’occorrenza aggiungete un po’ di acqua affinché le punte diventino morbide, ma attenzione che non si rompano. Terminata la cottura del riso fatelo riposare coperto due minuti. Mantecate con burro e formaggio grattugiato, mescolate nuovamente per amalgamare il tutto.
Servite il risotto agli asparagi ben caldo guarnendo i piatti con le punte di asparago tenute da parte. Buon appetito!
La versione Brut del Prosecco Valdobbiadene Superiore Millesimato 2019 di Villa Sandi, grazie al sorso scattante e brioso, impreziosito da una bollicina fitta e sottile, accompagna il risotto esaltando le note vegetali dell’asparago e bilanciando molto bene la tendenza dolce e la cremosità tipica del piatto.
Verdi o bianchi, gli asparagi sono gli ortaggi primaverili per eccellenza; il vino più adatto per un abbinamento è sicuramente il Sauvignon, che regala vini con una naturale vocazione “vegetariana”, ideale per accompagnare il goloso turione in tutte le sue varianti: frittate, risotti, vellutate, lasagne e naturalmente torte salate.
#stappoallaregola Per la mia consueta rubrica mensile su qb vi propongo una Ribolla transfrontaliera. Floreale e delicata, talvolta un po’ timida, ma dotata di grande freschezza e di ottima beva. La Ribolla Gialla è come una donna fine e composta e allo stesso tempo sorprendente e ricca di risorse. Nasce da un vitigno molto versatile, dal quale si ottengono vini di qualità con stili molto differenti. Se viene vinificata in acciaio senza macerazioni regala vini eleganti e freschi da consumare giovani. Grazie alla spiccata acidità si esprime molto bene anche in veste briosa sia con il Metodo Charmat sia con il Metodo Classico; infine stupisce nelle versioni macerate in cui acquisisce struttura, potenza e complessità.
VINO BBK REBULA 2018 LIS NERIS di SAN LORENZO ISONTINO
“Nei piccoli villaggi sloveni al confine con la provincia di Gorizia, dove maggiore è la presenza di ponca e dove i versanti vitati si aprono a meridione, nasce un mito che ha radici nella storia”. Queste poche righe, scritte sull’etichetta della Rebula BBK di Lis Neris racchiudono il significato e il senso di questo vino. B B K sono infatti le iniziali di Barbana, Biljana, Kozana: tre piccole località slovene dove viene coltivata la Ribolla. Da secoli la Ribolla o Rebula unisce naturalmente due nazioni- Italia e Slovenia. Considerato oramai un vitigno autoctono del Friuli Venezia Giulia, in Croazia e in Slovenia è conosciuto come Rebula. BBK lis neris
Il territorio italiano dove si esprime al meglio e dove il vitigno è da secoli parte integrante della storia enologica è quello compreso tra le province di Gorizia e Udine. È un vitigno a bacca bianca dalla buona vigoria e dalla produzione piuttosto costante, ama le zone collinari, soleggiate e ben ventilate. Il suo terreno prediletto, come già accennato, è la ponca: un impasto di marna e arenaria stratificatesi nel corso dei millenni, ricco di sali e microelementi, dal quale la vite riesce a estrarre sostanze che conferiscono ai vini un'elegante mineralità.
Il BBK Rebula della cantina Lis Neris, prodotto da uve provenienti da vigneti giovani, successivamente viene vinificato in acciaio e lasciato maturare per circa sei mesi nello stesso contenitore. Il risultato è un vino di spessore, dinamico, morbido, intenso e sostenuto da una vibrante acidità. La vinificazione in purezza genera un vino dal colore giallo paglierino, profumi eleganti di fiori e macchia mediterranea. Il tenore alcolico è medio così come il suo corpo. Sorso fresco e finale piacevolmente sapido.
stappo alla regola wine pairing
La Ribolla gialla preferisce l’accostamento con cibi che riescano a esaltare il suo sapore leggero e armonioso. Ideale per gli aperitivi, si può gustare in abbinamento a formaggi freschi, salumi, pesce crudo e naturalmente in questa stagione a gustose frittate. Io ho scelto di gustarla con una primaverile frittatina di agretti, nutriente e gustosa.
Può accompagnare l’intero pasto (escluso il dessert); si sposa molto bene con piatti a base di carne bianca, pesce al cartoccio, crostacei e molluschi. Ottima anche con minestre, risotti ai frutti di mare, tagliolini gamberi e zucchine, e frittura di pesce.
