Formaggio Piave DOP Visual story telling

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Presentata alla stampa dal Consorzio Formaggio Piave DOP la campagna Visual Storytelling 2021, all’interno del progetto triennale Nice to Eat-EU - . Protagonista di 12 scatti d’autore, il Formaggio Piave DOP – Fresco, Mezzano e Selezione Oro - è stato interpretato da Valerio Braschi, Miglior Giovane Chef 2021 e vincitore della sesta edizione di Masterchef Italia e dal food photographer Paolo Castiglioni.

“Ci è piaciuto raccontare i valori cardine della nostra DOP; la montagna e in particolare le Dolomiti, patrimonio UNESCO, la cultura della tradizione di queste terre, molto incentrata sull’attività casearia; il latte, la nostra eccellente materia prima" spiega Chiara Brandalise, direttrice del Consorzio.

Il Piave DOP può essere riassunto in quattro numeri importanti:

180 stalle di produzione

350.000 forme prodotte ogni anno, ognuna delle quali pesa circa 6 kg

35.000 forme esportate in circa 30 paesi nel mondo - primo su tutti gli USA

50 premi, vinti dal formaggio Piave DOP negli ultimi 10 anni.

Il progetto Visual Storytelling 2021 racconta del magico incontro tra gusto e qualità anche attraverso immagini di panorami spettacolari. 

"Quando il prodotto è eccezionale non va stravolto, ma elevato” spiega Valerio Braschi “Questo è quello che ho fatto attraverso le mie ricette. Ho voluto spaziare dall’antipasto al dolce mantenendo il gusto del formaggio pulito, abbinandolo a ingredienti che ne esaltassero le caratteristiche”.

Il Consorzio di Tutela promuove anche così il marchio del formaggio Piave DOP e la divulgazione di corrette informazioni sulle specificità del prodotto per favorirne la conoscenza e ampliarne il consumo. È possibile seguire il Consorzio e il progetto Nice to Eat EU su Instagram @nice_to_eateu, Facebook @NiceToEatEU (FB) e YouTube (all’omonimo canale) e con l’hashtag ufficiale #Nicetoeateu, oltre che sul sito

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Asiago DOP super premiato a Caseus Veneti

Panino caseus veneti 2021Panino caseus veneti 2021La qualità di Asiago DOP si afferma a Caseus Veneti 2021 con un en plein di premi. Oltre al riconoscimento per le quattro tipologie di Asiago DOP, la specialità ha vinto il premio della giuria popolare e della giuria aurea composta da critici, giornalisti e maestri assaggiatori Onaf (Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Formaggio) e si aggiudica anche la prima edizione del concorso de il Panino Caseus Veneti, con Seven Shires, panino farcito con Asiago DOP realizzato da Nicola Rizzetto del locale Dai Tosi di Thiene (Vicenza). “Questo è il panino che cercavamo, dove, in un morso, si sentono tutti gli ingredienti e il formaggio è protagonista. Ci ha raccontato una storia che abbiamo capito.” – ha affermato la giuria premiando Seven Shires, il panino farcito con Asiago DOP Fresco, impiegato come fonduta e Asiago DOP Stagionato Vecchio utilizzato per creare una cialda. proposto da Nicola Rizzetto del locale Dai Tosi di Thiene.

il panino di Nicola Rizzettoil panino di Nicola Rizzetto

A Caseus Veneti 2021 è stata dimostrata a forza di questa denominazione: premiati l’Asiago DOP Fresco dell’azienda Brazzale Spa di Zanè, l’Asiago DOP Stagionato Mezzano (4-10 mesi) del Caseificio Finco Gianfranco di Enego, l’Asiago DOP Stagionato Vecchio (10-15 mesi) della società agricola Pangrazio Mattia di Roana e l’Asiago DOP Stagionato Stravecchio (oltre 15 mesi) del Caseificio Pennar di Asiago.

Asiago DOP vincitore a Caseus veneti 2021Asiago DOP vincitore a Caseus veneti 2021

La Giuria Aurea, composta da giornalisti, critici ed esperti del settore, ha premiato, per la categoria DOP Freschi dell’edizione 2021, l’Asiago DOP Fresco dell’azienda Brazzale Spa di Zanè, specialità confermata dalla giuria popolare nella stessa categoria alla quale si è aggiunto il primo premio, nella categoria DOP Stagionati, all’Asiago DOP Stagionato Vecchio (10-15 mesi) della società agricola Pangrazio Mattia di Roana.

