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10 luglio Premio Casanova e Madama Butterfly

Il maestro Hirofumi YoshidaIl maestro Hirofumi Yoshida

PICCOLO OPERA FESTIVAL - XV EDIZIONE. 2022. SERATA FINALE (DOMENICA 10 LUGLIO ALLE 20.30) DI MADAMA BUTTERFLY AL CASTELLO DI SPESSA. LA STESSA SERA VIENE ASSEGNATO IL “PREMIO GIACOMO CASANOVA – CASTELLO DI SPESSA” AL MAESTRO HIROFUMI YOSHIDA

È disponibile per la serata una lista d’attesa, alla quale si accede telefonando al numero +39 366 4218001 (domenica dalle 10 alle 13) o scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 Nel corso della serata di domenica 10 luglio sarà consegnato  al m° Hirofumi Yoshida, AL QUALE è affidata la direzione orchestrale per la Butterfly, il premio internazionale GIACOMO CASANOVA – CASTELLO DI SPESSA promosso dall’Associazione Amici di Casanova. 

Il m° Yoshida, uno dei massimi esperti dell’opera pucciniana, con le sue collaborazioni e il suo lavoro aperto, libero e sensibile, si impegna da sempre per la costruzione attraverso la musica e l’arte di un dialogo fra le persone e le culture, in particolare fra Oriente ed Occidente. PICCOLO OPERA FESTIVAL ha trovato nel m° Yoshida un’artista capace di interpretare profondamente la sua vocazione all’incontro e al dialogo fra i popoli e non può che gioire e condividere le motivazioni di questo prestigioso riconoscimento.

 

Il Piccolo Opera Festival continua fino al 17 luglio: programma qui 

 

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Hirofumi Yoshida Direttore d’orchestra inizia la sua carriera grazie alla collaborazione tra gli anni 1994-1999 con il direttore del Tokyo Nikikai Opera Theatre, dove dirige principalmente le opere di Mozart. Nel 2002 Yoshida è il primo direttore d'orchestra che ottiene il premio come giovane talento promettente nella divisione Opera Lirica del Gotoh Memorial Cultural Award. Nel 2004 arriva il primo ruolo come direttore artistico dell'Opera di Ichikawa. Da allora la sua carriera è costellata di prestigiosi successi che lo pongono fra i più esperti maestri dell’opera pucciniana. Le sue collaborazioni costruiscono un ponte fra l’Europa e l’Oriente, attraverso la musica e le culture che si incontrano attraverso l’arte. Dal 2004 è direttore musicale aI Teatro The Ichikawa Opera. Nel 2014, è stato nominato Direttore Artistico della Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna. Profonda e costante la sua collaborazione con il Friuli Venezia Giulia e le sue istituzioni musicali. Fra gli altri riconoscimenti ricopre il ruolo di professore associato della Toho College of Music e del corso Master della stessa.

 

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Due nuovi Syrup di Fitvia per l'estate

fitvia Syrup fitvia Syrup Cerchiamo l’estate tutto l’anno, ma quando arriva non siamo mai veramente pronti: mille programmi, viaggi, valigie, attività… e zero energie! Per combattere afa e spossatezza, fitvia, azienda di tè e prodotti naturali, propone due nuovi Syrup, un’esplosione vitaminica di gusto e di energia.

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Questi concentrati, nelle versioni Blueberry Apple e Mango Orange, sono ottime soluzioni per idratarsi con gusto in estate e si preparano davvero in pochi secondi: basterà diluire 10ml di Syrup in 90ml di acqua fresca per fare il pieno di vitamine con una bevanda dissetante, gustosa come un succo di frutta ma molto più sana.

Blueberry Apple SyrupBlueberry Apple Syrup

Veri e propri alleati preziosi per supportare l’organismo grazie a complessi multivitaminici, i due nuovi Syrup sono inoltre estremamente versatili, permettendo di creare bevande fresche, yogurt e ghiaccioli sempre diversi.

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Presentata la rassegna Cinema divino

Cristiana Cirielli (Le donne del vino e Ville Venete), Marco Fortunato (presidente di Cinemazero) e Alberto Parigi (assessore alla cultura del Comune di Pordenone) Cristiana Cirielli (Le donne del vino e Ville Venete), Marco Fortunato (presidente di Cinemazero) e Alberto Parigi (assessore alla cultura del Comune di Pordenone) Nella ricca programmazione estiva di Cinema Zero di Pordenone i primi a riaccendersi saranno gli schermi di Cinemadivino, ogni giovedì sera, dal 23 giugno al 4 agosto 2022 in sette tra le più suggestive cantine e ville del Friuli e del Veneto.

