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Enoturismo tra identità locali digitalizzazione e sostenibilità

relatori del convegnorelatori del convegnoEnoturismo tra identità locali, digitalizzazione e sostenibilità è il titolo del convegno oraganizzato dalConsorzio del Lugana Doc. L’evento è stato realizzato con la collaborazione di Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico. 

Il turismo del vino non è solo uno straordinario strumento economico a disposizione delle imprese del vino, ma anche uno dei migliori mezzi di comunicazione che consente di fare conoscere il territorio e le aziende in modalità autentica.


Il Consorzio del Lugana DOC ha deciso di farsi promotore nel corso del 2023 di un importante progetto di valorizzazione della denominazione come Wine Destination

wine destinationwine destination

Alcuni interventi in sintesi 

Fabio Zenato – Presidente del Consorzio di Tutela Lugana DOC. Il turismo del vino è un driver fondamentale per la nostra denominazione. Dobbiamo e vogliamo avviare un dibattito su temi attuali molto importanti e che rappresentano i fondamenti per il futuro del mondo del vino.

Roberta Garibaldi – Associazione Italiana Turismo Enogastronomico. La filiera dell’enoturismo è fatta di mille opportunità. I dati ci dicono però che dobbiamo cogliere l’opportunità di colmare il gap tra interesse dell’enoturista e l’effettiva fruizione. Secondo i dati della European Travel Commission la food&wine experience è centrale nelle esperienze di viaggio di tutte le fasce di età, anche tra le nuove generazioni. La grande attenzione verso esperienze di carattere gourmet, diffusa a livello internazionale, è un’importante sfida per il nostro Paese. Il turista enogastronomico è più attento alla sostenibilità rispetto al turista generico. Dobbiamo  sviluppare proposte strutturate e attrattive, ma anche azioni di sistema per favorire lo sviluppo enoturistico. Digitalizzazione, azioni per gestire i flussi, promozione internazionale e attenzione alla
sostenibilità sono tutti i temi da affrontare per ottimizzare le opportunità.

Diana Isac – CEO and Founder Winerist marketplace di offerta enoturistica nel mondo. Oggi abbiamo molti strumenti a disposizione per implementare l’offerta enoturistica e la tecnologia ci viene in aiuto. Il nostro marketplace è la prova che si può creare una piattaforma dove proporre esperienze enoturistiche in più di 50 regioni vitivinicole, 136 destinazioni dall’India alla Puglia e più di 1000 esperienze. I miei consigli per le aziende: lavorate per creare sinergie con partner strategici, semplificate perché il turismo del vino è un campo minato, puntate sul turismo culturale e sostenibile mettendo il consumatore al centro dell’esperienza.

Elvira Bortolomiol – Presidente del Consorzio di Tutela ConeglianoValdobbiadene Prosecco DOCG. La nostra esperienza ci vede coinvolti in un importante progetto che si chiama Wine Tourism Lab. Abbiamo coinvolto i player più significativi del territorio per arrivare a un’unica mappatura del territorio e a una profonda formazione verso le aziende, anche nel settore della ristorazione e alberghiero. 

Marta Cotarella – Direttrice e Cofounder Intrecci Alta Formazione. Si è sempre pensato che quello dell’accoglienza non fosse un vero lavoro, ma una cosa che chiunque potesse fare. Al contrario, una figura professionale che si occupa di ospitalità deve avere molte conoscenze perché chi è in sala, nel caso dei ristoranti, vende quello che viene prodotto in cucina. È mecessario formarsi e accrescere la professionalità.

Fabio Piccoli – Direttore responsabile di Wine Meridian. L’accoglienza è sempre stata considerata un’attività onerosa e dispendiosa, ma oggi è più che mai necessaria. Per questo dobbiamo ipotizzare un nuovo modello di aggregazione e network, che coinvolga le istituzioni nel supportare le aziende nel percorso di implementazione di questo ambito. Le aziende sono chiamate a mettere l'ospite al centro della propria offerta ripensando a quello che il visitatore vuole e cerca. 

Bruno Bertero – Direttore Generale Ente Turismo Langhe Monferrato Roero. Per sviluppare una corretta strategia enoturistica occorre scegliere il nostro utente medio rispondendo alle classiche domande: da dove viene? Come viaggia? Cosa cerca? Questo implica costruire un prodotto avendo una strategia ben precisa e per farlo ci vogliono le strutture adatte, come le DMO (Destination Management Organization) territoriali o i destination manager, figure che sono ancora molto scarse nel nostro sistema enoturistico, ma che potrebbero avere un ruolo
determinante a livello strategico in futuro.

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