 

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Il Fiorino maremmano oscar dei formaggi a Londra

Il cacio di Caterina - Il fiorinoIl cacio di Caterina - Il fiorinoIl Fiorino. I pecorini del caseificio maremmano ottengono tre stelle per il Cacio di Caterina al Great Taste Awards, l’evento internazionale della storica organizzazione inglese Guild of Fine Food riservato ai migliori prodotti food e beverage del mondo. Premiate anche le novità: il Cacio di Venere e di Afrodite. L'azienda maremmana guidata da Angela Fiorini e Simone Sargentoni ha conquistato 9 stelle: tre per il Cacio di Caterina, due per la Riserva del Fondatore, due per il Cacio di Afrodite, una per il Fior di Cardo, una per il Cacio di Venere.

A selezionare cibi e bevande provenienti da tutto il mondo è una giuria di oltre 500 esperti, composta da chef, acquirenti, giornalisti, rivenditori. I lavori della giuria si svolgono per un periodo di 60 giorni durante i quali ogni prodotto viene degustato alla cieca. “La qualità della materia prima, latte altamente selezionato proveniente solo dai pascoli della Maremma, il lavoro di squadra e l’unicità della lavorazione - sottolinea Angela Fiorini – hanno fatto ancora una volta la differenza, convincendo la giuria a premiare Il Fiorino con i sigilli di eccellenza internazionale”.

 Simone Sargentoni e Angela FioriniSimone Sargentoni e Angela Fiorini

I FORMAGGI PREMIATI 

 Cacio di Caterina, tre stelle. Realizzato con il miglior latte dei pascoli di Maremma, viene stagionato e affinato nella grotta naturale della famiglia Fiorini. L’odore è di media intensità con note di frutta fresca, il sapore intenso e prolungato, la struttura della pasta è compatta, rigida e tendente al friabile. 

Riserva del Fondatore, due stelle. È uno dei fiori all’occhiello della produzione de Il Fiorino, ottenuto da latte ovino altamente selezionato, prodotto con gli antichi metodi della tradizione e affinato in grotta.

La Riserva del Fondatore - Il fiorinoLa Riserva del Fondatore - Il fiorino

Cacio di Afrodite, due stelle. È un formaggio ben equilibrato, piacevole, armonico, il sapore è mediamente intenso, con sentori di latte e frutta secca; evidente la dolcezza, un profumo lattico e di burro.

Cacio di Venere, una stella. Pecorino stagionato con latte biologico di Maremma e con tartufo bianchetto biologico toscano. Il gusto pieno del formaggio è rafforzato dalle speciali note del tartufo in un’armonia di sapori delicati e bilanciati. Il risultato è un gusto rotondo, intenso ed equilibrato. Ha ottenuto recentemente la medaglia d'oro a Le Mondial du fromage et des produits laitiers, Tours.

Fior di Cardo, una stella. È un pecorino della tradizione toscana prodotto con caglio vegetale, estratto dal cardo Cynara Cardunculus. La pasta è compatta e ben solubile, il sapore è rotondo ed equilibrato, l'odore mediamente intenso e persistente, lattico. Il caglio vegetale incide in maniera importante sul carattere del formaggio che, a livello di odori, sapori e profumi restituisce le note erbacee e animali tipiche dei pascoli della Maremma.

Caseificio il Fiorino. Localita' Paiolaio, Roccalbegna, Grosseto

https://www.ilfiorinoshop.it

 

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Il formaggio oltre l'assaggio: casearia Carpenedo

blu 1961blu 1961

La Casearia Carpenedo è oggi riconosciuta come primo laboratorio di affinamento di formaggi in Italia, nato dalla vision del suo fondatore Antonio Carpenedo. La gamma di produzione comprende formaggi erborinati, affinati o selezioni speciali in edizione limitata. Vi proponiamo di scoprire con noi il BLU61® e il BASAJO®.

BLU61®

Creato per celebrare il matrimonio fra Antonio Carpenedo e la moglie Giuseppina, avvenuta appunto nel 1961, è  un erborinato di latte vaccino pastorizzato, affinato in vino Raboso passito veneto IGT con un top di mirtilli rossi in crosta. Pasta cremosa con venature diffuse di colore verde-blu dovute all'erborinatura, ha un gusto intenso ma equilibrato e mai pungente nel sapore di frutti rossi e nella struttura dal sentore tipicamente dolce del Raboso passito. Ottimo in purezza ma anche abbinato a fondue di crostini di cipolla, per contrastare bene l’acidità dei frutti rossi, come anche a risotti o carni. Dal 2012 è presente nell’assortimento del prestigioso negozio Harrod’s a Londra.