I grandi film si gustano in cantina 

 

 

La rassegna che unisce film, vino e bellezze del territorio è organizzata in collaborazione con le associazioni Le donne del vino e Ville Venete.

Gli appuntamenti sono occasioni imperdibili per chi ama la magia del cinema all'aperto, abbinata alle storie e alla passione di vignaioli ed enologi, oltre naturalmente all'assaggio di vini di qualità e delle eccellenze gastronomiche locali.

Ogni serata inizia alle 19:30 con degustazione e visita in cantina, prosegue con la cena alle 20:30 e la proiezione di un film alle 21:30.

Il prezzo speciale per ciascuna serata, che comprende cena e film, è di 25 euro. La prenotazione è obbligatoria e può essere effettuata scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o inviando un messaggio whatsapp al numero 340.6895455.

La rassegna si apre il 23 giugno alle Tenute Tomasella di Mansuè, al confine tra Friuli e Veneto, tra la doc Grave e quella del Piave, con la visione del film francese "Lolo. Giù le mani da mia madre", di Julie Delpy, una commedia intelligente e sofisticata che, riprendendo con ironia il complesso di Edipo, racconta il rapporto tra madre e figlio.

Il secondo appuntamento è il 30 giugno all'agriturismo Fossa Mala di Fiume Veneto, una splendida villa di quasi duecento anni, completamente ristrutturata e immersa in un'atmosfera rurale che la rende unica e accogliente. Ad accompagnare degustazione e cena, sarà il film "Un'ottima annata" di Ridley Scott.

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Ongaku. Musica dal Giappone. Concerto a Gorizia

ONGAKUONGAKU

Concerto di musica giapponese "ONGAKU, MUSICA DAL GIAPPONE. DAI CANTI DELLA TRADIZIONE ALL'INCONTRO CON L'OCCIDENTE". Domenica 19 giugno 2022 alle 20.00. Teatro Kulturni Center Lojze Bratuz. Viale XX Settembre 85 - Gorizia. In occasione della Mostra che si sta svolgendo a Palazzo Coronini "NIHON FŪZOKUE, Mode e luoghi nelle immagini del Giappone Edo-Meiji. La collezione Coronini Cronberg di Gorizia" il concerto, inserito fra gli eventi collaterali della manifestaizone,  vuole presentare un ulteriore aspetto del cambiamento che caratterizzò il Giappone nel periodo a cavallo tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento: la storia vista attraverso l’evoluzione e le contaminazioni che gli scambi culturali tra due mondi, così diversi per storia e cultura, hanno saputo trovare ed ai quali si sono ispirati.

Un percorso, dunque, attraverso sonorità popolari appartenenti alla tradizione, anche molto antica, per passare poi a nuove melodie di ispirazione occidentale, che però mantengono sempre il fascino dei temi tradizionali.

Le canzoni saranno presentate da Michele Marolla e saranno eseguite dai cantanti Shinobu Kikuchi, che suonerà anche lo shashin, strumento tradizionale giapponese, e Fumiyuki Kato, cantante lirico. Al pianoforte Hiromi Arai, al violoncello di Yuriko Mikami.

ingresso a offerta libera

 

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Piano city Pordenone. 70 concerti in tre giorni

pianoforti in cittàpianoforti in città

Settanta concerti da venerdì pomeriggio 17 giugno 2022 a domenica 19 giugno 2022 con tre grandi eventi serali. Protagonisti quasi cento pianisti tra solisti affermati a livello nazionale e internazionale, giovani al debutto di carriera e giovanissimi talenti del pianoforte, cinquanta orchestrali della FVG Orchestra e la tradizionale staffetta con gli allievi delle scuole di musica e delle scuole medie a indirizzo musicale del Friuli Occidentale. Curatori artistici del festival Bruno Cesselli, Lucia Grizzo e Antonella Silvestrini.

Per 3 giorni (dal 17 al 19 giugno) le suggestive note del pianoforte avvolgeranno il centro storico cittadino nella quarta edizione di Piano City Pordenone, il festival dedicato agli 88 tasti, organizzato dal Comitato Piano City Pordenone con la collaborazione del Comune di Pordenone, il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli e di numerose istituzioni e sponsor privati che hanno deciso di partecipare alla manifestazione, sostenendola, promuovendo l’impresa della cultura e testimoniando la passione per la musica.
Anche quest’anno il festival rientra nel cartellone della Festa della Musica (che tradizionalmente viene programmata a ridosso del 21 giugno) del Ministero della Cultura.

Sono undici gli spazi che saranno festosamente “invasi” dalla musica tra City Concert (Convento di San Francesco, Teatro Verdi, Chiesa della Santissima), Street Concert (Loggia del Municipio, piazza XX Settembre, l’androne di Palazzo Ricchieri, Corte degli Orti, piazza della Motta, Galleria Asquini) e a simboleggiare gli House Concert la Corte Policreti di corso Vittorio Emanuele II e Palazzo Loredan Porcia in corso Garibaldi.