Gewürztraminer. Profumato, morbido e avvolgente, ma anche inebriante, vivace e piacevolmente sorprendente, il Gewürztraminer è per me uno dei vitigni che meglio rappresenta le donne: tanto vigorose e passionali, quanto delicate e temperate. Il Gewürztraminer è un vino ricco di sfaccettature, bisogna comprenderlo per apprezzarlo. Per le sue caratteristiche è considerato uno dei vini più difficili da abbinare: ampio ventaglio di profumi, grado alcolico elevato e vivace freschezza molto spesso spaventano. Ma noi donne lo sappiamo, in cucina, come in amore, non bisogna avere paura di sperimentare, solo così possiamo rimanere piacevolmente stupite dalle potenzialità… di questo vitigno!
Joy di Castello di SpessaDedico lo #stappo alla regola di febbraio agli Innamorati… della buona cucina. Sì, quelli con la “I” maiuscola che adorano preparare piatti particolari e non hanno paura di sperimentare ai fornelli. Vi darò lo spunto per una ricetta semplice, ma di effetto. Il vino in abbinamento è un Pinot Grigio dalla veste leggermente ramata, profumi intriganti e sorso avvolgente. Io mi sto già innamorando... Voi?
VINO, STORIA E ROMANTICISMO Il Pinot Grigio che ho scelto per questo speciale abbinamento è prodotto dell’azienda vitivinicola Castello di Spessa, un luogo dove il romanticismo è di casa. Pensate che nel lontano 1773 il castello ospitò il seduttore dei seduttori: l’avventuriero e scrittore Giacomo Casanova. La sua permanenza al Castello durò solo pochi giorni, ovviamente a causa di una tresca amorosa finita male. Ma il Castello di Spessa è ancora inscindibilmente legato all’affascinante figura di Giacomo Casanova, il quale, pur essendo conosciuto per la propria abilità di seduttore, fu soprattutto un rappresentate di spicco della cultura settecentesca e un ispirato letterato.
Per questo nel 2003 grazie all’iniziativa dell’associazione “Amici di Casanova” è stato indetto il “premio Giacomo Casanova – Castello di Spessa”. Il riconoscimento, la cui cerimonia di consegna si svolge annualmente al castello, è conferito agli autori della “migliore opera ispirata ai valori di libertà, tolleranza e apertura alle altre culture”.
Pinot Grigio
VINO JOY PINOT GRIGIO - CASTELLO DI SPESSA - DOC COLLIO
L’azienda è situata tra le dolci colline di Capriva, nel cuore del Collio goriziano, una zona vocata per i vini grazie al clima mite e alla ponka: terreno misto di marne e arenarie. Il Pinot grigio Joy è un ottimo esempio di espressione territoriale. Rosato con riflessi ramati. Naso caldo e accattivante: pesca gialla, albicocca, pompelmo rosa, frutta tropicale e petali di rosa. Al palato è materico, strutturato e piacevolmente ruvido. Sorso fresco e di grande equilibrio e corrispondente in tutta la sua lunghezza; si congeda lentamente svelando una leggera nota fumé. Joy 2018 è ottenuto da una leggera macerazione del mosto a contatto con le bucce (circa 15 ore) per estrarre un colore delicatamente ramato e un bouquet di aromi ampio e complesso: caratteristiche che lo rendono perfetto per un abbinamento dai sapori un po’ più forti e speziati come nel caso della nostra ricetta: il vino è in perfetta sintonia con il piatto grazie all’elegante struttura, l’ottima freschezza e la lunga persistenza del sorso.
Le capesante avvolte nella pancetta che vi propongo hanno una tendenza dolce, sapidità e piacevole aromaticità.
Ottimo come aperitivo, il Pinot grigio può accompagnare elegantemente un antipasto di affettati, zuppe di legumi e verdure, piatti a base di pesce, per esempio frutti di mare, insalate marine, carni bianche, formaggi freschi, omelette salate.
wine pairing in primo piano
ABBINAMENTO
Capesante e pancetta croccante su crema di piselli, una ricetta che unisce il sapore del mare con quello della terra, una preparazione molto semplice e veloce che conquisterà tutti i palati, anche quelli più raffinati. Un mix vincente di aromi, profumi, sapori e soprattutto di facile realizzazione. Andate alla nostra sezione Ricette per scoprire i vari passaggi.
sauvignon e quinoaPer questo stappo alla regola propongo una ricetta leggera, veg, nutriente e pure senza glutine! Di che cosa si tratta? Di un piatto di quinoa accompagnato da tante verdure colorate e arricchito da un pizzico di curry. Che cosa ho scelto per l'abbinamento? Un vitigno che si sposa molto bene con piatti vegetariani e vegani. Il Sauvignon, uno tra i vitigni a bacca bianca più diffusi e famosi al mondo.E anche in Friuli VG.