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BASAJO®

Un formaggio il cui nome richiama la purezza e l’innocenza dell’infanzia. Nasce infatti dall’esclamazione della piccola nipote di Antonio Carpenedo, che per ricevere il bacino dal nonno pronunciava sempre questa parola dolce. Il Basajo® è un formaggio puro, senza compromessi, frutto dell’operosità di mani sapienti.  Regala una fantastica esperienza olfattiva e ha un impatto gustativo di grande complessità e piacevolezza, felice incontro di contrasti tra la forza del latte di pecora e la dolcezza del vino passito.  E’ un erborinato a pasta cremosa di latte crudo ovino, dal gusto carezzevole al palato, fondente in bocca per l’affinamento in pregiato vino passito bianco. Prima del confezionamento  vengono aggiunti in crosta acini passiti di uva bianca.  Ottimo da degustare in purezza o in abbinata a salse delicate di cipolle rosse, in vellutate vegetali, in antipasto o a fine pasto insieme a vini bianchi passiti.

Casearia Carpenedo: la storia

La storia de La Casearia Carpenedo ha inizio nei primi del 1900 quando Ernesto Carpenedo, padre di Antonio, iniziò come casoin (in dialetto veneto, pizzicagnolo) in un negozio di alimentari a Preganziol. Antonio Carpenedo cresce nella bottega del padre ereditando una passione che da sempre appartiene al DNA di famiglia. La sua avventura come casaro prende il via negli anni ’60 con la gestione di un piccolo caseificio in provincia di Treviso dove impara l’arte del formaggio da autodidatta. Nel 1965 Antonio fu uno dei primi ad esportare fuori dalla provincia di Treviso e poi in altre regioni la “Casata Carpenedo” oggi conosciuta ed apprezzata come Casatella Trevigiana Dop.

Il ’76 segna l’inizio di un’altra avvincente sfida, quella di affinatore. Antonio Carpenedo riscopre un’antica tradizione contadina della zona del Piave, ossia riporre il formaggio sotto le vinacce durante la vendemmia; un’usanza che pare abbia origine nella prima guerra mondiale, quando i contadini, per preservare le forme di formaggio dalle razzie, le nascondevano sotto le vinacce in fermentazione. Il formaggio affinato in vino e vinaccia ebbe il nome Ubriaco, un marchio registrato di proprietà esclusiva dell’azienda. Dall’utilizzo delle vinacce passa alla sperimentazione di nuovi ingredienti come fieno, foglie di noce, pepe, spezie, birra, liquori per la lista dei “Formaggi di Cantina”. Oggi l’azienda che ha sede a Camalò di Povegliano (Tv) è guidata dai figli di Antonio, Ernesto e Alessandro. 

 

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Davide contro Golia: Parmigiano Reggiano vs Campbell's

sughi prego

Dopo una lunga querelle, il colosso americano delle zuppe Campbell’s – che produce un fatturato di 8 miliardi l’anno – ha comunicato di accettare le richieste del Consorzio di tutela di eliminare dalle etichette dei suoi prodotti qualsiasi riferimento al Re dei Formaggi. Sulla linea di sughi “Prego” erano infatti visibili foto di porzioni di formaggio con i noti puntini che vengono impressi all’origine su ogni forma di Parmigiano Reggiano. I sughi Campbell’s riportano in etichetta l’ingrediente parmesan che nulla ha a che vedere con l’originale prodotto Dop italiano.

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Formandi Asta dei formaggi di malga

Formandi ph. Claudio RizziFormandi ph. Claudio Rizzi

Preziosi e rari formaggi di malga saranno messi all'asta domenica 1 dicembre 2019 dalle 16 a Sutrio. E' rivolta principalmente agli addetti ai lavori (ristoranti, agriturismo, negozi di formaggi ed alimentari) interessati ad acquistare i prodotti della monticazione 2019 (già in parte introvabili) e pezzature speciali, ma è aperta anche al pubblico, che potrà assistervi e partecipare. 

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L’evento è organizzato dal Caseificio Sociale Alto But di Sutrio e dalla Cooperativa Malghesi della Carnia e Val Canale in collaborazione con Ersa e il sostegno di PromoturismoFVG. Formandi avrà un preludio sabato 30 novembre, con i festeggiamenti per i 50 anni del Caseificio sociale Alto But, fra i pochissimi caseifici di valle ancora attivi in Carnia, che raccoglie e lavora il latte anche di piccolissimi allevatori della zona.

