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I friulani di Arbe Garbe in California si raccontano a qb

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In California durante la pandemia Covid-19 le cantine sono state dichiarate business essenziali così come la viticoltura (e l'agricoltura in generale). Letizia Pauletto ed Enrico Maria Bertoz sono vignaioli in California dove producono i vini ARBE GARBE. Li avevamo già incontrati per q.b. in occasione di una loro vacanza in Friuli dove erano venuti per far conoscere la loro terra di origine ai figli.
Che misure economiche ha preso il Governo in seguito all’emergenza Covid-19?
I Federali hanno tagliato i tassi di interesse dell'1.5% (non succedeva dalla Grande Depressione), hanno spedito assegni di $1200 per persona (+$500 per ogni figlio) e hanno pagato extra $600 a settimana a quelli che hanno perso il lavoro (la misura vale fino a luglio 2020). Ci sono altre manovre che si stanno delineando a favore delle piccole industrie, staremo a vedere.

 

E' stato imposto un lockdown? 
Sì, anche se le restrizioni non sono state poi così drastiche come in Italia. Qui si poteva ancora uscire a fare una passeggiata, e non c’è stato bisogno di autocertificazioni in caso di spostamenti.
Quali misure hanno adottato i produttori di vino?
A livello produttivo non ci sono stati grandi cambiamenti (salvo il distanziamento sociale nelle operazioni in vigneto e in cantina, oltre all’uso delle mascherine). L'impatto più forte si è sentito nel settore commerciale, prima di tutto con la chiusura delle tasting rooms che costellano la valle e che garantiscono almeno il 50% delle vendite dirette al consumatore; poi con la chiusura dei ristoranti che ha strangolato la distribuzione.

I viticoltori/produttori hanno cambiato il loro modello di business?
Per cercare di arginare le perdite nel settore delle vendite dirette i produttori hanno cominciato a offrire ai loro clienti dei tasting educativi virtuali, assieme al lancio di un’aggressiva campagna di telemarketing e sconti per le vendite online direttamente dalle cantine, offrendo le possibilità di spedizione gratuita o di take away.

Come hanno reagito i clienti?
Con un incremento del 20% nelle vendite dirette al consumatore, il che ha aiutato a bilanciare la stasi a livello commerciale della grande distribuzione.

Qual è la percezione di quel che sta succedendo in Italia?
L'americano ha sempre avuto una grande passione per l'Italia e gli sviluppi sono stati seguiti con grande apprensione. Per quello che riguarda il nostro settore, tutte le più importanti pubblicazioni specializzate hanno dato grande spazio alla promozione del vino italiano, il che ha creato una buona risposta da parte dei consumatori... Ci vogliono bene insomma.

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E per il prossimo futuro?
Per adesso tutto sembra sospeso in un limbo, ma c'è fiducia negli enti governativi locali (dai sindaci ai governatori) che hanno dimostrato grande capacità di iniziativa e di leadership. Starin a viodi. Intanto dobbiamo anche aspettare che cominci la stagione dei fuochi…

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