L'imperatore Martini

Emperor MartiniEmperor Martini

Il Martini o Martini Dry è un cocktail pre-dinner e post-dinner a base di gin e vermut dry. È un cocktail ufficiale IBA (Intrnational Bartenders Association). Poi naturalmente ci sono le varianti, come questa per esempio, con gin, saké e mirtillo rosso.

 

Ingredienti

 

60 ml di Gin

30 ml di sakè

45 ml di succo di mirtillo rosso

15 ml di purea di litchi

15 ml di succo di lime

ghiaccio q. b.

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Signori si nasce è il drink che vi consigliamo

 

Leandro Serra  The Duke Cocktail Lounge Bar de La Maddalena ph. A LobranoLeandro Serra The Duke Cocktail Lounge Bar de La Maddalena ph. A Lobrano

Leandro Serra, bar manager de The Duke Cocktail Lounge Bar de La Maddalena (Sassari) ci propone un drink con le note dolci del liquore ai fiori di sambuco, la nota acida del lime per il giusto equilibrio e un corpo strutturato come quello del N.3 London Dry Gin, distribuito in Italia da Pallini. Il tutto chiuso con un generoso top di Scortese Ginger Beer Bio con le note piccanti e speziate della radice di zenzero, in una bibita naturale e biologica creata da Bevande Futuriste per il brand Cortese, con due blend di pepi e peperoncino.

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Luxardo compie 200 anni

Luxardo palazzo del Barcagno, ZaraLuxardo palazzo del Barcagno, Zara

Luxardo S.p.A. compie 200 anni. Una lunga storia di famiglia. Il 2021 è un anno significativo e importante per la Luxardo S.p.A., che segna il  traguardo dei suoi 200 anni: un anniversario che racchiude un lungo e complesso percorso di vicissitudini familiari che si snodano attraverso la storia.

Una delle più antiche distillerie esistenti al mondo tra le poche società liquoristiche europee interamente di proprietà della stessa famiglia.

 

 

LE ORIGINI & LA STORIA

La ditta fu fondata da Girolamo Luxardo nel 1821 a Zara, in Dalmazia, per secoli appartenente alla Repubblica di Venezia. Girolamo, patrizio genovese dedito al commercio marittimo, si trasferì a Zara con la famiglia nel 1817 in veste di rappresentante consolare del Regno di Sardegna. La moglie, marchesa Maria Canevari, si dedicava - secondo l’uso del tempo - alla produzione di liquori in casa, in particolare del ‘Rosolio Maraschino’, specialità prodotta anche nei conventi, ottenuta mettendo in infusione in alcol le marasche (ciliegie asprigne coltivate localmente), zuccherando e unendo essenza di rose per profumarlo.

Dall’elevata qualità del liquore nacque l’idea di sfruttare l’iniziativa familiare su scala industriale, grazie all’importante innovazione di processo costituita dalla distillazione a vapore.

Girolamo Luxardo, il fondatoreGirolamo Luxardo, il fondatore

Fu così che nel 1821 nacque una fabbrica destinata alla produzione di Maraschino. Nel 1829, dopo otto anni di perfezionamenti, Girolamo ottenne dall’Imperatore d’Austria un privilegio, ossia un brevetto che gli riservava la produzione esclusiva per quindici anni.  

Luxardo uffici dello stabilimento di ZaraLuxardo uffici dello stabilimento di Zara

Fu la conferma della qualità superiore del liquore Luxardo, tanto che ancor oggi la denominazione di Privilegiata Fabbrica di Maraschino “Excelsior” Girolamo Luxardo è presente nella ragione sociale.