Inaugurazione venerdì sera con il pianista Alexey Botvinov e la FVG Orchestra diretta dal maestro Giancarlo De Lorenzo. 
Sparsi in città ci saranno i “Pianoforti liberi”, pronti a essere suonati dal pubblico e che saranno posizionati in Biblioteca Civica, Corte Torres, il portico di fronte al palazzo della Camera di Commercio, sottoportico di Palazzo Crimini.

Un mix tra giovani talenti e musicisti di livello nazionale. Piano city chiude alla grande la “Primavera a Pordenone”. 

 

 

 

Musica classica, jazz, ma anche composizioni contemporanee inedite. Se gli appuntamenti serali creano la cornice delle tre giornate di festival, è il programma dei concerti diurni la punta di diamante di Piano City Pordenone, festival nato da un’idea di Andreas Kern che sta contagiando città in Italia e all’estero. Una costellazione di appuntamenti con protagonisti giovani musicisti in avvio di carriera. «Importantissima è la collaborazione con alcuni concorsi internazionali, di cui ospitiamo i vincitori. Si confermano le collaborazioni con i concorsi Diapason d’Oro, Pia Baschiera Tallon, International Piano Competition Radovljica, e da quest’anno il Concorso musicale internazionale Città di Cervignano» spiegano i curatori del festival.

Molti i progetti speciali ospitati nel festival, scopriteli comodamente QUI

Matteo FossiMatteo FossiTanti gli interpreti di rilievo internazionale come Matteo Fossi, Viviana Lasaracina, Miriam Di Pasquale, e ancora giovani al debutto di carriera tra cui Cristian Monti, Stefano Andreatta, Arsen Dalibaltayan, Ilaria Brognara, Paolo Ehrenheim. 

Tutti gli appuntamenti saranno a ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti.


 

PROGRAMMA

I concerti avranno inizio venerdì 17 giugno, alle 17, in alcuni luoghi suggestivi della città, tra cui la Loggia del Municipio, il convento San Francesco e Corte Policreti, la corte privata di corso Vittorio Emanuele che già tre anni fa aveva spalancato le porte alla musica. Nel Parco San Valentino alle 17 si aprirà la Staffetta delle Scuole, realizzata in collaborazione con Orchestra e Coro San Marco, con gli allievi delle scuole di musica del Friuli Occidentale.

BotvinovBotvinovUn pomeriggio ricco di musica che condurrà all’inaugurazione del festival, venerdì 17 giugno alle 21, al Teatro Verdi di Pordenone con un evento che lancia un messaggio di pace nel segno della musica. Il pianista ucraino Alexey Botvinov si esibirà nel Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Do minore, op. 18 del compositore russo Sergej Rachmaninov, accompagnato dalla FVG Orchestra diretta dal maestro Giancarlo De Lorenzo.

Un concerto programmato già prima del 24 febbraio che assume oggi un significato ancora più importante. Il titolo della serata “Rach 2_022” cristallizza l’unicità di questa esecuzione Concerto per pianoforte n. 2 in do minore, op. 18. 

Il festival riprende sabato 18 giugno, alle 10, con una ricca carrellata di concerti: l’omaggio alla band britannica Coldplay di Luis Di Gennaro; Playful900, a cura di Aldo Orvieto con Gaia Arena, Raffaele Biancuzzi, Tommaso Biasutto, Ludovico Fabbroni, Andrea La Rosa Giorgia Locatelli, Matteo Perlin, Filippo Alberto Rosso, Anna Zanforlini, nel Convento di San Francesco; Viviana Lasaracina, che ha da poco debuttato con un suo album dedicato ad E. Granados, inserito tra i migliori dischi del 2021 dalla celebre rivista Inglese “Gramophone”, nel Convento di San Francesco. Appuntamento serale, in piazza della Motta alle 21 con l’omaggio a Leonard Bernstein con Bruno Cesselli al pianoforte, Marco Andreoni, contrabbasso, Ermes Ghirardini alla batteria, e Miriam Di Pasquale in Corte Policreti con il progetto Allegro con Saudade.

Maria Di PasqualeMaria Di Pasquale

Domenica 19 giugno il festival proseguirà (dalle 10 fino a sera) con molti altri concerti fino a terminare, alle 21, in piazza XX Settembre, con il Piano Tribute to Ennio Morricone eseguito da Gilda Buttà e Cesare Picco ai due pianoforti.

