La via Flavia a piedi. Da Muggia ad Aquileia in 5 tappe

Duino&Book La via Flavia a piedi in cinque tappeDuino&Book La via Flavia a piedi in cinque tappe

Duino&Book Storie di pietre presenta una nuova guida di Ediciclo. Cinque tappe per percorrere a piedi l'ANTICA via Flavia, da Muggia ad Aquileia.  Appuntamento l'11 maggio alle 17 sul sagrato della chiesa di San Giovanni in Tuba.  Introduzione a cura di Massimo Romita, Presidente del Gruppo Ermada Flavio Vidonis. Interventi di Alessia del Bianco Promoturismo FVG Percorsi Religiosi, Moreno Zago responsabile Turismo Religioso, Alberto Fiorin e Diego Masiello autori della guida.  Sui resti di antichi tracciati romani, lì dove l’Europa si tuffa nell’Adriatico, un cammino che attraversa il Carso, costeggia il Golfo di Trieste, sfiora i castelli di Miramare di Duino, tocca importanti ambienti naturali e riserve protette, passa per la laguna di Grado, per giungere ad Aquileia. Un percorso di 116 km, un pellegrinaggio spirituale. Descrizione particolareggiata degli itinerari. Mappe dei percorsi in scala 1:50.000 Profili altimetrici chiari. Numerosi box di approfondimento storico, artistico e naturalistico. Tracce GPS da scaricare.

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Duino&Book è promosso dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis e si svolge grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nell’ambito della Promozione delle attività culturali – iniziative progettuali 2021 per le manifestazioni di divulgazione della cultura umanistica e si avvale di diversi e specifici contributi nelle varie sezioni per la loro realizzazione. L’evento dell'11 maggio vede la collaborazione di Ediciclo Editori, del Lions Club Duino Aurisina, dell'Ajser 2000.

 

 

 

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La pietra di Aurisina nei monumenti di Bologna

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DUINO&BOOK. Lunedì 10 maggio alle 18 in diretta sui canali social del Festival un appuntamento, introdotto da Massimo Romita, Presidente del Gruppo Ermada, che vedrà la partecipazione di Otello Sangiorgi,  responsabile del Museo civico del Risorgimento di Bologna, Lucia Vanghi, restauratrice esperta in conservazione preventiva Associazione Amici della Certosa, Giuseppe Maria Bargossi, Professore Alma Mater - Università di Bologna e Roberto Martorelli, Museo civico del Risorgimento di Bologna. Riprese Video e montaggio di Luca Maria Papi Vecchi. 

Il Museo Archeologico di Bologna conserva splendidi reperti in Pietra di Aurisina scolpiti in età augustea come il pregevole parapetto cilindrico del pozzo del liberto Apusulenus proveniente da Maccaretolo e l’imponente stele a edicola della famiglia dei Cornelii proveniente da Gavaseto (San Pietro in Casale). Anche la Basilica di Santo Stefano, nota come area sacra delle Sette Chiese, espone al centro del cortile porticato un grande bacile in Pietra di Aurisina detto “Catino di Pilato”, donato dal Re dei Longobardi Liutprando per raccogliere le offerte il Giovedì Santo.

Il Museo Medievale di Bologna è ricco di reperti in Pietra di Aurisina, come le tre pregevoli sculture virili che circondano la colonna di sostegno di un’acquasantiera e la grande lapide sepolcrale del XV sec. di Geremia Angelelli proveniente dal Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna. Nella stessa Certosa di Bologna si può anche ammirare l’antico sarcofago in Pietra di Aurisina acquistato dall’antiquario Adolfo Borghesani per la propria sepoltura.

Le collezioni di Petrografia applicata del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali e del Museo di Mineralogia dell’Università di Bologna espongono centinaia di marmette lucidate di rocce ornamentali che comprendono anche i calcari provenienti da Aurisina. Si tratta di calcari fossiliferi e di breccioline calcaree compatte, perfettamente cementate e sonore alla percussione, estratte ad Aurisina nelle cave attive già durante l’Impero Romano. Le varietà più pregiate, note come Aurisina Statuaria, Aurisina Granitello e Aurisina Fiorita furono impiegate come rocce ornamentali nelle città romane di Tergeste e di Aquileia e si diffusero lungo la costa adriatica fino a Ravenna, Ariminum (Rimini) e nella stessa Bononia (Bologna). 