locandina d'epoca

Nel corso dell’Ottocento l’azienda divenne la più importante distilleria di Zara, acquisendo con il suo Maraschino la leadership sui maggiori mercati mondiali dell’epoca. L’accorta politica economica di Michelangelo Luxardo, terza generazione, portò nel 1913 alla costruzione di un modernissimo stabilimento, fra i più grandi dell’Impero Austro-Ungarico (foto in alto). La felice espansione che l’azienda conobbe nel ventennio successivo alla Prima Guerra Mondiale subì un pesante arresto nel 1940 con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, che portò notevoli restrizioni all’attività industriale. Nel novembre 1943, lo stabilimento fu quasi completamente distrutto dai s bombardamenti anglo-americani. Nel corso della ritirata delle truppe italiane e tedesche dalla Dalmazia (1944), Zara venne occupata dai partigiani di Tito e gli abitanti furono obbligati a partire esuli, ma molti vennero ferocemente uccisi:  fra loro Pietro Luxardo e il fratello Nicolò con la moglie Bianca, annegati nel mare di Zara.

Confiscato lo stabilimento semi-distrutto e dispersa la famiglia, sembrava che – dopo oltre un secolo – l’attività della Luxardo fosse destinata a cessare definitivamente.

LA RICOSTRUZIONE 

L’unico dei fratelli superstiti della quarta generazione, Giorgio Luxardo, sostenuto da una lungimirante visione imprenditoriale, devise di fare ripartire da zero l’antica attività.

Luxardo sede in Torreglia PDLuxardo sede in Torreglia PDScelse il 10 febbraio 1947, giorno del Trattato di Pace di Parigi con cui la sua città natale veniva ceduta alla Jugoslavia, per aprire assieme al giovane Nicolò III lo stabilimento di Torreglia, in provincia di Padova, inaugurando così un nuovo capitolo della storia aziendale.

La quinta generazione,  Nicolò III, Michele e Franco, ha saputo, con un forte senso di appartenenza familiare, riportare l’azienda ai livelli di un tempo, sviluppando una completa gamma liquoristica, incrementando significativamente la presenza sul mercato nazionale e dedicandosi alla penetrazione commerciale in svariati mercati mondiali. I tradizionali alambicchi in rame, le suggestive cantine d'invecchiamento e le modernissime linee di imbottigliamento sono gli elementi distintivi di un’azienda che coniuga rispetto della tradizione e aggiornamento tecnologico.

LA LUXARDO OGGI

I maraschetiI marascheti

Oggi la Luxardo nello stabilimento di Torreglia lavora  le sue marasche, controllando direttamente tutta la filiera, dalla materia prima fino all’imbottigliamento, raggiungendo un totale di produzione di oltre 6 milioni di bottiglie l’anno. La sede si sviluppa su 12.000 mq coperti, conta circa cinquanta dipendenti, una novantina di collaboratori commerciali in Italia e oltre ottanta importatori a livello mondiale. Al Maraschino e allo Cherry Sangue Morlacco,  i due prodotti storici, si aggiungono altri liquori tipici della tradizione italiana, Sambuca dei Cesari, Amaretto di Saschira, Limoncello, Aperitivo, con un’ampia selezione di specialità aromatiche per la pasticceria artigianale.

Da circa un decennio è stata inoltre avviata con successo una specifica linea di produzione di confetture di alta gamma, sempre destinate alla pasticceria.

In azienda attualmente lavorano insieme tre generazioni della famiglia, impegnate a garantire continuità all’eredità di Girolamo Luxardo.

Vecchia cartolina dello stabilimento Luxardo a ZaraVecchia cartolina dello stabilimento Luxardo a Zara

 

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Avete visto a Natale il film Una poltrona per due? E il drink?

Divan Japonais di Frascati photo by Federico LoretoDivan Japonais di Frascati photo by Federico Loreto

