Diversificare per vincere la sfida del nuovo enoturismo
I nuovi lockdown e le restrizioni ai viaggi impongono una riflessione per uscire dalla crisi. Innovarsi sarà fondamentale, ma il processo di digitalizzazione avviato in primavera deve proseguire. Solo il 22% delle cantine italiane vende esperienze online contro il 29% delle concorrenti spagnole. “Il settore enoturistico ha vissuto una ripresa durante i mesi estivi, a conferma della sua centralità nelle preferenze dei turisti, italiani e non.
I nuovi lockdown in Italia ed Europa impongono un’importante e approfondita riflessione: per fronteggiare la crisi che stiamo attraversando sarà fondamentale, rispondere e fornire soluzioni, garantire il sostegno economico da parte delle istituzioni e stimolare la digitalizzazione del settore”, ha affermato Roberta Garibaldi coordinatrice del webinar sulle prospettiva dell'enoturismo svoltosi a Bologna il 5 novembre 2020.
“Diversificare è la chiave per affrontare al meglio il futuro – sostiene Donatella Cinelli Colombini, Presidente nazionale Donne del Vino–: anche se rimodellare la nostra offerta non è semplice, dobbiamo usare bene questi mesi invernali per pianificare una strategia innovativa. Non premia, infatti, continuare a presentare le proprie aziende con le stesse modalità, le stesse botti, gli stessi tini e gli stessi contenuti narrativi. La soluzione è incentivare le diversità che caratterizzano ogni azienda.
Alcune semplici indicazioni: apertura delle cantine nei weekend e all’ora di pranzo e non soltanto negli orari impiegatizi, formazione per i propri dipendenti, puntare sul web e sugli eventi. Evitare in tutti i modi i non luoghi, ma creare spazi di degustazione e visita che raccontino lo stile locale, con arredi realizzati da artigiani locali. Abbiamo grande responsabilità come operatori del mondo del vino: diventare il locomotore della rinascita del turismo italiano e dobbiamo attivarci per raggiungere questo scopo”.
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