Nel Cretaceo superiore, circa 100 milioni di anni fa, dove ora c'è il Carso triestino c’era in un mare poco profondo e ricco di vita. I resti degli organismi, conchiglie e frammenti di conchiglie, accumulati nel corso di milioni di anni, in seguito alla loro cementazione operata da calcite CaCO3, si trasformarono in rocce calcaree di centinaia di metri di spessore.

 

La conferenza online viene pubblicata sul Canale You tube Storia e Memoria di Bologna

 

Il filmato è stato girato in 4K: la risoluzione è cioè 4 volte superiore a quella dei filmati in Full HD, in modo da potere apprezzare al meglio i particolari della pietra negli oggetti ripresi.

Le riprese sono state effettuate nei seguenti luoghi: Collezione di Mineralogia “Museo Luigi Bombicci” - Sistema Museale di Ateneo Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico Ambientali – Alma Mater Studiorum Basilica di Santo Stefano Museo Civico Archeologico Museo Civico Medievale Cimitero Monumentale della Certosa

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Storie di pietre a Vienna

duino aurisina viennaduino aurisina vienna

DUINO&BOOK. Storie di Pietre sbarca a Vienna. Anche la capitale austriaca ospita importanti palazzi, edifici e opere d’arte realizzate con la Pietra di Aurisina: palazzi come l’Hofburg,  per più di 600 anni residenza degli Asburgo; nonché il Palazzo del Parlamento e Palazzo Epstein sulla Ringstrasse. 
L’impiego della Pietra di Aurisina a Trieste ricomincia - dopo la grande attività in epoca Romana, nel XVIII secolo, in contemporanea alla crescita della città, spinta dallo sviluppo commerciale seguito alla proclamazione del Porto franco da parte dell’Imperatore Carlo VI d’Asburgo, avvenuta nel 1719. È durante la dominazione dell’impero austroungarico che la pietra di Aurisina vive la sua epoca d'oro, trovando ampio utilizzo a Trieste e in ogni angolo del regno, grazie al completamento della Ferrovia Meridionale (la Sudbhähn) che collega la città portuale alla capitale Vienna. Tra le opere di spicco realizzate in questo periodo figurano l'Arsenale del Lloyd Austriaco, il Palazzo del Lloyd Austro-Ungarico, il Palazzo di Giustizia,  il Palazzo Revoltella e il Palazzo Stratti a Trieste. Oltre ai sopra citati palazzi viennesi, vanno segnalati il Palazzo del Nuovo Parlamento e il Palazzo dell'Opera di Stato a Budapest, il Teatro dell'Opera di Graz e numerosi impieghi nelle principali città dell'Impero (Linz, Innsbruck, Monaco di Baviera, Salisburgo, Lubiana, Pola, Fiume, Zara e Zagabria).

Inviata speciale per questa puntata che verrà trasmessa in diretta dalla Capitale Austriaca è Linda Simeone, curatrice, direttrice e ideatrice de Le vie delle Foto, autrice di diversi libri (e collaboratrice di qbquantobasta).  Ad accompagnarla ci sarà Michael Friedl, responsabile della Sezione Austriaca del Gruppo Ermada, che farà da cicerone. 

Duino&Book è promosso dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis e si svolge grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nell’ambito della Promozione delle attività culturali – iniziative progettuali 2021 per le manifestazioni di divulgazione della cultura umanistica e si avvale di diversi e specifici contributi nelle varie sezioni per la loro realizzazione.

 

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Lusignis cultura e turismo nei borghi di Pasolini

LusignisLusignisLùsignis - Nei Borghi di Pasolini. 8 maggio 2021 primo appuntamento con la professoressa Tredicine e il video viaggio del professor Mariuz. Il calendario degli eventi di cultura e turismo a Casarsa della Delizia e dintorni collegato  ai 75 anni dell’Academiuta di lenga furlana. Apertura straordinaria della nuova mostra del Centro studi Pier Paolo Pasolini. 