"Una poltrona per due", di John Landis, è un film  del 1983; un film che, per motivi misteriosi, viene riproposto in tv quasi ogni anno in occasione delle festività natalizie. È molto probabile che l'abbiate visto anche voi. Ma il drink in abbinamento qual era? Qui Max La Rosa, proprietario e barman del Divan Japonais di Frascati (Roma) ce ne propone uno davvero speciale. 
Un drink caldo e invernale caratterizzato dalla doppia presenza di whisky americani, il Jim Beam Rye di segale e il bourbon Maker's Mark: rappresentano i due protagonisti, interpretati da Dan Aykroyd ed Eddie Murphy. Un drink che vuole essere un abbraccio in tempi di pandemia e di distanziamenti. Il bitter al cioccolato rende tutto più piacevole. La base del drink è affidata a due autentici fuoriclasse del Kentucky. Da una parte il Jim Beam Rye, whiskey di segale caratterizzato da note di vaniglia e un finale pungente, con aromi di noce moscata, chiodi di garofano e pepe nero. Quindi, il bourbon Maker’s Mark, prodotto da sempre a Loretto, nella più antica distilleria registrata negli Stati Uniti, fondata nel 1805. La prima bottiglia di Maker's Mark fu commercializzata nel 1958, con il caratteristico sigillo di ceralacca rossa, una tradizione che nasce da Margie Samuels, moglie del fondatore e collezionista di cognac, molti dei quali proprio chiusi con tale sistema. Ogni bottiglia di Maker's Mark ha le "4 W": Water, Wheat, Wood and Wax - acqua, grano, legno e ceralacca!

 

INGREDIENTI


4 cl Jim Beam Rye Whiskey
3 cl Maker’s Mark bourbon
1 cl sciroppo di macis (noce moscata del Madagascar)
0,25 cl bitter al cioccolato home made

 

 PREPARAZIONE


Per preparare l'home made del bitter al cioccolato, creare una infusione di rum con fava di tonka e fava di cacao. Versare tutti gli ingredienti in un mixing glass, mescolare e filtrare in un bicchiere Old Fashioned colmo di ghiaccio. Quindi, sotto una campana in vetro, affumicare il cocktail con legno hickory giapponese.

 

 

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Che ne dite di un Negroni "divino"?

Alessandro di Fabrizio bar manager del Mila di Pescara ph. Marco Di VincenzoAlessandro di Fabrizio bar manager del Mila di Pescara ph. Marco Di VincenzoAlessandro di Fabrizio, bar manager di Mila a Pescara, senza false modestie, ci propone oggi un Negroni divino.  Un twist sul cocktail Negroni, con il gin più consono a questo grande classico, il Seven Hills Italian Dry Gin, con le sue botaniche romane (carciofo, finocchio e sedano, tipiche delle campagne romane e dei piatti culinari romani, ma ci sono anche naturalmente ginepro, miele e salvia).   Una versione dry, agrumata e ossidata, del classico drink italiano best seller nel mondo, che ruota intorno alle note fresche e fruttate perfettamente bilanciate del Seven Hills Gin e quelle amaricanti dell'immancabile bitter, in questo caso quello prodotto dalla - sempre romana - Pallini.

Per rendere il Negroni 'divino' si fa invece tappa in Sicilia, da Pierpaolo e Beatriz, con il loro sorprendente vino Grillo, frutto di macerazioni di diverse annate, che aggiungono note di frutta gialla matura con sorprendente equilibrio tra acidità, morbidezza e ossidazione. Per rendere il drink ancora più piacevole e profumato, ecco un cordial di mandarino tardivo...

 

INGREDIENTI

 

30 ml Seven Hills Italian Dry Gin
30 ml Bitter Pallini
20 ml Vino bianco Il Litro di Pierpaolo e Beatriz
10 ml cordial di mandarino

 

PREPARAZIONE


Versare tutti gli ingredienti in un mixing glass e miscelarli, per raggiungere la giusta diluizione e temperatura.

Versare il tutto in un bicchiere Old Fashioned con un cubo di ghiaccio cristallino.

Decorare con fondente di camomilla e zest di limone.

 

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Il drink invernale si chiama Pullover

drink PULLOVER di Simone Mina del Ch 1887 di Romadrink PULLOVER di Simone Mina del Ch 1887 di Roma

Simone Mina, bar manager di Ch 1887, il cocktail bar dello storico ristorante Checchino dal 1887 di Roma, ci suggerisce un cocktail di stagione.