BRINDIAMO CON UN TRENTO DOC BREZZA RIVA RISERVA 2016. Che bollicine stapperete durante le feste di Natale? Per lo stappo alla regola di dicembre vi propongo uno spumante Trento Doc: il Trentino, secondo la prestigiosa rivista newyorkese Wine Enthusiast, per questo 2020 è la Wine Region of the year. Una news che merita sicuramente un brindisi! Il Trento Doc è la regione vinicola dell’anno, un riconoscimento importante che premia l’unicità e l’eccellenza di questa denominazione che negli ultimi anni ha contribuito alla crescita economica del Trentino e alla diffusione della sua immagine di territorio attrattivo anche dal punto di vista dell’esperienza enogastronomica che può offrire ai visitatori.
Trentodoc a fine novembre ha ricevuto anche 52 medaglie - 20 ori e 32 argenti - nella edizione 2020 del Champagne & Sparkling Wine World Championships (CSWWC), concorso internazionale dedicato alla spumantistica ideato e presieduto da Tom Stevenson, massimo esperto mondiale di bollicine. Il risultato rende Trentodoc lo spumante più premiato d’Italia, in uno scenario in cui Italia e Francia ottengono lo stesso numero di ori, 47.
Brezza Riva Trento Doc pas dose
VINO: BREZZA RIVA RISERVA 2016. AZIENDA: CANTINA RIVA DEL GARDA BLANC DE BLANCS: 100% CHARDONNAY. DOSAGGIO: PAS DOSÉ. DENOMINAZIONE: TRENTO DOC
Il Brezza Riva Riserva 2016 è uno spumante Metodo Classico Blanc de blancs Pas Dosé ottenuto unicamente da uve Chardonnay provenienti da un unico vigneto, posto a 500 metri di altitudine, caratterizzato da terreni poco profondi e di origine calcarea.
Il vino si presenta di un bel colore giallo paglierino brillante, con un perlage fine e persistente. Al naso presenta una buona intensità e complessità, propone aromi legati alla freschezza quali fieno, mela, pesca e ananas affiancati da leggeri sentori di lievito e frutta secca. La verticalità che accompagna il naso si ritrova in bocca: il sorso è vibrante attraversato da una decisa freschezza seguita da una buona sapidità. Chiusura piacevolmente agrumata.
ABBINAMENTO
ingredienti per l'abbinamento
Per il nostro consueto wine pairing ho pensato a un antipasto che non manca mai sulle nostre tavole durante le feste natalizie: i crostini con il salmone affumicato. Nella versione classica il crostino di pane bianco va servito caldo e il pesce è accompagnato da una noce di burro, ma naturalmente ne esistono numerose varianti: per esempio, grazie all'influenza della cucina etnica, abbiamo imparato ad apprezzare l'abbinamento salmone e avocado.
fingerfood con pane di segala e crema di avocado
Non vi propongo quindi la versione tradizionale della tartina con il salmone, che ho preso solo come spunto per ideare delle combinazioni particolari che, ne sono sicura, vi faranno venire l’acquolina in bocca. Un bis di crostini che richiede pochi ingredienti ed è veloce e facile da preparare: per prima cosa ho sostituito il pane bianco con quello di segale, poi ho scelto di sostituire il burro con una crema di avocado che ha la medesima consistenza, ma presenta un gusto particolare soprattutto se invece che succo di limone utilizzate il lime. Infine al posto del salmone ho optato per la trota salmonata (pesce dal gusto più delicato) affiancata da code di gambero saltate in padella e servite tiepide.
Il Brezza Riva Riserva 2016 è uno spumante perfetto per un brindisi e si sposa molto bene con gli antipasti di pesce, fingerfood a base di pasta sfoglia e primi piatti con crostacei e molluschi. Affianca perfettamente i crostini ricchi di aromaticità e tendenza dolce; inoltre l’effervescenza dello spumante equilibra molto bene la crema di avocado che ha una consistenza burrosa; infine la nota di lime del piatto viene esaltata piacevolmente dalla chiusura citrina del vino lasciando la bocca fresca e pulita.