“Lùsignis - spiegano Lavinia Clarotto sindaco di Casarsa e l’assessore Fabio Cristante - prosegue il suo cammino, giungendo alla terza edizione in un anno in cui è viva la necessità di accendere piccole luci che diano speranza. Così, a guidare la ricerca delle lucciole (lùsignis, in friulano), si è scelto il motto dell’Academiuta di lenga furlana, di cui nel 2020 ricorrevano i 75 anni dalla fondazione: Cristian furlanut plen di vecja salut. L’Academiuta fu un’entusiasmante esperienza educativa e poetica per gli allievi del giovanissimo maestro Pasolini, un fiore nato fra le macerie della seconda guerra mondiale. Il percorso di Lùsignis nella primavera 2021 proverà a verificarne l’attualità per capire se da una “saggezza antica” possa germogliare oggi un’umanità nuova”.

Lusignis 8 maggioLusignis 8 maggio

Si parte sabato 8 maggio alle 18 con Vengo dai ruderi, evento dal vivo nel Teatro Pier Paolo Pasolini (Via Piave 16 a Casarsa della Delizia) con prenotazione obbligatoria e trasmesso in diretta sulla pagina Facebook Eventi a Casarsa della Delizia. La professoressa Antonella Tredicine è autrice di Pier Paolo Pasolini, scolaro dello scandalo (Ombre Corte, Verona 2015) nonché di altri saggi pasoliniani. Il suo intervento sarà preceduto da un'introduzione musicale a cura della fisarmonica di Nicola Milan e del violino di Elena Blessano.

L’evento è inserito nella Settimana della Cultura Friulana organizzata dalla Società Filologica Friulana: per l’occasione, sempre sabato 8 maggio dalle 15 alle 16, il Centro studi Pier Paolo Pasolini, grazie alla disponibilità della presidente Flavia Leonarduzzi, aprirà nella sua sede di via Guido Alberto Pasolini 4 a Casarsa della Delizia, in anteprima con una visita guidata la mostra L’Academiuta e il suo «trepido desiderio di poesia». Gli anni friulani di Pasolini. L'inaugurazione della mostra è pevista per domencia 9 maggio.

fotogramma dal video di Mariuz. Chiesa di Versuttafotogramma dal video di Mariuz. Chiesa di Versutta

Inoltre dalla serata di venerdì 7 maggio  sulla pagina Facebook di Eventi a Casarsa della Delizia visita virtuale condotta dal professor Giuseppe Mariuz che partendo dal Centro Studi Pasolini di Casarsa toccherà i “luoghi” dell’esperienza educativa e poetica del giovane Pasolini. Insieme a lui visiteremo Versutta, l’Università “dai mus” e il cinema di San Giovanni. Il video è un invito a visitare di persona i luoghi sempre raggiungibili con una passeggiata nel territorio casarsese.  

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Le pietre del Carso e il Milite Ignoto

duino sette maggio milite ignotoduino sette maggio milite ignoto

Continuano gli appuntamenti di approfondimento on line: venerdì 7 maggio 2021 alle 10 sui canali social di  Duino&Book Storie di Pietre presentazione del volume  Alla ricerca del Milite Ignoto Le pietre raccontano la storia (Gaspari editore). Nel centenario della traslazione della Salma del Milite Ignoto, il Gruppo Ermada Flavio Vidonis in collaborazione con Gaspari Editore ha ristampato il prezioso volume di Lorenzo Cadeddu “Alla ricerca del Milite Ignoto”. Le pietraie del Carso raccontano le tristi vicende della decima e undicesima battaglia dell’Isonzo che ha visto il Flondar e l’Ermada scenari di un tragico conflitto. Introduzione di Massimo Romita, interventi di Paolo Gaspari, Mauro Depetroni e dell’autore, Lorenzo Cadeddu.

