Donne vino e motori 2017



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Scritto da Fabiana Romanutti il . Pubblicato in Donne e Vino.
Vi siete segnati la data del 4 marzo? E' il giorno della prima festa nazionale delle Donne del Vino nelle cantine, enoteche e ristoranti aderenti all’Associazione. dodici le regioni coinvolte. Per conoscere gli appuntamenti delle DDV del Friuli Venezia Giulia andate al link Vino donne e motori: programma DDV in FVG
E grazie per la splendida immagine al vignettista/artista Valerio Marini
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Anche in Friuli Venezia Giulia tanti eventi in occasione della prima festa nazionale delle Donne del Vino. Sabato 4 Marzo 2017 nelle cantine, enoteche e ristoranti aderenti all’Associazione. La Festa delle Donne del Vino si terrà per la prima volta a livello nazionale il 4 marzo 2017. Appuntamento fortemente voluto dalla Presidente dell’Associazione, Donatella Cinelli Colombini, per promuovere la cultura del vino al femminile. Una giornata dedicata alle donne, ma aperta a tutti gli appassionati wine lovers. Il tema della prima edizione è “Donne vino e motori”. In Friuli Venezia Giulia - con un'estensione a Portogruaro- l'associazione DDV con la Delegata Cristiana Cirielli ha predisposto un interessante calendario con esposizioni di auto e moto, tour di auto storiche e di biciclette elettriche.
In particolare, in provincia di Pordenone si terrà un tour delle auto storiche del club Ruote del Passato, che visiterà le aziende Bulfon a Valeriano alle 9, Tenuta Fernanda Cappello a Sequals alle 11.30 (qui sarà presente anche il ristorante Al Belvedere di Sequals), Agriturismo Ca Muliner ad Azzano Decimo alle 14; alle 15.30 il giro si concluderà all’azienda Vigna Belvedere a Pasiano di Pordenone.
In provincia di Udine e Gorizia saranno le biciclette elettriche le protagoniste di un giro panoramico con partenza da Cividale del Friuli in Piazza Resistenza alle 9: prevista una tappa alle 10 alla cantina Venica a Dolegna del Collio (GO), alle 11 da Vigna Petrussa a Prepotto (UD), per poi far sosta a Castelmonte (UD) e proseguire verso il ristorante Sale e Pepe a Stregna (UD) dove il ritrovo è fissato per l’ora di pranzo.
A Fagagna all'Azienda del Poggio nel pomeriggio dalle 15 raduno di auto storiche.
A Clauiano (UD) alla cantina Foffani sarà in mostra il trattore d’epoca Ford del 1972, pezzo storico dell’azienda, e durante la giornata si terranno degustazioni di vini.
A Gradisca (GO) al Ristorante al Ponte in mattinata raduno di auto storiche, visionabili da tutti gli ospiti che giungeranno per l’evento.
si ringrazia per l'immagine gentilmente concessa il vignettista Valerio Marini
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Sabato 4 marzo 2017, per la prima volta a livello nazionale, si svolge l'evento dedicato alle donne che consumano, producono, vendono e promuovono i grandi vini italiani. Un evento diffuso che si declina in 12 regioni d’Italia e in decine di cantine, ristoranti, enoteche, musei, dove Le Donne del Vino sono protagoniste e aspettano i winelover e soprattutto le winelover per brindare con loro, proponendo un pomeriggio ricco di esperienze e assaggi.
“Un modo festoso per mostrare il lato femminile del vino italiano - ha spiegato la presidente Donatella Cinelli Colombini - le nuove protagoniste di un settore produttivo tradizionalmente maschile danno inizio alla Festa della Donna 2017, con qualche giorno di anticipo, facendosi conoscere, mettendo in rilievo il proprio talento e diffondendo la cultura del vino e il consumo responsabile”.
Il tema nazionale prescelto è “Donne vino e motori”. Una sfida ai luoghi comuni e a chi ancora crede che le donne siano poco adatte ad attività legate alla meccanica oppure al vino. Insomma un modo elegante ma trasgressivo per mettere in evidenza tante professioniste bravissime riunite nell’associazione nazionale Le Donne del vino che coordina la comunicazione. L’elenco delle iniziative dimostra la creatività femminile. Del resto le aziende del vino dirette dalle donne sono già come l’intero comparto enologico vorrebbe essere: con una formazione universitaria, indirizzate su vini doc-docg, capaci di esportare una quota maggioritaria del vino, diversificate e attente all’ambiente.