Innumerevoli gli enti di alta formazione, scuole di musica e associazioni che hanno aderito in forma di collaborazione o di partenariato: Accademia del Ridotto (Stradella – Pavia), AGM Centro per gli studi artistici musicali coreutici e linguistici, Associazione La cifra, Associazione Musicale Fadiesis, Associazione Musicale Pordenone, Associazione Musicale Vincenzo Ruffo, Casa de Kamna (Radovljica - Slovenia), Conservatorio di Bologna “G. B. Martini”, Conservatorio di Castelfranco Veneto “A. Steffani”, Conservatorio di Graz - Kunstuniversitat Graz (Austria), Conservatorio di Udine “J. Tomadini”, Farandola Associazione Musicale, Fondazione Pia Baschiera Arrigo Tallon, Associazione Storica Società Operaia di Mutuo Soccorso e Istruzione di Pordenone, Società Musicale Orchestra e Coro San Marco, Istituto Comprensivo Pordenone – Torre, Istituto Comprensivo San Vito al Tagliamento, Istituto Comprensivo Sacile, Polinote, Scuola di musica “Pour le Piano”, Scuola di Musica Città di Pordenone, Scuola di Musica Salvador Gandino, Scuola di Musica L. Mascagni.

Si ringraziano Massimo Vaccher, Gruppo comunale Protezione Civile, Protezione Civile Ana di Pordenone.

 

INFO www.pianocitypordenone.it - FB @PianoCityPordenone

 

 

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B come Bahlsen. B come Brera. B come Blue.

Out of the Blue 25 Maggio RelatoriOut of the Blue 25 Maggio Relatori

Out of the Blue Bahlsen By Design. Bahlsen incontra il talento e la creatività di sette giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Brera, portando momenti di inaspettata bellezza in angoli urbani della città di Milano. Il progetto artistico realizzato da Bahlsen Italia in partnership con Accademia di Belle Arti di Brera è stato presentato all’interno della suggestiva Sala Napoleonica dell’Accademia. Una  performance artistico-visiva che ha permesso a sette giovani talenti di dare vita a opere inedite, capaci di donare alla città di Milano momenti di arte e bellezza. 
 
Il Blue iconico Bahlsen, i colori che hanno fatto la storia del brand e un pizzico di innovazione, sono stati gli elementi chiave che hanno ispirato i ragazzi, guidandoli nell’incontro tra la loro poetica e l’identità del brand per una contaminazione tra arte e artigianalità.

“Molto è cambiato dal 1889, ma la nostra curiosità è rimasta la stessa. Il progetto di Site Specific di Urban Art e Design che abbiamo scelto di portare avanti insieme ad un partner prestigioso come quello dell’Accademia di Belle Arti di Brera, si inserisce nelle attività a supporto del percorso di rebranding che ci ha visto protagonisti negli scorsi mesi" spiega Ernesto Maglio, Business Analyst Europa Occidentale Bahlsen.

Proprio negli ultimi mesi l’azienda ha deciso di regalare una nuova veste ai suoi prodotti, lanciando confezioni totalmente diverse per i suoi biscotti e rendendo protagonista indiscusso del nuovo look del brand, l’iconico colore Blu intenso Bahlsen.

Out of the Blue PackOut of the Blue Pack

Una scelta che ha rotto le regole della categoria e che trae immancabilmente ispirazione dal mondo dell’arte: lo stile è distintivo e ispirato agli elementi chiave della storia aziendale, reinterpretati in chiave contemporanea. 

"Questa operazione artistica conferma ancora una volta la stretta connessione tra Bahlsen e i concetti di bellezza, design e la volontà del brand di investire sulle nuove generazioni, puntando in questo caso sui talentuosi artisti dell’Accademia", spiega Stefano Leonardi, Direttore Commerciale Europa Occidentale/legale rappresentante Bahlsen Italia.

Sono infatti le nuove generazioni i veri protagonisti del racconto: sette giovani talenti del corso di pittura del Professor Stefano Pizzi, titolare della Cattedra di Pittura presso - Accademia di Belle Arti di Brera, hanno sviluppato sette installazioni pittoriche progettate per essere ospitate nelle strade di Milano.

 Out of the Blue. Sala NapoleonicaOut of the Blue. Sala Napoleonica

“Ringrazio Bahlsen per avere scelto una Scuola di Pittura dell'Accademia di Belle Arti di Brera come partner nella realizzazione di un progetto significativo che ha permesso alle nuove generazioni di mettersi in gioco. Le installazioni dipinte dai nostri allievi si riveleranno felici luoghi di sosta per osservare la città da una prospettiva altra, incorniciandone alcuni dettagli altrimenti non visibili".