 

Sempre domenica 1 dicembre, nell'ambito dell'appuntamento Fums Salums Profums, Fums profums salums appuntamento a Sutrio una selezione di formaggi di malga della montagna friulana sarà in mostra e degustazione nell’area del vecchio orto "Ort di Sior Matie". I formaggi saranno abbinati a vini d'eccellenza del Friuli Venezia Giulia. 20 le malghe della Carnia, del Canal del Ferro-Val Canale e del Pordenonese che partecipano all’evento e che hanno deciso di valorizzare insieme la qualità dei loro prodotti e di far conoscere al largo pubblico il ruolo di tutela del territorio che il loro lavoro riveste.

 

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Il malga bellunese è il formaggio del cuore

I vincitori dell'edizione 2019 del concorso Raccontate il vostro formaggio del cuore li conoscete già: ne abbiamo infatti già scritto qui sul nostro quotidiano. Ha vinto Michele Grassi di Ferrara, esperto di tecnologia casearia, con il formaggio Malga bellunese “per il racconto coinvolgente e partecipato, in straordinaria sintonia con l’originalità della ricetta”. Il premio speciale dedicato a Daniele Bertossi - presidente del CAI di Gemona prematuramente scomparso e grande amico dell’Ecomuseo - è stato assegnato a Francesco Linzalone fiduciario della Condotta Slow Food di Matera, che ha descritto il Pecorino canestrato. Menzione speciale alla giovane piemontese Giulia Cestari, con il formaggio Bettelmatt.  Leggete anche il link: Formaggio del cuore: and the winner is

Il malga belluneseIl malga bellunese

Ecco intanto un'immagine e un piccolo abstract del racconto del formaggio vincitore.  « (…) Il malgaro, nel maneggiare gli attrezzi, rispetta il latte. Tra noi un cenno di approvazione. Il malgaro sposta il paiolo sul fuoco, con poca fiamma. Alla giusta temperatura del latte aggiunge il lattoinnesto, che fisserà sensazioni organolettiche del tutto autoctone al formaggio. Poi il caglio, e mentre questo svolge il suo ruolo, andiamo nella camera dei formaggi, posti su tavole di abete a maturare. Il Malga bellunese ha forma cilindrica con facce piane e scalzo leggermente convesso, bombato. Osservo le forme, le soppeso, in alcune introduco lo spillo. Lo estraggo. Annuso. Il malgaro osserva, si fida e vuole aprire alcune forme. Ne seleziono due. Due forme pressoché identiche, la crosta è sottile, abbastanza elastica. La prima, alla battitura, suona: sono le occhiature che sicuramente troveremo. La seconda è compatta, nessun suono al martelletto.
 Due forme rare, solo una malga su sei fa questo formaggio che sta scomparendo…» (Michele Grassi)

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Formaggio del cuore: and the winner is

Domenica 10 novembre 2019 nell'ambito della XX edizione della manifestazione “Gemona, formaggio e dintorni” sono stati proclamati i vincitori del concorso "Raccontate il vostro formaggio del cuore"  promosso dall'Ecomuseo delle Acque del Gemonese e dal Comune di Gemona del Friuli conil patrocinio di Pro Glemona e Slow Food - Condotta “Gianni Cosetti”, in collaborazione con qb, la nostra rivista di gusto e buon gusto. La giuria ha valutato gli articoli inediti pervenuti con la descrizione di un formaggio a latte crudo accompagnato da una ricetta della tradizione rivisitata o da una preparazione personale avente come ingrediente principale il formaggio oggetto della descrizione. 

Formaggio del cuore bannerFormaggio del cuore banner

Alla fine, dopo un accurato conteggio dei vari punti assegnati nelle griglie di selezione, e dopo uno scambio di opinioni sulle emozioni suscitate dal racconto sono risultati vincitori:

Vincitori concorso "formaggio del cuore" 2019 foto Graziano SoravitoVincitori concorso "formaggio del cuore" 2019 foto Graziano Soravito

 

Premio formaggio del cuore 2019 a Michele Grassi di Ferrara "per il racconto coinvolgente e partecipato, in straordinaria sintonia con l’originalità della ricetta".
Premio speciale "Daniele Bertossi" a Francesco Paolo Linzalone di Matera "per la capacità di avere attinto ai propri ricordi e di avere elaborato un racconto di cui la ricetta fa parte integrante"
Menzione speciale a Giulia Cestari di San Benedetto del Tronto "per la semplicità della ricetta che si abbina alla perfezione con la purezza del formaggio". 
A breve (fra qualche giorno diciamo) la pubblicazione degli articoli qui su qb. 