 

INGREDIENTI

 

3 cl spiced whisky mix (di cui tre parti di Jim Beam Rye Whiskey alla cannella e una parte di Laphroaig Select whisky)
3 cl cognac
3 cl Martini Ambrato al pepe nero
2 cl lime
1,5 cl sciroppo di vino
1,5 cl liquore alla vaniglia
2 dash bitter alla cannella e chiodi di garofano
2 dash bitter alle prugne e cannella
2 dash Hellfire Bitter
Fill up Ginger Beer

Bicchiere: Mug
Garnish: peel di arancia e zenzero confit

 

PREPARAZIONE

 

Con la tecnica del rolling, versare tutti gli ingredienti tranne la ginger beer nella metà più grande (il tin) di uno shaker a due pezzi.

Colmare di ghiaccio e, con l'aiuto di un colino da ghiaccio (lo strainer), far scivolare il composto da un recipiente all'altro facendolo cadere dall'alto, per diluire ed emulsionare il drink.

Una volta raffreddato e diluito, versare il cocktail in una mug colma di ghiaccio e colmare il bicchiere con la ginger beer.

Dare una leggera mescolata e guarnire con peel di zenzero confit e di scorza d'arancia. Servire on the rocks.

 

IL DRINK

Il cocktail Pullover fa parte fa parte di "Caduceus" la nuova carta del Ch 18 87 di Roma, frutto di due anni di studio, interamente incentrata sulla stimolazione ormonale attraverso i cocktail, la Gastrofisica e la Sequenza di Fibonacci. Questa ricetta fa parte della sezione del menù che si interessa alla percezione della temperatura. Tutti gli ingredienti del drink sono stati, infatti, scelti per stimolare i recettori del caldo nella bocca ed enfatizzare conseguentemente l’aspetto 'caldo' della ricetta. Oltre agli ingredienti, anche la presentazione del drink concorre al far percepire un cocktail avvolgente, come l’abbraccio di un pullover in una fredda giornata invernale. 

 

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Rosolio Italicus anche per l'aperitivo

rosolio spritzrosolio spritz

Italicus, rosolio di bergamotto: l'azienda produttrice suggerisce di utilizzarlo anche per preparare cocktail, e perfino spritz. Il Rosolio di bergamotto ITALICUS è un liquore moderno che richiama i sapori di un tempo, elemento chiave di nuovi cocktail, che ovviamente può semplicemente essere gustato anche da solo apprezzandone gli ingredienti naturali, l’aroma fresco e le note di agrumi unite a quelle delle spezie. È prodotto in Italia con ingredienti tipici come i cedri siciliani e il bergamotto IGP calabrese. Le bucce essiccate del bergamotto di Calabria e il cedro di Sicilia sono infuse in acqua fredda per rilasciare i loro olii essenziali, prima di essere mescolati a uno spirito neutro di grano italiano.

ITALICUS Spritz: 50ml di ITALICUS Rosolio di Bergamotto, 100ml di Dry Prosecco e 3 Olive Verdi in un bicchiere da vino grande. Provate anche a sostituire il prosecco con una tonica.  

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Limoncello Pallini Medaglia d'Oro, Spirit Selection 2020

Limoncello Pallini Medaglia d'Oro al Concours Mondial de Bruxelles Spirit Selection 2020Limoncello Pallini Medaglia d'Oro al Concours Mondial de Bruxelles Spirit Selection 2020

Limoncello Pallini ottiene la medaglia d'oro al Concours Mondial de Bruxelles_ Spirit Selection 2020. Un grande riconoscimento internazionale per un grande prodotto italiano, un'eccellenza premiata anche dal Quality Award dei consumatori per il terzo anno consecutivo. Liquore naturale prodotto dalla Pallini dal 1875, questo Limoncello è ottenuto dall'infusione di scorze dei limoni IGP Sfusato, coltivati con metodi tradizionali e raccolti a mano sulle terrazze della Costiera Amalfitana. I limoni, subito dopo la raccolta, vengono messi a macerare immediatamente, in modo che freschezza e sapore vengano racchiusi in ogni bottiglia.  Senza glutine e senza OGM, è una vera delizia per il dopo pasto, rinfrescante e gustoso e un perfetto digestivo. Il suo impiego è praticamente infinito: da bere liscio, con ghiaccio, direttamente dal frigorifero o usato nei cocktail e in cucina.