Bahlsen Italia 

Bahlsen GmbH & Co. KG è una storica azienda tedesca fondata ad Hannover nel 1889 dall'imprenditore Hermann Bahlsen come Hannoversche Cakesfabrik H. Bahlsen. Un’azienda a conduzione familiare che da oltre 130 anni produce biscotti di alta qualità, perfezionandosi nell’arte di creare bellezza. 

 

Accademia di Belle Arti di Brera 

L’Accademia di Brera fu fondata nel 1776 dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria. Polo d’eccellenza per l’istruzione, la formazione e la produzione artistica è conosciuta in tutto il mondo come l’habitat di coloro che dell’arte vogliono fare il loro lavoro nel mondo presente. Il prestigio di Brera attrae grandi e piccole aziende che sostengono progetti didattici e offrono un approccio concreto al mondo del lavoro creativo.

 

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Annalisa Sandri presenta a Udine il Manuale di cucina per indecisi

Annalisa Sandri al mercato ortofrutticolo di UdineAnnalisa Sandri al mercato ortofrutticolo di Udine

Manca il sale? Manuale di cucina per indecisi è il primo libro di Annalisa Sandri, foodblogger udinese con all’attivo diverse collaborazioni e programmi tv dedicati alla gastronomia in Friuli Venezia Giulia. Annalisa presenterà il libro, per la prima volta a Udine,  mercoledì 18 maggio 2022 alle 18 alla Libreria Tarantola in via Vittorio Veneto, presentata da Massimo Percotto, Delegato dell'Accademia della Cucina-Udine. Sabato 21 maggio alle 16  presentazione al Caffè Greco Degustazione di via Aquileia sempre a Udine. 

Il libro è composto da 82 ricette semplici, golose e dal risultato assicurato, dedicate a chi è perennemente indeciso quando deve mettersi ai fornelli, a chi ha poco tempo, a chi lavora tutto il giorno e quando arriva a casa guarda il frigo sconsolato in attesa di ispirazione.

L’autrice a non ha voluto chiamarlo ricettario, ma manuale, come fosse una sorta di guida pratica per sopravvivere in cucina, divertendosi. “Nei tanti libri di ricette che ho letto – spiega – ho sempre trovato che mancasse un po’ di ironia. Non sono una cuoca professionista, cucino per passione e per far star bene le persone che ho vicino: per questo ho creato prima il blog e adesso il libro, per portare il sorriso in tavola e ai fornelli, con l’obiettivo di risolvere pranzi e cene a tutti, in particolare a chi non sa mai cosa preparare”.

Tutte le ricette del libro (quasi tutte in verità) richiedono al massimo mezz'ora di preparazione. Molto interessanti le prime pagine con la sezione dei consigli, dagli utensili da avere in cucina per semplificarsi la vita, a che cosa è bene avere in dispensa per non trovarsi mai impreparati a come fare la lista della spesa.  Ed ecco preliminarmente le ricette più elementari per preparare a regole d’arte soffritto, pasta al burro e sugo di pomodoro. Seguono 82 ricette correfate da foto a colori e spiegate passo passo. A conclusione, un comodo glossario per districarsi nel vocabolario del mestiere tra mantecare, sfumare e appassire.

Il libro è edito da Qubì, cioè da noi che lo pubblichiamo nella collana qubETTI e che pubblichiamo anche il mensile di gusto e buongusto q.b. quantobasta

 

 

 

 

 

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Cibo e tavolo verde: i migliori ristoranti

Cibo e tavolo verde i migliori ristoranti di casinò in Italia e nel mondoCibo e tavolo verde i migliori ristoranti di casinò in Italia e nel mondoGli appassionati del tavolo verde dei casinò sapranno già che questo tipo di gioco non offre solo svago fine a se stesso, ma anche un'occasione per socializzare in compagnia assaporando del buon cibo. All'interno dei casinò, infatti, sempre più spesso sono presenti ristoranti di qualità, la cui cucina è gestita da chef stellati. Giorgia Bianchi ci racconta quali sono i più noti ristoranti presenti nei casinò d'Italia e del mondo.

I migliori ristoranti dei casinò d'Italia

Il primo a usufruire del servizio ristorante è stato il casinò di Sanremo, all'interno del quale si trovano bar e bistrot: qui troviamo il noto Biribissi, situato nella sala slot, estremamente curato nei dettagli e specializzato in cucina ricercata. Sempre a Sanremo c'è il famoso Roof Garden, che si trova nel punto più alto dell'edificio e offre un'incantevole vista panoramica. Per accedere a entrambi i ristoranti è richiesto un abbigliamento elegante.

Al casinò di Venezia c'è il Wagner Restaurant, collocato nella vecchia casa appartenuta all'omonimo compositore: è suddiviso in sala Palma, Gialla e Rossa, tutte dotate di meravigliosi affreschi. La cucina è di tipo internazionale, con riferimenti a quella veneziana.