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Approfondimento: ALLA RICERCA DEL MILITE IGNOTO. Aquileia, Redipuglia, Altare della Patria, i luoghi della memoria e dell’identità italiana

Il Monte Ermada, con le sue tre cime e 323 metri di altezza si trova oggi nella parte nord-occidentale della Provincia di Trieste, nel territorio del Comune di Duino Aurisina, mentre le sue propaggini orientali sono in territorio sloveno. Durante il primo conflitto mondiale il Monte Ermada, allora in territorio austro-ungarico, co - stituì un insuperabile baluardo contro il quale si infransero senza successo gli sforzi dei soldati italiani. L’esercito austro-ungarico lo aveva infatti trasformato in una munitissima ed agguerrita fortezza, dotata di artiglierie. Grazie al lavoro infaticabile dei volontari della Società Alpina delle Giulie, a distanza di quasi cent’anni dalla loro creazione, molte delle strutture realizzate allora sono riemerse dalla vegetazione e sono state risistemate. Il Gruppo Ermada Flavio Vidonis costituito nel 2012 da appassionati e storici, ha lo scopo di promuovere ogni iniziativa finalizzata alla conoscenza delle vicende storiche dell’area giuliana e dell’intera area transfrontaliera di Slovenia, Austria ed Ungheria con particolare attenzione alle vicende belliche ed a quelle dei combattenti di ogni nazionalità e delle diverse popolazioni coinvolte attraverso la ricerca storica, la catalogazione di reperti e la valorizzazione dei siti più significativi. Gli esiti di tale attività sono stati divulgati attraverso mostre, pubblicazioni, seminari, incontri, convegni, conferenze ed ogni altro strumento a ciò preposto. In particolare è stata ideata la mostra “Voci di guerra in tempo di pace” che ha toccato importanti città italiane ed europee, nata per rendere visibile il risultato del lavoro di riqualificazione delle trincee e di raccolta delle testimonianze della Grande Guerra, presentandosi di volta in volta rinnovata ed aggiornata. Attraverso foto d’epoca, immagini, reperti e testi, l’esposizione ripercorre le vicende vissute in quelle zone durante il conflitto, documentando poi gli attuali lavori di recupero, fino alla passeggiata sull’Ermada, a rinvenire le tracce di quegli eventi terribili: le “voci di guerra” di cui oggi, in “tempo di pace”, è così importante non perdere la memoria. La mostra è stata arricchita da un diorama interattivo dell’Ermada, realizzato da Aureliano Barnaba e Pasquale Durante, che ricostruisce fedelmente il rilievo topografico del monte, le linee di trincea e i camminamenti italiani ed austro-ungarici, così come si presentavano nel 1917. Nell’arco temporale che viene periodizzato dal 1914 all’autunno 1917, le popolazioni autoctone subirono privazioni e dovettero abbandonare i propri nuclei abitati e le zone di produzione agricola per far spazio all’insediamento di opere militari difensive che, di fatto, divennero un’insormontabile linea di fronte mai conquistata o superata dalle truppe italiane. Il centenario della traslazione del Milite Ignoto (4 novembre 1921) nel sacello dell’Altare della Patria, anche per il nostro territorio rappresenta un importate significato: l’ultima salma scelta proveniva dalla zona compresa tra le sorgenti del Timavo e l’Erma dedicata alla III Armata. Dopo le ricerche la zona venne sottoposta a più minuziosa esplorazione finché non fu rinvenuta una croce che mostrava i segni del tempo trascorso sotto la quale era inumata la salma di un caduto. Non fu possibile desumere le generalità del soldato ciò nonostante anche l’undicesima e ultima salma potè raggiungere, il 24 ottobre 1921, la Chiesa di Sant’Ignazio a Gorizia per poi essere traslata ad Aquileia andando così ad aggiungersi ai dieci corpi dei militi già lì presenti. Successivamente Maria Bergamas avrebbe scelto tra questi caduti la salma da trasferire a Roma per essere deposta all’Altare della Patria. Al Monte Ermada, e alle cruenti battaglie dell’Isonzo, deve il nome un borgo dell’Agro Pontino, nel Comune di Terracina. Nello stesso borgo, una pietra proveniente proprio dal Monte Ermada e prelevata da tre cittadini nati a Terracina ma di origine friulana, veneta ed emiliana, è oggi posta all’interno dell’area del “Monumento ai caduti di Borgo Hermada” per continuare a trasmettere memoria e sentimenti. In occasione del 90° anniversario del viaggio del Milite Ignoto, le amministrazioni comunali di Duino Aurisina e di Terracina, hanno sancito il “Patto d’Amicizia” che lega i due territori. Una bandiera benedetta con le acque del Timavo è stata per l’occasione donata alla comunità di Terracina. Massimo Romita Presidente Gruppo Ermada Flavio Vidonis