Qui tutti gli eventi, con maggiori dettagli
In FRIULI VENEZIA GIULIA una quindicina di auto storiche del Club Ruote del Passato faranno un wine tour nelle cantine intorno a PORDENONE: Alberta Bulfon, Cantina Bulfon (Valeriano); Tenuta di Fernanda Cappello (Sequals) con Silva Delle Case del ristorante Al Belvedere; Agriturismo Ca Muliner (Azzano) con la sommelier Isabella Deotto; Cantina Vigna Belvedere di Elisabetta Cichellero (Pasiano di Pordenone); brindisi finale nella cantina di Piera Martellozzo (San Quirino). A Portogruaro dall’enotecaria Claudia Vincastri (Vini e Liquori Sfriso) mini raduno di moto. UDINE: tour di bici con pedalata assistita in Cantina Venica di Ornella Venica (Cividale), Cantina di Hilde Petrussa (Albana) e Ristorante Sale e Pepe di Teresa Covaceuszach (Stregna). Azienda Agricola Foffani – Elisabetta Foffani (Clauiano); Azienda Agricola Del Poggio - Cristina Cigolotti (Fagagna) e Ristorante al Ponte di Adriana Rizzotti a Gradisca.
CHI SONO LE DONNE DEL VINO
Le Donne del Vino sono un’associazione senza scopi di lucro che intende promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi oltre 700 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste.
Scritto da Fabiana Romanutti il . Pubblicato in Donne e Vino.
Festa delle donne del vino 2017. PORTE APERTE ALLE WINE LOVERS IN CANTINE, ENOTECHE E RISTORANTI DI TUTTA ITALIA. GLI EVENTI AVRANNO COME TEMA “DONNE, VINO E MOTORI”. La Festa della Donna 2017 inizia sabato 4 marzo con i brindisi delle Donne del Vino. Un evento diffuso in tutta Italia con appuntamenti nelle cantine, enoteche e ristoranti. È la prima Festa delle Donne del Vino, una rivoluzione nel mondo del vino dove gli uomini hanno finora avuto un ruolo preminente e ora assiste all’ascesa di nuove protagoniste.
“È il primo evento nazionale dedicato alla cultura del vino al femminile e segna l’inizio della Festa della Donna 2017. Sabato 4 marzo, dal pomeriggio” ha annunciato la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini, precisando che verranno organizzate “decine di iniziative in ogni parte d’Italia, sul tema prescelto “Donne vino e motori”.
Per la prima volta le consumatrici donne saranno ospiti d’onore di tantissimi eventi collegati fra loro a formare una grande festa della cultura enoica al femminile. Segno di un cambiamento nello stile di vita, di consumo ma anche la presa di coscienza del peso femminile negli acquisti enologici. Un protagonismo femminile che riguarda anche la filiera produttiva: sono donne il 35% della forza lavoro agricola, il 28% dei titolari delle imprese rurali e circa il 10% delle posizioni dirigenti. Sempre più donne al timone delle imprese, dunque, e sempre più donne capaci di scegliere e apprezzare le bottiglie migliori come dimostra la loro presenza nei corsi da sommelier dove hanno superato gli uomini.
La Festa delle Donne del Vino è un evento diffuso, ha dunque una data, un tema e una comunicazione condivisa ma ogni Donna del Vino ha organizzato in piena autonomia l’accoglienza delle wine lovers nel luogo in cui lavora: cantine, ristoranti, enoteche e persino agenzie e teatri.
Ne è uscito un palinsesto ricco di suggestioni e curiosità con al centro bottiglie di vino di eccezionale qualità. Le donne, forti dello spirito di ospitalità che sempre le contraddistingue e da un rinnovato desiderio di allacciare rapporti con le consumatrici di vino più esperte e influenti, hanno organizzato eventi molto diversi fra loro: dalla degustazione di grandi annate, all’abbinamento con specialità gastronomiche, da eventi teatrali o musicali a esperienze sul tema dei motori che è il fil rouge dell’evento 2017. Produttrici, enotecarie, ristoratrici, sommelier, giornaliste, esperte che fanno parte dell’Associazione Le Donne del Vino aspettano le wine lovers ma non solo loro: l’invito a partecipare alle feste è rivolto a tutti i consumatori che vedono nel vino un elemento di cultura e socialità.
