Monte Veronese Dop: premi a Caseus Veneti

monte veronese di malga foto di F.Tonelmonte veronese di malga foto di F.Tonel

Siamo particolarmente lieti dei premi conseguiti dal Monte Veronese Dop alla rassegna Caseus Veneti. Il perchè è presto detto: lo abbiamo assaggiato per la prima volta in tre declinazioni nel corso di una degustazione di Bardolino. E per la prima volta abbiamo dovuto ammettere che il nostro amato formaggio Montasio era stato superato in bontà e seduzione per le papille da un competitor davvero notevole. 

monte veronese a caseus venetimonte veronese a caseus venetiA Piazzola sul Brenta la squadra del Monte Veronese si è aggiudicata la vittoria in 4 categorie, ottenendo i premi assegnati dalla giuria di esperti: medaglia d’oro al Monte Veronese DOP a latte intero (25/45 giorni) del Caseificio Artigiano Gugole Dario di Gugole Antonella; medaglia d’oro al Monte Veronese DOP d'allevo (6 mesi) de La Casara Roncolato Romano, che si aggiudica anche il primo premio per Formaggi Di Capra - Coag. Presamica - Pasta Semidura; medaglia d’oro anche al Monte Veronese DOP d'allevo (oltre 12 mesi) del Caseificio Menegazzi.

 monte veronese malga la casara roncolatomonte veronese malga la casara roncolato

“Tradizione ed eccellenza casearia sono le parole chiave del successo che si conferma anche quest’anno – commenta Alfonso Albi, Presidente del Consorzio Monte Veronese DOP – È stata una bellissima edizione e siamo fieri che il lavoro e la passione che stanno dietro al Monte Veronese siano riconosciuti anche nei risultati del concorso. I nostri caseifici sono otto e sono tutti a conduzione familiare: con i loro formaggi rappresentano l’arte della lavorazione e della materia prima, specchio del nostro territorio della Lessinia, un patrimonio che vogliamo valorizzare e raccontare a tutti”.

Il Monte Veronese è stato l'ingrediente del piatto dello chef Davide Di Rocco del Di Rocco Bistrot - Cà Matta a Noale (Venezia), che ha realizzato Il prima, il dopo e il quinto quarto. Si tratta di un piatto che si sviluppa in tre momenti: il primo è il desiderio di sentire il gusto dell’essenza del formaggio, che qui è stato accostato a una tartare di manzo; il secondo è la trasformazione del formaggio, che è stato presentato come fonduta in accompagnamento a dei paccheri di ragù di tonno e tartufo nero; il terzo è l’impiego della parte meno nobile, il quinto quarto del formaggio, ovvero la crosta, utilizzata per fare un brodo per una pietanza vegetariana. Una presentazione molto interessante per capire le diverse declinazioni del formaggio e la versatilità di gusti, sapori e consistenze dello stesso. Il piatto è stato abbinato a un cocktail a base di Asolo Prosecco, ideato per l’occasione dal noto bartender Simone Ambrosi, titolare del Cloakroom Cocktail Lab di Treviso. 

 

 

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