 

 

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Aurisina e Frascaro unite da Storie di Pietre

Storie di Pietre Frascaro Norcia docufilmStorie di Pietre Frascaro Norcia docufilm

STORIE DI PIETRE. DOCUFILM. Duino&Book. Storie di Pietre, le Pietre raccontano la storia. Nella data del 6 maggio, anniversario del terremoto che colpì il Friuli nel 1976, vogliamo raccontare la storia di un altro terremoto che ha colpito la nostra Italia: quello dell’Umbria del 2016. Lo faremo con un docufilm promosso al Trento Film Festival nel 2019. Curato da Ester Produzioni il documentario Storie di Pietre di Alessandro Leone segue la rinascita di Frascaro, una piccola frazione nei dintorni di Norcia

storie di pietre docufilmstorie di pietre docufilm

Il documentario mostra come questa comunità non abbia abbandonato il territorio e come, ognuno con le proprie modalità, cerchi di recuperare ciò che costituisce le proprie radici. C'è chi tiene in ordine, pietra dopo pietra, un eremo che condivide con il Signore, chi scava praticamente senza attrezzi tra le macerie di una chiesa e chi cerca lacerti, che emergono poco a poco, di una tela dipinta nel passato. Intanto la vita prosegue nelle abitazioni provvisorie in attesa di un'altra sistemazione. In questo lavoro Leone racconta il post terremoto senza sensazionalismi ma seguendo una quotidianità non facile, ma desiderosa di conservare legami con un passato che chi guarda da fuori potrebbe ritenere come ormai definitivamente sepolto e non più recuperabile.

Frascaro da I luoghi del silenzio Frascaro da I luoghi del silenzio

In ogni gesto, ivi compresi quelli accuratissimi dei restauratori che operano a San Salvatore in Campi per poi inviare il frutto del loro lavoro al deposito di Santo Chiodo a Spoleto dove le opere (o ciò che ne resta) vengono messe in sicurezza. Leggiamo l'amore e la passione che vengono trasferiti in un lavoro che non è solo professionalità. Leone ci aiuta a individuarli con una semplicità che è prodotta da uno sguardo che sa andare in profondità.

Giovedì 6 maggio a2021 lle 18 sui canali social del Festival verrà diffusa una videointervista con il Sindaco di Duino Aurisina, Daniela Pallotta di origine umbra e con Alessandro Leone, regista e autore del Docufilm con proiezione di parti del filmato.

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Le vigne sulle tracce dei Longobardi

vigneto pusterlavigneto pusterla

Le vigne sulle tracce dei Longobardi. La Strada del Vino e dei Sapori Colli dei Longobardi racchiude un territorio di otto comuni - Botticino, Rezzato, Montichiari, Castenedolo, Montirone, Capriano del Colle, Poncarale e Flero - con le ultime propaggini delle Prealpi e l’iniziale territorio pianeggiante a Sud-Est che fanno da corona al capoluogo, Brescia, altra tappa di questo percorso. Il 23 maggio 2021  cominceranno i festeggiamenti, programmati almeno fino al 12 giugno, per il ventesimo compleanno della Strada. Con Botticino e Capriano del Colle, con i loro vitigni di riferimento cioè barbera, incrocio terzi, marzemino, merlot, sangiovese, schiava gentile e trebbiano lugana. E ancora i salumi, gli insaccati, i mieli e l'artigianato locale che trova il suo compimento nella lavorazione del marmo. La Strada è un racconto da vivere on the road, scoprendo il percorso della Mille Miglia con museo dedicato e i diversi itinerari che si possono compiere in bicicletta e a piedi tra parchi e colline.

LA STRADA in dieci curiosità

• Il logo della Strada del Vino Colli dei Longobardi raffigura, stilizzato, il galletto segnavento commissionato dal Vescovo Ramperto per il campanile della chiesa di San Faustino in Brescia. È un reperto conservato nella sezione longobarda del Museo di Santa Giulia, punto di partenza del percorso.

Il vigneto Pusterla di Brescia che, già in epoca longobarda, forniva il suo vino alle monache di quel convento, è il più grande vigneto urbano d'Europa. 

 • A Roma c'è un pezzo importante di Botticino: il marmo impiegato per costruire l'Altare della Patria. 