Questo premio ci lusinga e ci onorasottolinea Micaela Pallini, Presidente e Ceo dell’azienda, esponente di quinta generazione e prima donna alla guida dell’impresa di famiglia - la Medaglia d’Oro allo Spirit Selection del Concours Mondial de Bruxelles, competizione così autorevole e prestigiosa, è una conferma che il nostro lavoro viene notato e apprezzato. Curiamo con amore il nostro prodotto, dalla scelta del packaging a ogni ingrediente che utilizziamo nella produzione. Ricevere un premio in un anno complesso come questo è stato per tutti noi un’iniezione di fiducia e ottimismo che si è trasmessa in tutta l’azienda. Grazie a tutti!”.

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Che ne dite di questo drink irlandese piemontese?

drink di Jonathan Bergamasco bar manager di Portico 4 Cafè Lounge Bar di Vercellidrink di Jonathan Bergamasco bar manager di Portico 4 Cafè Lounge Bar di Vercelli

L'IRLANDESE PIEMONTESE, drink  che si ispira al capolavoro di Martin Scorsese 'Quei bravi ragazzi', un film che suggella, come farà anni dopo, sempre Scorsese, in The Departed, l’unione di due culture e territori come l’Irlanda e l’Italia. Jonathan Bergamasco, già finalista al Premio Strega Mixology e bar manager di Portico 4 Cafè & Lounge Bar, novità dell'estate 2020 post-lockdown a Vercelli, utilizza il Teeling Small Batch Irish Whiskey che, grazie al suo invecchiamento in botti di rum, sprigiona note di vaniglia e legno e si sposa perfettamente con l’aromaticità del liquore alle nocciole piemontesi. Il risultato è un mix dolcemente morbido, ma di grande carattere, che viene bilanciato dal tannico e acido del vino Barbera, reso meno pungente in uno sciroppo 1:1.

 

INGREDIENTI


45 ml Teeling Whiskey
15 ml liquore alle nocciole piemontesi
20 ml sciroppo di Barbera del Monferrato
q.b. albume
4 drops bitter al cioccolato

 

PREPARAZIONE


Versare tutti gli ingredienti in un Boston shaker, effettuare un Dry shake, una shakerata senza ghiaccio per creare volume, grazie all’albume.

Riempire di ghiaccio e shakerare energicamente, quindi filtrare il tutto in una coppetta da champagne precedentemente ghiacciata.

Completare con 4 gocce di bitter al cioccolato in superficie.

Crew del Portico 4 di VercelliCrew del Portico 4 di Vercelli

 

Chiedilo a qb

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Tartufo bianco d'Alba nei cocktail

Il cocktail di Guglielmo Miriello

IL TARTUFO BIANCO D’ALBA ARRIVA NEI COCKTAIL. Il Tartufo Bianco d’Alba incontra i bartender, grazie al progetto dell’Ente Fiera Nazionale del Tartufo Bianco d’Alba in collaborazione con Giulio Cocchi. Obiettivo dell’iniziativa è quello di sposare i gusti dei vini aromatizzati, in particolare del Vermouth di Torino, con il sapore inconfondibile del Tuber magnatum Pico attraverso ricette ufficialmente riconosciute da Ente Fiera e Cocchi.

 

Il progetto unisce idealmente due città piemontesi: Alba, capitale internazionale del Tartufo Bianco, e Torino, capitale del Vermouth, passando per Asti e Barolo.

