Ecco la bière blanche la birra dell'Università di Udine
Dopo la Amber Ale dello scorso anno accademico ECCO LA BIÈRE BLANCHE, LA SECONDA BIRRA DELL’UNIVERSITÀ DI UDINE. È stata presentata in occasione del avvio del corso “Tecnico gestionale per imprenditori della birra”. di Stefano Buiatti, referente del progetto “Birra dell’Università”, alla presenza di Maria Cristina Nicoli, delegata del rettore alla Ricerca scientifica, Paolo Ceccon, direttore del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali (Di4a), Massimo Di Silverio, direttore generale dell’ateneo e Teo Musso, del birrificio agricolo Baladin di Piozzo, in provincia di Cuneo, il più prestigioso birrificio artigianale d’Italia, con cui l’università ha avviato una collaborazione che ha portato alla produzione di queste birre. Presenti naturalmente gli studenti che hanno contribuito a realizzare il nuovo prodotto.
La bière blanche, di ispirazione belga, aromatizzata con bergamotto e coriandolo, ha un carattere fresco e leggermente acidulo. La nuova produzione sarà disponibile per il consumo a partire dal mese di giugno e si potrà acquistare, come la Amber Ale, all’Azienda agraria dell’ateneo o degustare in due locali storici di Udine, l’Osteria Pieri Mortadele e l’Antica Osteria Da Pozzo. “Sono felice ed orgoglioso che la birra dell’università stia diventando uno dei fiori all’occhiello del nostro dipartimento – ha evidenziato Ceccon – che gli studenti formati nei nostri corsi possano essere gli autori di qualcosa di concreto e che la collaborazione con un’azienda così prestigiosa possa non soltanto proseguire ma anche ampliarsi grazie alle possibilità offerte dal nuovo corso di laurea in Scienze e cultura del cibo che attiveremo dal prossimo anno”.
L’obiettivo del progetto didattico “Birra dell’Università” è produrre birre diverse, di anno accademico in anno accademico, per caratteristiche compositive, di immagine, di materie prime. “Da un anno all’altro abbiamo prodotto birre completamente diverse ma tutte realizzate con ingredienti al 100% italiani – ha spiegato Musso –. Spero che per gli studenti sia stata una bella esperienza così come per noi è estremamente stimolante contribuire a fare cultura insieme all’università”. Alla base del progetto c'è infatti una finalità di natura didattica che prevede il coinvolgimento degli studenti non soltanto nelle fasi esecutive del progetto con la diretta partecipazione ai diversi momenti della produzione ma anche da un punto di vista teorico. “L'università di Udine – ricorda Buiatti - è stata la prima in Italia ad attivare un corso di “Tecnologia della Birra”, ormai quasi quaranta anni fa, a sottolineare il forte legame che la città di Udine ha storicamente con la birra, basti pensare alla fabbrica di birra Moretti e allo stabilimento della birra Dormisch. Nel corso degli anni l’ateneo si è dotato di un impianto sperimentale per la produzione della birra con finalità didattiche e di ricerca e di una micro malteria della capacità di 500 kg che rappresenta un unicum per la realtà accademica italiana”.
I proventi derivanti dalla vendita della birra verranno interamente reinvestiti nella ricerca al fine di potenziare il settore e, in prospettiva, anche in borse di studio e assegni di ricerca. “Le competenze che si sviluppano ed evolvono nel mondo brassicolo – conclude Buiatti - rappresentano un contributo di idee e creatività per il settore della birra artigianale in forte sviluppo e crescita, non solo quantitativa ma anche qualitativa, in particolare nella nostra regione dove sono presenti circa 30 microbirrerie artigianali”.
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