Questo mese vi saluto con un’ulteriore curiosità sul Brezza Riva Riserva. Le annate 2017 e 2018 stanno affinando in cantina, mentre l’annata 2019 ha intrapreso un percorso alternativo e molto interessante: la presa di spuma (ovvero la fase di creazione delle bolle che prende l’avvio con l’aggiunta di liqueur de tirage) sta avvenendo sottacqua! Lo scorso 27 giugno 2020, 1.216 bottiglie, poste all’interno di una gabbia metallica, sono state calate a 38 metri di profondità, e a 60 metri dalle sponde del lago, proprio di fronte a Riva del Garda.
Bisognerà attendere ancora qualche anno prima di poter assaggiare questo intrigante esperimento, nel frattempo gustiamoci l’annata 2016. Cin Cin e tanti auguri di buone feste!
L’azienda Astoria è un connubio di tradizione, stile e giusta provocazione. Bottiglie dal packaging appariscente e accattivante che al loro interno racchiudono uve autoctone strettamente legate al territorio. L’Honor Rosé ha una veste moderna (bottiglia molto particolare), e, dopo averlo assaggiato, vi conquisterà per la sua semplicità e versatilità nell’abbinamento.
Lo spumante Honor Rosé nasce dai vigneti di Raboso e Pinot Nero situati in prossimità del fiume Piave, al confine tra le provincie di Treviso e di Venezia. I grappoli, raccolti nel mese di settembre, vengono pressati sofficemente e lasciati brevemente a macerare sulle bucce per trasmettere al vino la giusta carica cromatica. Seguono fermentazione in acciaio e un breve periodo di affinamento sulle fecce nobili. Successivamente il vino viene trasferito in autoclave di acciaio per la rifermentazione e la presa di spuma, fase che dura circa 20-25 giorni. Il procedimento si conclude con l’imbottigliamento e un breve affinamento in bottiglia prima della commercializzazione.
Il Rosé Extra Dry “Honor” di Astoria è uno spumante misurato, fragrante e semplice. Il colore rosa tenue è reso più luminoso da sottilissime e persistenti bollicine. Sprigiona in sequenza delicati profumi di fragoline di bosco, mirtilli rossi e lamponi, con un tocco di pompelmo rosa in sottofondo. Palato vivace e cremoso, l’iniziale percezione abboccata, ben retta da una freschezza citrina, maschera la chiara vena sapida che emerge piacevolmente in chiusura.
ABBINAMENTO
Per questo stappo alla regola di qbquantobasta ho pensato a un particolare connubio di profumi e sapori: una sfogliatina al formaggio arricchita con una noce di caprino spalmabile, mandorle lamellate e confettura di mirtilli rossi al profumo di Tandoori Masala.
Il Tandoori è una miscela di spezie tipica della cucina dell'India settentrionale che viene spesso utilizzata con il pollo; è caratterizzata da profumi dolci (spiccano cannella, cardamomo, chiodi di garofano) e ha un carattere leggermente piccante. Si sposa molto bene con i formaggi freschi spalmabili e per aggiungere al vostro piatto un tocco agrodolce consiglio di mescolare il Tandoori con una confettura alla frutta.
astoria aperitivo food pairing
Il Rosé Extra Dry “Honor” è uno spumante perfetto per l’aperitivo, ottimo anche per accompagnare antipasti a base di pesce, ma si può osare di più: il finger food che vi ho proposto è semplice da preparare, ma allo stesso tempo è molto stuzzicante e particolare. Lo spumante Rosé di Astoria accompagna perfettamente il piatto: l’effervescenza pulisce la grassezza del formaggio, il grado zuccherino (Extra Dry) si bilancia molto bene con le spezie e non sottolinea l’animo piccante del Tandoori. Inoltre ha un’ottima freschezza che spalleggia la tendenza dolce della pasta sfoglia e del formaggio, infine richiama molto bene la frutta rossa che si percepisce sia nel calice che nel piatto. Provare per credere, sono sicura che non vi deluderà!
Un Merlot rosso friulano che parla di autunno e di sapori buoni. E' il vino che ho scelto per il mio Stappo alla regola di ottobre. Solo per questa volta dovete fare un altro clic per leggere il mio suggerimento di wine pairing : cliccate a questo link, grazie https://qbquantobasta.it/nonsolovino/merlot-obelisco-croatto