 

 

Due prodotti di assoluta eccellenza, il Vermouth di Torino e il Tartufo Bianco d’Alba, riuniti in un ricercato cocktail ideato dal barman Maxim Schulte, attualmente alla guida del Cocktail Bar al Kol Restaurant di Marylebone. Lo Storico Vermouth di Torino infuso con il Tartufo Bianco d’Alba si unisce al Barolo Chinato Cocchi e al London Dry Gin per un risultato dai profumi e dai sapori ricchi, avvolgenti e inebrianti. È una ricetta volutamente minimalista, ma di grande efficacia e replicabile anche nei ristoranti che dispongano dei quattro ingredienti originali richiesti, con la certezza di ottenere un ottimo cocktail stagionale di alto livello. cocktail con tartufo da Londra

A Milano intanto, Guglielmo Miriello, bar manager del Ceresio 7, propone Italian Gentleman, cocktail complesso dal profilo armonico, morbido, robusto, nel quale emergono le note lievemente amaricanti dei fiori di genzianella (nel Cocchi Americano) e della corteccia di china (nel Barolo Chinato) intrecciate  a quelle del Tartufo lamellato sul momento.

 

LE RICETTE

ALBA – TORINO di Maxim Schulte
50 ml Storico Vermouth di Torino Cocchi infuso con lamelle di Tartufo Bianco d’Alba per 32 ore
20 ml Barolo Chinato Cocchi
10 ml London Dry Gin
Agitare e servire su ghiaccio.
Decorare con lamelle di Tartufo Bianco d’Alba

ITALIAN GENTLEMAN di Guglielmo Miriello
15 ml whisky Dalmore 12 y old aromatizzato con lardo piemontese (fat wash)
15 ml Hennessy XO
25 ml Americano Cocchi
10 ml Barolo Chinato Cocchi
3 ml di bitter al cioccolato
4 grammi di lamelle di Tartufo Bianco d’Alba.
La preparazione: Scaldare dolcemente 30 g di lardo piemontese attorno ai 60 °C. Versare 300 ml di whisky Dalmore all’interno di un recipiente ermetico e aggiungere il grasso disciolto del lardo, agitare e riporre in abbattitore a -20 °C. Attendere che la parte grassa si congeli. Filtrare il whisky utilizzando un passino a maglia stretta, facendo attenzione a rimuovere tutte le impurità, riporre quindi in una bottiglia. Versare tutti gli ingredienti in un mixing-glass, aggiungere ghiaccio e miscelare per circa 15 secondi per permettere il raffreddamento e la diluizione del cocktail. Versare il contenuto in una bottiglia di servizio da 150 ml e affumicare con legno di ciliegio. Preparare il bicchiere di servizio, versare e lamellare 4 grammi circa di Tartufo Bianco d’Alba come preziosa guarnizione on the rocks.

 A questo link i video per la realizzazione delle ricette: https://bit.ly/34XeIQZ

partecipanti di vivere le emozioni che solo i grandi vini sanno regalare, sotto la guida esperta di sommelier dell’AIS Piemonte. Per il servizio – disponibile in tutta Italia, Europa e sulla East Coast degli Stati Uniti – basterà iscriversi con qualche giorno di anticipo, registrarsi e attendere l’arrivo del kit per la degustazione.
Per tutte le informazioni sulle modalità di partecipazione online agli eventi della Fiera e per le prenotazioni, https://www.fieradeltartufo.org/truffle-hub/alba-digital-truffle-lab/ e https://www.fieradeltartufo.org/truffle-hub/langhe-digital-wine-lab/.

 