Leggi anche Indagine sulle Donne del vino in Italia
Tutti gli eventi, suddivisi per regione, saranno a breve pubblicati QUI
Scritto da Fabiana Romanutti il . Pubblicato in Donne e Vino.
Presentata a Roma l’indagine-sondaggio che ha coinvolto produttrici, giornaliste, ristoratrici e sommelier dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino guidata da Donatella Cinelli Colombini. E' quanto emerge da un sondaggio dell'Osservatorio "Donne e Vino" della Luiss, con 1200 interviste a consumatrici di vini, presentato il 23 gennaio 2017 all'incontro presso la Stampa Estera da Gabriele Micozzi, docente di Marketing della Luiss Business School. La fonte delle notizie è la newsletter dell'Associazione Le Donne del Vino a cui vi invitiamo a iscrivervi.
Laureate, fanno figli dopo i 30 anni, guadagnano spesso meno degli uomini e sono ancora alle prese con il sessismo:ecco la fotografia della Donna del Vino degli Anni Duemila. È questo l’esito di un’indagine e sondaggio promossa dall’Associazione nazionale Le Donne del Vino e presentata a Roma nella sala conferenze dell’Associazione Stampa estera. Un lavoro che in parte andrà a confluire nell’indagine mondiale di Wine Business International, la prestigiosa agenzia britannica di analisi sul vino.
E' quanto emerge da un sondaggio dell'Osservatorio "Donne e Vino" della Luiss, con 1200 interviste a consumatrici di vini, presentato, oggi all'incontro presso la Stampa Estera dell'Associazione "Donne del vino", da Gabriele Micozzi, docente di Marketing della Luiss Business School. Un lavoro che in parte andrà a confluire nell’indagine mondiale di Wine Business International, la prestigiosa agenzia britannica di analisi sul vino.
“L’indagine 2016 sulle Donne del vino rivela il nuovo profilo del mondo del vino italiano al femminile. Alcune conferme e molte sorprese, soprattutto riguardo a un sessismo superiore alle aspettative” commenta la presidente nazionale dell’Associazione Donatella Cinelli Colombini. Presenti con lei l’onorevole Colomba Mongiello, Gabriele Micozzi, docente di Marketing della Luiss Business School, e Alfredo Tesio, coordinatore del Gruppo del Gusto della Stampa Estera.
Al questionario inviato nei mesi scorsi, hanno risposto produttrici, giornaliste ed esperte, enotecarie, ristoratrici di tutte le parti d’Italia, cioè il 24% della compagine sociale. “Su due punti c’è un’assoluta omogeneità di vedute – rileva la presidente – sul ruolo delle donne nel mondo del vino le cose vanno meglio, ma non bene e c’è ancora tanto da fare per raggiungere una reale parità di genere. Inoltre le donne prendono esempio da altre donne assumendole come modelli (82%) elemento quest’ultimo da non sottostimare perché le recenti indagini di Wine Economics sulle donne del vino australiane hanno invece rivelato la propensione del settore femminile del vino a conformarsi a comportamenti professionali e sociali maschili adattandosi a un ambito che le vede in netta minoranza”. Entrando più nel dettaglio di seguito la sintesi di alcuni dati delle risposte:
PRODUTTRICI
Le conferme riguardano la scolarizzazione decisamente molto alta, per cui il 43% ha almeno la laurea e il 15% anche un diploma post universitario. Sorprende invece la difficoltà di conciliare la vita professionale e la nascita dei figli. Le Donne del Vino produttrici sono all’88% titolari o contitolari della cantina in cui lavorano, ma devono rimandare la nascita dei figli molto avanti nel tempo per cui la metà di chi ha fra i 40 e i cinquant’anni ha ancora figli minorenni. Una realtà diversa da quella idilliaca che tutti immaginano nel bucolico mondo del vino dove tutto sembra “a misura d’uomo” e dove invece i ritmi di lavoro e gli impegni professionali, spesso lontani da casa, creano una situazione poco conciliabile con la famiglia e simile a ogni altra attività di alto profilo. Da sottolineare che nessuna delle produttrici intervistate si dichiara pensionata benché il 19% di esse abbiano più di 60 anni. Evidentemente smettere di lavorare è un’eventualità non contemplata per le donne che fanno impresa. Si tratta nel 42% dei casi di piccole cantine con fatturato inferiore al mezzo milione di euro, solo il 17% raggiunge il milione e il 41% lo supera.