Grazie all'Ecomuseo delle Acque per avere ideato il concorso e per avere fin dall'inizio coinvolto in questa straordinaria esperienza la nostra rivista di gusto. 

 

 

 

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Conoscete questo formaggio fresco e grumoso?

Appassionati di formaggi e cheese addicted, riconoscete questo formaggio? E' fresco, la consistenza della cagliata è grumosa, secondo alcuni somiglia a un cavolfiore.  Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L 203 del 01/08/2019 è stato registrato come STG. E' il Rögös Túró ungherese. Con il termine Rögös (grumoso) si indica proprio la caratteristica del prodotto. Con la parola Il termine Túró, difficilmente traducibile, si indica un formaggio fresco specifico, dal gusto gradevolmente acidulo e aromatico.

Aspetto e Sapore: All’esterno il Rögös Túró STG si presenta con un colore avorio uniforme o color crema per la tipologia a latte intero. La consistenza è caratterizzata dalla presenza di ammassi di grumi morbidi di aspetto simile al cavolfiore costituiti da grumi (di 4-20 mm) in cui possono apparire piccole quantità di siero di latte. Se i prodotti sono confezionati meccanicamente, si presentano sotto forma di un blocco omogeneo che può essere frazionato in grumi morbidi. Al palato la consistenza è notevolmente grumosa, senza però risultare difficile da deglutire. L’aroma e il sapore sono gradevolmente aciduli, freschi e sapidi. Grazie per la segnalazione all'amico giornalista Attilio Barbieri.  

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Conoscete le latterie turnarie?

 Latteria turnaria, calendario e libretto del socioLatteria turnaria, calendario e libretto del socio

 

Venerdì 8 novembre 2019 alle 20.30 nel Cinema Sociale di Gemona verrà proiettato il film documentario “Latte Nostro” di Michele Trentini sulle latterie turnarie di Campolessi e Peio, prodotto dall’Ecomuseo delle Acque del Gemonese e dall’Ecomuseo Val di Peio. Saranno presenti il regista e rappresentanti della Latteria di Campolessi e del Caseificio di Peio.
Due gli appuntamenti in programma sabato 9 novembre, nell'ambito di Gemona formaggio e dintorni.  In mattinata è prevista la visita alle latterie di Gemona (ritrovo alle 9.30 a Porta Udine). Alle 16 negli spazi del LAB Terremoto in piazza Municipio 5 avrà luogo un incontro tra le latterie turnarie dell’arco alpino (Friuli, Trentino, Veneto e Slovenia), organizzato dall’Ecomuseo e Slow Food in collaborazione con il Comune. L’incontro è finalizzato alla redazione di un manifesto, una “carta dei princìpi” in cui le latterie turnarie possano riconoscersi e alla definizione di un logo di cui potranno fare uso. Interverranno rappresentanti della Latteria turnaria di Campolessi (Friuli), del Caseificio turnario di Peio (Trentino), della Latteria turnaria di Valmorel (Belluno) e della Comunità di Lom (Tolmin, Slovenia).

Leggi anche https://qbquantobasta.it/cibo-territorio/formaggi/latteria-campolessi-di-fossa

 Le latterie turnarie rappresentano una delle più antiche forme di cooperazione agro-alimentare in Italia, adottando una consuetudine di gestione collettiva del latte per trasformarlo in prodotti caseari. Il sistema turnario, abbandonato progressivamente negli ultimi cinquant’anni con la diffusione dei grandi allevamenti e delle centrali del latte funzionali alla grande distribuzione, resta il modello di lavorazione del latte più adatto alle esigenze dei piccoli allevatori legati all’agricoltura familiare, da sempre fonte di sostegno nelle comunità rurali e montane.

Nelle latterie turnarie il socio allevatore mantiene la proprietà del prodotto finale. La settimana è scandita attribuendo ciascuna giornata di lavorazione a un determinato allevatore in funzione della quantità di latte conferito. Una volta asciugate, le forme vengono ritirate dal socio che provvede a stagionarle nella propria cantina e a commercializzarle.

 

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