Il ristorante Seven di  Campione d'Italia è situato al settimo piano e offre una vista da sogno sul lago di Lugano. I prezzi sono abbastanza alti ed è richiesto di seguire un dress code piuttosto elegante.
Cibo e tavolo verdeCibo e tavolo verde
I migliori ristoranti nei casinò stranieri

Nei casinò europei, dove ci si può intrattenere con vari giochi, troviamo ristoranti stellati che preparano cucina gourmet, come quelli presenti a Montecarlo, Bellagio o Las Vegas.

A Montecarlo Le Trein Bleu che, nonostante il nome, serve piatti della cucina tipica italiana come le orecchiette alle cime di rapa.

A Lugano si gusta la cucina mediterranea, iscritta da oltre dieci anni nella lista del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco. Questa prevede piatti preparati con ingredienti sempre freschi e di stagione. A Bellagio invece, dove il casinò ospita anche opere di Picasso, si assaporano la cucina spagnola e quella francese.

A Las Vegas c'è il famosissimo ristorante Guy Savoy, doppiamente stellato Michelin. L'ambiente è elegante e romantico come a Parigi e la cucina è appunto quella tipica francese.

Vivere esperienze di gioco uniche anche da casa

L’esperienza offerta dai casinò fisici resta memorabile e appassionante, ma durante e dopo il lockdown il gioco svolto online ha conosciuto una crescita enorme. Nel 2020, in Europa, il gaming sul web è cresciuto del 34,7% e, nonostante abbia subito un lieve calo l'anno seguente, ha poi continuato a crescere costantemente. Per i dispositivi mobile l'aumento ha toccato punte del 44,2% nel 2019 e del 47,7% nel 2021, e potenzialmente potrebbe arrivare al 58,2% nel 2025

Tra la vasta gamma di giochi proposti sul web, l’offerta di intrattenimento ispirato al mondo della cucina non manca. Sushi, torte, pizze gourmet, e chi più ne ha più ne metta: i menù offerti dai ristoranti sopracitati sono riproposti anche da alcune slot sul web, perfette per chi ama sia la cucina che il brivido del gioco. Alcuni di questi accattivanti giochi a tema sono, per esempio, “Gordon Ramsay Hell's Kitchen” e “Ninja Chef”, in cui è possibile appassionarsi giocando con una video slot culinaria e mettendo alla prova le proprie doti da chef.

Tramite servizi come questo, le atmosfere coinvolgenti delle sale da gioco si possono vivere anche da casa, grazie alle modalità live che alcuni portali, come per esempio Leovegas casinò, offrono. Su alcuni siti di recensioni è possibile trovare informazioni su questo operatore, certificato dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

La sicurezza, infatti, è il primo aspetto da considerare quando si sceglie di giocare online, e informandosi accuratamente, non si correrà il rischio di imbattersi in operatori di gioco poco sicuri.

 

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Mode e luoghi nelle immagini del Giappone

nihon fuzokuenihon fuzokueNIHON FŪZOKUE - Mode e luoghi nelle immagini del Giappone Edo-Meiji. La mostra è stata inaugurata il 6 maggio 2022 nelle sale del Palazzo Coronini a Gorizia. 

inaugurazione inaugurazione

Se l’esotismo ha sempre esercitato un forte fascino sull’Europa, come testimoniato nel Settecento dal gusto sfrenato per le cosiddette “cineserie”, la passione per l’Oriente e in particolare per il Giappone esplose prepotentemente dopo il 1854, quando l’ingresso della flotta statunitense del commodoro Perry nella baia di Yokohama impose trattative per l’apertura dei porti giapponesi alle navi occidentali. L’improvviso e massiccio afflusso di opere e merci nipponiche in Occidente, dalle porcellane alle lacche, dalle raffinatissime stampe ai netsuke (i piccoli ciondoli comuni all’abbigliamento tradizionale dell’epoca) provocò un'ondata di “giapponismo” che investì ogni settore della produzione artistica dell’epoca.

Le stampe, in particolare, divennero subito oggetto di un collezionismo diffuso. Il conte Guglielmo Coronini Cronberg negli anni Settanta del Novecento acquistò oltre 300 di queste opere, che sono esposte al pubblico per la prima volta nella mostra NIHON FŪZOKUE. Mode e luoghi nelle immagini del Giappone Edo-Meiji. La collezione Coronini Cronberg di Gorizia. Del nucleo di silografie a colori e illustrazioni di volumi a stampa in bianco e nero, sono stati selezionati i pezzi più pregevoli e significativi per raccontare la storia, la vita quotidiana, gli usi e i costumi di un paese che a lungo gli europei percepirono come la quintessenza dell’esotismo. Le opere giapponesi appartenenti alla collezione della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg sono testimonianza del successo nazionale e internazionale del filone artistico dello ukiyoe (“immagini del mondo fluttuante”), così come del ruolo centrale che l’editoria ricoprì a partire dall’epoca Edo (1603-1867) nel processo di alfabetizzazione e di diffusione di prodotti a stampa anche a scopo di intrattenimento.