Nonostante una dimensione aziendale che potrebbe creare dei limiti tutte esportano molto e il 52% ricava oltre la metà del suo business nei mercati esteri. Anche i dati sulla quota di vino con denominazione sul totale (69%) dimostra un deciso orientamento verso la qualità e il dinamismo, atteggiamenti confermati dalla diversificazione produttiva che riguarda l’85%delle Donne del Vino con quote di oltre un terzo del business aziendale. Il 21%ha anche la ristorazione in azienda e il 30% offre pernottamenti; plebiscitaria la vendita diretta (91%). Forte l’attenzione all’ambiente per cui il 27% produce biologico o biodinamico.
Le parti più sorprendenti dell’indagine riguardano la sezione che andrà a confluire nell’indagine mondiale di Wine Business International– reputatissima agenzia britannica di analisi sul vino – sulla condizione femminile del settore enologico. Si tratta di qualcosa di coraggioso e di mai analizzato prima.
Alla domanda “Pensi di ricevere lo stesso stipendio che ricevono gli uomini che svolgono gli stessi compiti?”, il 29,9% ha risposto “no”e il 18% “forse no” benché, come detto prima, a rispondere siano state soprattutto le titolari delle cantine e le stesse abbiano dichiarato di retribuire, nel 96% dei casi, allo stesso modo dipendenti maschi e femmine. Per gli stessi motivi non sorprende che la domanda sugli atteggiamenti sessisti abbia ottenuto un “no” quasi plebiscitario (85%) benché ci sia anche chi è stata “insultata per non essermi sottomessa al boss” e si ammette che “le donne continuano a faticare il doppio per affermarsi anche nelle aziende familiari dove sono contitolari con uomini”. Più problematica la situazione nelle fiere dove il 21% delle produttrici ha dovuto difendersi dagli attacchi maschili o almeno contrastare un atteggiamento sessista.
ENOTECARIE E SOMMELIER DI ENOTECHE
Lo scenario peggiora quando a rispondere sono donne in posizione dipendente come le enotecarie e sommelier che nel 63% dei casi è certa o sospetta di guadagnare meno dei colleghi maschi, ma nella scelta del lavoro attuale ha privilegiato le imprese dove la differenza fra i generi è minore.
Si tratta per il 75% di laureate o con diploma post universitario, ma benché il 50% abbia meno di 39 anni nella stragrande maggioranza dei casi non ha figli. Segno di un reale disagio a conciliare la carriera e la famiglia anche in presenza di contratti a tempo indeterminato.
RISTORATRICI
Meno scolarizzate (33% con laurea o diploma post universitario) e in grande maggioranza ultracinquantenni (72%) le ristoratrici che hanno risposto al sondaggio sono per la stragrande maggioranza titolari dell’esercizio in cui operano e, fra le Donne del Vino, quelle meno colpite dai problemi di genere.
GIORNALISTE ADDETTE ALLE PR E MARKETING, ESPERTE E CONSULENTI
Sul fronte opposto le giornaliste, PR e addette al marketing, consulenti ed esperte. La fascia di età delle intervistate si concentra fra i 40 e i 59 anni (63%) e il livello di istruzione è molto alto con un 66% che possiede una laurea o un diploma post universitario, mentre aumenta il dubbio o la certezza di venire retribuita meno dei colleghi uomini (62%). C’è persino chi ammette che, dove lavorava prima, “non era “concesso” alle donne ricoprire ruoli di alte cariche aziendali perché ritenute non idonee”. Il 25% delle intervistate ha subito difficoltà collegate alla maternità arrivate, in un caso, fino al licenziamento. Il 39% ha dovuto difendersi da atteggiamenti sessisti: da battute semiserie del tipo “meno rossetto e meno Armani gioverebbe alla tua carriera” a atteggiamenti di discriminazione arrogante “i miei capi famosissimi che mi prendevano sempre per la cameriera” fino a chiare richieste di prestazioni sessuali senza le quali non si viene neanche pagate. Anche per le giornaliste e le PR le fiere sono un momento delicato in cui la probabilità di venire infastidita cresce di molto così come la sensazione di essere meno considerata per il solo fatto di essere donna. Ecco che la reazione è quella di mettersi in proprio e il 73% delle Donne del Vino intervistate hanno creato la propria impresa, spesso molto piccola (39% dei casi sotto i 100.000 di fatturato annuo).