Giulio Cocchi: dal 1891, Vermouth e bollicine 100% piemontesi

Giulio Cocchi era un giovane e creativo pasticciere di Firenze che, a fine ‘800, in viaggio in treno verso Torino, scese ad Asti per denunciare il furto della sua valigia. Stando alla storia di famiglia, Giulio si innamorò della figlia del proprietario di uno dei bar affacciati sulla centralissima piazza Alfieri; il suo amore fu ricambiato, tanto che si sposarono e ancora oggi quel bar è conosciuto come “Il Cocchi”, punto di riferimento per gli astigiani.  L’idea di Giulio Cocchi, eccezionale per l’epoca, fu di aprire rivendite autorizzate dove far degustare i suoi prodotti. Nel 1913 c’erano già sette filiali di degustazione Cocchi in Piemonte, che in breve diventarono 12.
Affascinato dalla tradizione enogastronomica piemontese, Giulio Cocchi scoprì in Asti la capitale del Moscato e una diffusa tendenza ad aromatizzare i vini con erbe e spezie. Vi stabilì nel 1891 la sua attività specializzandosi nella creazione di vini aromatizzati e spumanti, come l’Asti Docg allora con il metodo classico tradizionale, oggi utilizzato per l’Alta Langa Docg.
Giulio Cocchi creò ricette originali per il Barolo Chinato già nel 1891, diversi tipi vermouth e l’Aperitivo Americano, ottenendo successo e fama in breve tempo.
Tra i risultati degli ultimi 40 anni, la difesa del Barolo Chinato dall’oblio e il rilancio del Vermouth di Torino: lo Storico Vermouth di Torino Cocchi è stato infatti propulsore della rinascita internazionale della denominazione “di Torino” tra i vermouth di alta gamma.

www.cocchi.it Facebook: giuliococchi Instagram: giuliococchi

 

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Voglia di un drink dai profumi di Trinacria

PROFUMI DI TRINACRIA di Riccardo Martellucci, photo by Miro CarusoPROFUMI DI TRINACRIA di Riccardo Martellucci, photo by Miro Caruso

Profumi di Trinacria. Drink ispirato al film Il Gattopardo, di Luchino Visconti, girato nella Sicilia risorgimentale ambientato all'epoca della spedizione dei Mille. Il barman Riccardo Martellucci del ristorante QVINTO di roma, parte da questo spunto storico e realizza un twist, una rivisitazione di uno dei drink più celebri dell'aperitivo italiano: "Il Garibaldi", nato per omaggiare l'eroe dei due mondi.

L'omaggio alla terra siciliana si esplicita grazie all'uso delle sue arance rosse, sapore predominante del cocktail che si sposa squisitamente con le caratteristiche organolettiche del Goslings Black Seal Bermuda Black Rum, che a sua volta dona vivacità al drink, grazie alle sue note speziate. 'Profumi di Trinacria' è composto unicamente da succo d'arancia e bitter, quindi per dare una nota amaricante al cocktail, Martellucci, realizza una spuma utilizzando il Bitter Pallini, con le note di genziana e arancia amara. Un drink realizzato in collaborazione con il collega Alessio Navacci, con cui condivide il bancone e una fornita bottigliera nel ristorante QVINTO, nel parco di Tor di Quinto, in zona Roma Nord: un ristorante con griglia, pizzeria, ampio dehors con terrazza per aperitivi ed eventi. 

 

INGREDIENTI


6 cl Goslings Black Seal Bermuda Black Rum
6 cl spuma di Bitter Pallini
3 cl Oleo saccarum alle scorze d'arancia
2 cl succo di limone
3 cl succo di arancia

 

PREPARAZIONE


Versare in uno shaker e miscelare il Goslings Black Seal Bermuda Black Rum, l'oleo saccarum alle scorze d'arancia e i succhi di limone e di arancia.

Dopo una shakerata vigorosa, filtrare il composto all'interno del bicchiere di servizio e versare del ghiaccio.

Adagiare delicatamente la spuma di Bitter Pallini sopra il cocktail con uno zest di arancia.

Per realizzare la spuma di Bitter Pallini, sciogliere della gelatina a fuoco moderato con un pò d'acqua e, una volta sciolta, versare il Bitter amalgamando bene il tutto.

Versare quindi il composto ben miscelato nel sifone e caricarlo con una capsula per panna.

Per realizzare l'oleo saccarum alle scorze di arancia: tagliare la buccia di arancia senza la parte bianca per non conferire il sapore amaro e metterle a contatto con lo zucchero in grani, in modo che le le bucce rilasciano tutti i loro oli essenziali nello zucchero.

Bicchiere: da cognac o ballon senza stelo
Garnish: scorza di arancia

 

 

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