Utagawa Kunisada II Toyokuni IV 1823 1880 Convolvoli e beltà con ventaglio uchiwa dalla serie Genji alla moda abbinamento di fiori 1861 silografia policromaUtagawa Kunisada II Toyokuni IV 1823 1880 Convolvoli e beltà con ventaglio uchiwa dalla serie Genji alla moda abbinamento di fiori 1861 silografia policroma

Gli svaghi del “mondo fluttuante”: beltà, attori e paesaggi
Dopo quasi un secolo e mezzo di guerre civili, all’inizio del XVII secolo il Giappone era entrato in un periodo di relativa stabilità sociale, grazie al governo insediato nella nuova città di Edo (l’attuale Tōkyō) dal casato militare dei Tokugawa e dal Generalissimo, lo shōgun, mentre l’imperatore e la sua corte continuavano a mantenere i propri rituali e un’autorità solo nominale nell’antica capitale Kyōto. Durante gli oltre duecentocinquant’anni del governo Tokugawa, contraddistinto da una politica isolazionistica, il Giappone aveva sviluppato tutte le caratteristiche di una società complessa e moderna.

CONOSCI UKIYO IL MONDO FLUTTURANTE? 

Il mercato editoriale, rivolto anzitutto a soddisfare le richieste della nuova classe dei chōnin, il ceto mercantile che gravitava intorno ai grandi centri urbani, contribuì, infatti, a divulgare luoghi, spettacoli, personaggi famosi, usi e costumi, attraverso libri di scrittori di professione, illustrati dai grandi artisti del tempo, ma anche immagini singole, vendute come souvenir da collezionare. Le stampe prodotte in epoca Edo celebravano anzitutto le speciali attrattive che i grandi centri urbani avevano da offrire: il cosiddetto “mondo fluttuante” o ukiyo, ovvero un mondo di evasione costituito dai quartieri di piacere, come quello di Yoshiwara, nella zona a nordest di Edo, con le sue cortigiane che attiravano visitatori da tutto il Giappone, e il distretto del teatro, dove gli attori kabuki mettevano in scena storie di amori sfortunati o di drammatiche vendette. Strettamente connessi al kabuki erano anche i ritratti di grandi guerrieri della storia cinese e giapponese.

Le immagini di paesaggi, che si svilupparono invece come genere specifico all’inizio del XIX secolo, riflettevano in parte il crescente interesse per il pellegrinaggio e il turismo domestico che, a sua volta, derivava dalla più antica tradizione dei meisho (luoghi famosi). L’affermazione del paesaggio nell’opera di artisti rinomati come Katsushika Hokusai e Utagawa Hiroshige, e la conseguente diffusione delle loro stampe in Occidente, diede al genere una fama universale.


 

Il rapporto con l’Occidente e la Cina in era Meiji


L’era Meiji (1868-1912) rappresentò una fase di intense trasformazioni culturali e istituzionali nella società giapponese. Dopo l’apertura dei suoi porti nel 1854, il Giappone fu vincolato ai trattati commerciali stipulati con le nazioni occidentali. Dal 1868, l’abrogazione della dittatura militare degli shōgun e il ripristino di un potere imperiale effettivo favorirono l’importazione di tecnologie avanzate e l’affermarsi di istituzioni moderne, grazie a cui il Giappone si trasformò rapidamente in una grande potenza industrializzata.

Le stampe, considerate un mezzo di intrattenimento popolare ma anche di propaganda politica e ideologica, riflettono in maniera significativa i rapidi cambiamenti di questo periodo, dando spazio a nuovi soggetti, come le scene del conflitto con la Cina (1894-1895), con la raffigurazione di armi e armamenti di nuova generazione e battaglie navali, l’incontro con l’Occidente con le sue novità scientifiche e tecnologiche e i suoi aspetti esotici, come il circo con gli elefanti. Allo stesso tempo si assiste all’introduzione di espedienti tecnici tipicamente occidentali come la prospettiva, gli effetti chiaroscurali, le ombre e il disegno dal vero.