CONSUMATRICI
Conferme e sorprese anche sulle donne consumatrici di vino prese in esame attraverso le interviste di ristoranti, enotecarie e sommelier. Tutte valutano le wine lovers donne in crescita quantitativa e qualitativa anche per l’abbandono di luoghi comuni che vedevano sconveniente il calice di vino in mano femminile in pubblico. Al ristorante, la donna dice la sua nella scelta del vino solo se è in coppia, mentre quando è in gruppo è ancora l’uomo a decidere. A tavola le scelte femminili si orientano sui bianchi e in seconda battuta sulle bollicine. Per la consumatrice donna conta il gusto personale e il nome del produttore perché nella stragrande maggioranza dei casi sceglie i brand che conosce.
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Scritto da Fabiana Romanutti il . Pubblicato in Donne e Vino.
Dal sito dell'Associazione Le donne del vino, associazione di cui mi onoro di fare parte, vi ripropongo alcuni dati interessanti relativi a una ricerca su vino e donne curata dal prof. Gabriele Micozzi su incarico del Consorzio Vini Piceni e realizzata dallo spin off dell'Università Politecnica delle Marche. Fra le donne diplomate o laureate (85%) emerge l'esigenza di etichette più esplicative su abbinamenti e storia del vino. E una retro etichetta convincente influenza la decisione di un vino al ristorante addirittura più del prezzo. L'84% del campione si dichiara disposta ad approfondire la conoscenza del vino con un corso; per il 22% è più interessata allo story telling del contadino che alle spiegazioni di giornalisti e dei sommelier (rispettivamente 13 e 12%). Interessante il giudizio sugli uomini bevitori di vino: il 32% li giudica colti, il 26% interessanti, il 24% divertenti (gli astemi risultano piuttosto noiosi). Alla domanda: "secondo lei è più interessante l’uomo che beve: vino, birra, cocktail, acqua …?" il vino vince con il 70% di preferenze.
Secondo lo studio di Micozzi tra le denominazioni italiane più emozionanti c'è il Brunello, seguito da Amarone e Franciacorta; per i momenti più intimi stravincono le bollicine. Le consumatrici di vino sono quasi tutte in favore dei vitigni autoctoni (84%) rispetto a quelli internazionali (16%). E con gradazione più bassa.
Scritto da Mauro Giacomo Bertolli il . Pubblicato in Donne e Vino.
Tra i tanti eventi a cui ho partecipato nello corso di Vinitaly 2016, mi piace ricordare quello organizzato dall'amica e collega Jenny Viant Gomez, neo delegata per la regione Abruzzo dell'Associazione Nazionale Le Donne del Vino. Lunedì 11 aprile alle 11.00 abbiamo fatto un viaggio nella tradizione dolciaria abruzzese, guidati da Federico Anzellotti, Presidente della Confederazione Pasticceri Italiani, e nella tradizione vinicola, parlando di quali vini abbinare a quei dolci meravigliosi. E qui entravo in gioco io.
Il panorama dei dolci era ampio e spaziava dai bocconotti ai parrozzi, dalle sise delle monache ai celli pieni, dalle neole ai mostaccioli.
I vini in degustazione erano 11, di cui solo alcuni seguivano il criterio dell'abbinamento per concordanza, ovvero vini dolci per un dolce: abbiamo degustato un muffato, un passito ed un vino cotto. Gli altri erano vini secchi di varie tipologie: Spumante, Cerasuolo e Montepulciano, anche Riserva: abbinamenti a volte un po' azzardati, che volevano da un lato ricordare la tradizione contadina di bere anche vini secchi insieme ai dolci, e dall'altro fornire l'occasione di fare una panoramica quasi completa dei vini abruzzesi, in cui,a mio parere, la spinta verso la valorizzazione dei vitigni autoctoni deve essere la parola d'ordine. Un ringraziamento anche a Donatella Cinelli Colombinim neopresidente dell'Associazione Le Donne Del Vino.