 • A Rezzato, il 26 luglio, una caratteristica processione porta i fedeli al santuario della Madonna di Valverde dove, nel laghetto, si gettano dei pani in ricordo delle apparizioni del Redentore e della Madonna (1399). 

AmbienteParco è un nuovo parco nel cuore di Brescia dedicato alla sostenibilità. 

Il Museo di Santa Giulia, con una superficie di 12mila metri quadri, vanta approfondimenti sulla storia dei Longobardi grazie anche a reperti come la celeberrima Croce di Desiderio.

• Sono oltre 2300 i cavatappi raccolti nei musei Mazzucchelli, ospitati in una villa che già da sola vale il viaggio.

La Mille Miglia è una delle competizioni storiche legate all'automobile più famose del mondo. E nel monastero di Sant'Eufemia oggi è possibile riviverne la storia e il tracciato in una ricca esposizione museale.

• Sono sei gli itinerari dedicati ai più importanti personaggi legati ai Longobardi: Re Desiderio, il Principe Adelchi, la Regina Ansa, Ermengarda, la Badessa Anselperga e Re Rotari.

• Questo territorio, con al centro Brescia, fa parte del sito Unesco Longobardi in Italia: i luoghi del potere (568-774). 

Il programma completo QUI 

 

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Torna Rosazzo da Rosa nell'Abbazia di Rosazzo

Abbazia di RosazzoAbbazia di Rosazzo

Nelle giornate del 8 e 9 maggio 2021 torna la mostra mercato “Rosazzo da Rosa”. Il mercato floro-vivaistico, organizzato dalla Fondazione Abbazia di Rosazzo, vedrà presenti vivaisti del Friuli-Venezia Giulia e del vicino Veneto con le loro e rose, ma anche piante e bulbi che si potranno ammirare e acquistare. Con un percorso ben definito e soprattutto nel rispetto di ogni norma di sicurezza, i visitatori, accedendo alla Chiesa, potranno anche ascoltare una guida che illustrerà tutte le vicissitudini storiche che l’Abbazia ha vissuto nella sua lunga vita millenaria. Gli appuntamenti saranno scanditi ogni ora a partire dalle 10 e dalle 14.30 delle due giornate dedicate. I posti a sedere permetteranno di vivere in totale sicurezza l’ascolto.

Rosazzo da RosaRosazzo da Rosa

 

La mostra d’arte “Fuor di Misura”, con le opere della Stamperia d’Arte Albicocco, sarà aperta al pubblico e nella mattinata del sabato saranno presenti anche gli stampatori Gianluca e Corrado Albicocco che racconteranno le tecniche utilizzate per la creazione delle opere esposte. Un’estensione della mostra verrà aperta in una sala interna al Chiostro con un’installazione di vasi d’argilla modellati a mano dello Studio Terrae. Un’altra installazione artistica di vasi in cemento e resina verrà effettuata a cura di Passonia, nella sala di transito che dal Chiostro porta al giardino Belvedere.

La passeggiata all’interno delle mura abbaziali condurrà al cancello d’ingresso del roseto che per l’occasione sarà visitabile. 

L’accesso sarà consentito dalle 9.00 alle17.30 nella giornata di sabato 8 maggio dalle 9.00 alle 16.30 nella giornata di domenica 9 maggio

 

 

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È nato il portale web FVG Film Locations

Lino Guanciale La porta rossaLino Guanciale La porta rossa

Quando un film fa turismo. Siete alla ricerca dei luoghi del cinema in FVG ? È online il portale web FVG Film Locations - notizie, fotografie e informazioni su oltre 90 tra film, fiction, videoclip e spot girati in oltre 500 luoghi del FVG tutti geolocalizzati.  