Natura, mode e vita quotidiana del Giappone nei libri silografici illustrati


Una parte consistente delle opere giapponesi conservate nelle collezioni Coronini è costituita non da stampe singole ma da pagine provenienti dai popolarissimi e diffusissimi libri illustrati. I primi libri a stampa, prodotti fin dall’inizio del XVII secolo con la tecnica dei caratteri mobili, sostituiti in seguito da blocchi silografici che comprendevano l’intera pagina, erano soprattutto testi di carattere storico e religioso. Ciò che contava era principalmente la qualità estetica della scrittura, mentre le immagini avevano un ruolo minore e subordinato al testo. Con il tempo e la crescita delle potenzialità economiche legate alla produzione e distribuzione dei libri, le immagini, realizzate spesso da artisti famosi dello ukiyoe come Suzuki Harunobu o Katsushika Hokusai e i suoi allievi, acquistarono un’importanza sempre maggiore, diventando il contenuto principale se non esclusivo di questi prodotti editoriali.

I libri illustrati divennero rapidamente un genere di grande successo, in grado di trasformarsi nel tempo, di adattarsi ai mutamenti dello stile e del gusto e di affermarsi come uno dei principali canali di diffusione del sapere, della cultura, della letteratura storica e contemporanea, dell’intrattenimento e delle nozioni pratiche. Come bene testimoniano gli esemplari Coronini, i temi trattati erano infatti i più svariati: si trovano testi di calligrafia, manuali di pittura, repertori di animali e piante, rappresentazioni di attività quotidiane e viaggi, immagini satiriche. Pagine sciolte che, nei loro tratti ora essenziali ora più elaborati e ricercati, offrono un affascinante spaccato della società giapponese in un periodo storico di straordinaria vitalità culturale e di grandi trasformazioni.

La mostra è ideata da Rossella Menegazzo e Virginia Sica dell’Università degli Studi di Milano. Il catalogo edito dalla LEG è a cura di Cristina Bragaglia Venuti, Rossella Menegazzo, Cristian Pallone, Virginia Sica. Realizzata grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, con la collaborazione dell’Archivio di Stato di Gorizia e del Comune di Gorizia e, per gli eventi collaterali, dell’Associazione YKIAT di Trieste con la partecipazione del Civico Museo di Arte Orientale di Trieste, la mostra gode del patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano, del Dipartimento di Lingue, Letterature, Culture e Mediazioni dell’Università degli Studi di Milano, del Dipartimento di Beni culturali e ambientali dell’Università degli Studi di Milano, del CARC (Contemporary Asia Research Centre)  e di AISTUGIA (Associazione Italiana per gli Studi Giapponesi) e per il catalogo anche della collaborazione del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture straniere dell’Università degli Studi di Bergamo.
Orari: da mercoledì a domenica 10.00 – 13.00 15.00 – 18.00

 

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Calici e camici con Paolo Brinis

Calici e camici cover Calici e camici cover

MERCOLEDI' 27 APRILE 2022 all'Antico Caffè San Marco di Trieste Paolo Brinis presenta il suo libro "Calici & camici" (Cinquesensi editore). Dialoga con l'Autore la dottoressa ssa Elena Paternostro. Appuntamento per le ore 18. Un libro di incontri e di amicizia, di passioni condivise e di amore per il vino. Il giornalista di News Mediaset Paolo Brinis, una lunga militanza fra vigneti e cantine, incontra, presenta e interroga uno scelto manipolo d’illustri rappresentanti di ogni campo della medicina, molti dei quali sono anche apprezzati viticoltori, per capire meglio i benefici (molti) ma anche i pericoli (pochi ma gravi) che si possono incontrare nella relazione col prodotto più simbolico e rituale della nostra civiltà.

Un’opera dove nessuno sale in cattedra ma che, tra ricordi, consigli, aneddoti e divagazioni, vuole suggerire consigli  e proporre qualche risposta nella simpatica atmosfera di un convivio tra amici.

PAOLO BRINIS | Giornalista della redazione di News Mediaset, da 30 anni racconta il Nord-Est Italia per i notiziari del Gruppo televisivo: TG4, TG5, Studio Aperto e TGCom24. Ha vissuto importanti esperienze giornalistiche anche in Israele, Iraq, Regno Unito e Giappone. Tra i suoi interessi ci sono l’arte contemporanea e la cultura vitivinicola. Fuma sigari cubani molto raramente, ma è comunque affascinato da tutto ciò che abbia con loro a che fare, tanto da averne scritto nel libro Il giro del Mondo in 80 sigari.

 

è bello ed è gratis

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Manuale di cucina per indecisi. Vi presentiamo l'autrice

annalisa sandriannalisa sandri

Manca poco. Manca poco. Sta per uscire un nuovo libro di qubì editore, che pubblica anche il mensile cartaceo qbquantobasta. 

Il titolo del libro è Manca il sale? Manuale di cucina per indecisi e inaugura la nuova collana qubETTI 100e + grammi di cultura.

Chiedilo a qb

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