Scritto da Fabiana Romanutti il . Pubblicato in Donne e Vino.
La cena delle Donne del Vino ha concluso Vinitaly 2016, un’edizione che ha battuto tutti i records. 130.000 operatori di cui 50.000 stranieri e di questi più della metà non europei. Euforia fra le produttrici che tornano alle loro cantine con le agende piene di contatti e di ordini. Euforia nello staff di Gianni Bruno Vinitaly brand manager per aver fatto un piccolo capolavoro. La visita del Capo dello Stato Sergio Mattarella, del Premier Renzi, dei Ministri dell’Agricoltura di tutti i Paesi dell’Unione Europea e insieme un grande afflusso di buyer esteri La torta del cinquantesimo compleanno è stata tagliata con la presidente delle Donne del vino Donatella Cinelli Colombini.
Questo il clima nella serata delle Donne del vino, alla Gran Guardia, nel cuore di Verona, con le loro straordinarie bottiglie di tutte le regioni e le specialità gastronomiche italiane a formare quasi un ritratto dell’Italia golosa: c’erano un forno arrivato dalla Liguria per preparare la focaccia di Recco, i formaggi selezionati dall’abruzzese Antonello Egizi di Forme d’autore, la cassata fatta in diretta dal siciliano Peppe Giuffrè di Officina Gastronomica. Poi le modelle della scuola di portamento Fashion Class di Verona e i video sui brindisi nei film e sui 50 anni di Vinitaly. Oltre 200 commensali per una festa del vino, delle donne e del piacere di fare squadra, senza formalità ma con tanto entusiasmo.
A Vinitaly sono state coinvolte anche delegazioni estere da Germania, Giappone, Polonia e Sud Africa. Nell’ agenda delle Donne del vino ci sono tanti progetti il principale dei quali è la Festa delle donne del vino che avrà luogo ogni anno il sabato precedente all’8 marzo. E poi trekking nei vigneti, un progetto sui rosati e persino il sostegno alle ricerche subacquee riguardanti il vino.
Scritto da Fabiana Romanutti il . Pubblicato in Donne e Vino.
Le Donne del vino iniziano a ricoprire ruoli importanti nel mondo enologico ma sono anche capaci di aggiungere fascino alle bottiglie curando la bellezza, l’ospitalità, i valori etici e la moda. E la fiera veronese è palcoscenico di tante iniziative con lo stesso fil rouge “donne vino e bellezza”. Il vino delle donne ha dunque molte facce: quella più tecnica della degustazione al femminile con bottiglie del 1967, primo anno di Vinitaly, quella più glamour dei brindisi e quella più seria del libro contro la mafia “Campanella”, di Maria Cristina Sarò, sostenuto dalle Donne del vino della Sicilia.
A Vinitaly le Donne del vino interpretano il tema nazionale 2016 della bellezza proponendo i film con i brindisi, la cosmesi oppure la moda con le modelle della Fashion Class di Verona che sfilano con le bottiglie in mano…
Le Donne del vino hanno presentato a Vinitaly il primo grande evento diffuso nazionale con cui accoglieranno le wine lover italiane, cioè le nuove consumatrici di grandi vini. E’ la Festa delle donne del vino e avrà luogo ogni anno il sabato precedente l’8 marzo. A fianco di questo progetto più modaiolo, le Donne del vino del Piemonte si preparano a creare itinerari di trekking nei vigneti e quelle della Toscana a cavalcare la nuova tendenza dei rosati.
Il 50° Vinitaly ha mostrato una particolare attenzione all’enologia in rosa con la degustazione inaugurale, che ha visto protagoniste 10 donne del vino con bottiglie di cinquant’anni, e ha visto un riconoscimento ufficiale nel discorso inaugurale del Capo dello Stato Sergio Mattarella e del Presidente di Veronafiere Maurizio Danese.
Un Vinitaly dove il tema dell’anno 2016 –Donne, vino e bellezza- è stato interpretato in chiave fashion e wellness. Dal BYOB, la borsetta per bottiglie che si propone come un nuovo accessorio di abbigliamento per le wine lover alla cosmesi che usa le componenti più salutari del vino con la linea delle creme al vino rosso della Co.Der.