Continua a leggere...È nato il portale web FVG Film Locations

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Miramare: musei tra cultura e attrazione turistica

Castello di MiramareCastello di Miramare

Il 30 aprile 2021 nella Sala del Trono del Castello di Miramare si è svolta una diretta streaming, con un focus sull'attività del Museo. Nell'occasione è stato conferito il sigillo trecentesco dellca Città di Trieste al Direttore Andreina Contessa. È stato altresì annunciato per il 2022 il prestito della “Madonna delle rose” di Tiziano, che arriverà dagli Uffizi di Firenze.  Il tema dell'incontro ruotava intorno a questa domanda:  Cultura come componente fondamentale dell’attrazione turistica, per delineare nuove vie capaci di riconoscere questo settore come leva strategica dell’ecosistema economico e per la ripartenza del nostro Paese. In questo contesto, che impone un salto di qualità nella visione ed un cambio di prospettiva nelle programmazioni future, quale ruolo avranno i musei?
Presenti Eike Schmidt per gli Uffizi di Firenze, Roberto Dipiazza Sindaco di Trieste e Massimiliano Fedriga Presidente della Regione FVG. Il dibattito è stato condotto da Omar Monestier Direttore Il Piccolo e Messaggero Veneto.

Andreina Contessa ha fatto il punto sul lavoro che si è intrapreso a Miramare attraverso i suoi numeri, a cominciare dalle note dolenti, gli ingressi del 2020, l’anno della pandemia, quando c’è stato nel Museo un afflusso del 79 per cento in meno relazionato al 2019. Il parco ha “retto” con un meno 50 per cento degli ingressi: si è trattato di un pubblico strettamente di prossimità. Numeri positivi quelli relativi alla comunicazione e alle attività legate ai social media: nel 2020 ci sono stati 108.282 mila visitatori virtuali nel sito, 4375 nuovi follower su Instagram e 4325 su Facebook.
Il Direttore ha anche accennato ai grandi restauri, come  quello del Castelletto e del Bagno Ducale, a quelli piccoli e ai progetti che quotidianamente rappresentano l’investimento che si è scelto di fare sul patrimonio, sulla collezione e sulle aree verdi per le quali si è scelto un approccio filologico per recuperare la visione e il disegno del Parco voluta da Massimiliano.
Molte anche le sfide per il futuro che dovranno potenziare comunicazione e accessibilità - anche wi-fi -, dell’offerta culturale e delle collaborazioni, con il riavvio dell’attività espositiva.  Ci sta anche qualche sogno, come un museo dei ragazzi in una delle casette e l’installazione di qualche opera d’arte contemporanea nel Parco.

Il Direttore degli Uffizi Eike Schmidt ha annunciato il prestito al Museo di Miramare de  “La Madonna delle Rose” di Tiziano, uno dei migliori Tiziano del terzo decennio del ‘500. Un collegamento ideale con il progetto dei Lorena che nel 1769 hanno aperto al pubblico gli Uffizi, primo caso in cui una grande collezione principesca veniva messa a disposizione di tutti.

La diretta streaming è disponibile qui 

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Borgo Scopeto Relais e Wine Resort riapre nel Chianti classico

borgo scopetoborgo scopeto

#riaperture 2021. Borgo Scopeto Relais riapre dal 7 maggio L'elegante wine resort (****L) dal fascino antico, situato nel cuore del Chianti Classico, a dieci chilometri da Siena,  ha optato per una ripartenza soft, solo nei weekend, per poi riprendere a pieno regime dal 28 maggio.

Ad arricchire la bellezza paesaggistica del Borgo, circondato da boschi, vigneti (70 ettari) e oliveti (50 ettari), i colori dei nuovi campi di lavanda ed elicriso, i cui oli essenziali verranno utilizzati per la produzione della linea cosmetica di Borgo Scopeto Relais (già a base di uva, olivo e cipresso), un orto biologico per la produzione di ortaggi a km zero e un apiario per la produzione di miele e pappa reale destinati sia al consumo alimentare, sia alla cosmesi. borgo scopeto la piscinaborgo scopeto la piscina

L’Executive Chef Pietro Fortunati di questo albergo diffuso ha creato due nuovi menu dedicati al territorio che interpretano con modernità prodotti locali ed eccellenze toscane.  Per i wine lovers la possibilità di degustare etichette ome il Chianti Classico o il Borgonero, Supertuscan di grande personalità ed eleganza, ma anche i prestigiosi Brunello di Montalcino firmati Altesino e Caparzo. borgo scopeto ristorante la tinaiaborgo scopeto ristorante la tinaia

Borgo Scopeto Relais- Strada Comunale 14 Siena-Vagliagli, 18- Vagliagli (Siena)

 

 

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