E' arrivata la stagione delle erbe spontanee

Aria di primavera, voglia di passeggiare all'aria aperta, con la possibilità di imparare a conoscere e raccogliere le erbe spontanee. Ennio Furlan, che ogni mese su qbquantobasta, ci rivela i segreti delle erbe alimurgiche (quelle adatte alla nutrizione) e delle erbe pericolose (raccomandando sempre la massima attenzione a non fidarsi delle proprie conoscenze se non sono approfondite) propone le sue passeggiate didattiche. E anche una scuola "verde" di cucina.

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Riconoscere e raccogliere le erbe del Carso

Domenica 9 aprile 2017 laboratorio alla scoperta e al riconoscimento delle più comuni erbe spontanee del Carso. L'uscita sarà guidata da Annalisa Conte che speigherà le caratteristiche delle specie botaniche con particolare attenzione al loro utilizzo alimentare/aromatico e terapeutico. Dopo la raccolta ci si recherà all’Agriturismo Juna di Aurisina dove Laura Vaccari del Fiorificio vi guiderà alla creazione di originali bouquet aromatici In caso dimaltempo l'evento sarà rimandato a data da destinarsi.
Ritrovo alle ore 14.45 presso il posteggio sterrato della Pineta del Carso.

Prenotazione al numero 339 5081138.  Numero massimo di partecipanti: 12. Costo: 20 euro/persona. Una parte del ricavato sarà devoluto alla LILT - sezione di Trieste

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Lungo l'ippovia a caccia di erbe funghi e bacche

Domenica 30 ottobre 2016 passeggiata perlustrativa su erbe funghi e bacche con Ennio Furlan, collaboratore fisso dell nostro mensile fin dal suo primo numero, oltre che presidente dell’Associazione Micologica e Botanica Udinese e scrittore di libri sul tema. Passeggiata, raccolta, spiegazione e degustazione di prodotti e vino del territorio.  Degustazione di 6 assaggi con prodotti locali e vini Castellargo.
La parte cosiddetta alta dell’Ippovia è una zona prevalentemente boschiva dove cresce una vasta gamma di erbe, arbusti e prodotti del sottobosco. Alla conferenza esplicativa didattica di Ennio Furlan dopo la raccolta seguirà una degustazione speciale con marmellate, frico, crostino, frittata accompagnati dalla degustazione di due vini Castellargo, storica azienda vitivinicola che da 35 anni esporta il buon vino friulano da Treppo Grande in tutto il mondo.

MAPPA DEL PERCORSO:

PROGRAMMA
9.00 Incontro presso la sala Polifunzionale di Treppo Via Gallerio, 3 - Vendoglio
9.30 Partenza della camminata perlustrativa e guidata alla ricerca delle erbe spontanee, funghi e bacche che si potranno raccogliere lungo l’Ippovia
11.00 Conferenza con slide esplicative su erbe, funghi e bacche ed il loro uso in cucina
12.00 Degustazione di assaggi i con prodotti locali (cren, tarassaco, 2 erbe aromatiche, finferli, uva fragola) Degustazione vini Castellargo
13.00 Saluti finali

COSTO 10 € a persona (passeggiata + conferenza + degustazione prodotti e vino)

ISCRIZIONI alla partenza, vivamente consigliata la PRENOTAZIONE mandando un messaggio privato alla pagina Facebook o via email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. con nome+cognome vostro e di chi parteciperà assieme a voi. Info: ILARIA: 3404770506

In caso di PIOGGIA non si terrà la camminata ma si svolgerà ugualmente l’incontro con Ennio Furlan (conferenza+degustazione) dalle ore 10.00 alle ore 12.00 nel Centro Polifunzionale del comune di Treppo Grande con degustazione vino Castellargo e prodotti naturali.

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Funghi in tour nei ristoranti del Pordenonese con il Gruppo Micologico Sacilese

Il Gruppo Micologico Sacilese in collaborazione con alcuni ristoranti del Pordenonese ha dato l'avvio al progetto Funghi in tour 2016, con l’intento di divulgare cenni di micologia e prevenzione agli avvelenamenti proprio davanti a piatti a base di funghi. Durante lo svolgimento di  queste cene a tema, Lino Masiero e Marina C. Magnozzi, micologi del G.M.S. e docenti ai corsi per l’autorizzazione alla raccolta, faranno dei piccoli interventi con l’ausilio di proiezioni che andranno ad arricchire sia la serata che la discussione.

Il 14 ottobre la serata si svolgerà presso il ristorante “Al Ciastelat”, a Dardago di Budoia (PN).
Il 21 ottobre “Allo Chalet” , via di San Tomè, Budoia (PN).
I’ 11 novembre al ristorante “Cial de Brent” di Polcenigo (PN), assicurarvi un’altra serata entusiasmante.
Il 18 novembre chiuderà il ciclo di “Funghi in tour” il ristorante “Da Alessandro e Margherita” a Nave di Fontanafredda (PN).

Prenotazioni telefonando direttamente ai ristoranti interessati.

Ricordiamo che Marina C. Magnozzi- Gruppo Micologico Sacilese scrive ogni mese di funghi sul mensile qbquantobasta.

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Finferli o gialletti, Cantharellus cibarius

Probabilmente dopo i porcini, i funghi più amati, apprezzati, raccolti e cucinati sono proprio i galletti o gialletti o finferli che dir si voglia. I Cantharellus cibarius. Per la gioia dei raccoglitori, i galletti sono funghi che fruttificano sia in zone dove crescono le conifere sia in zona latifoglia, ma soprattutto si possono trovare in vari periodi dell’anno. I primi possiamo già raccoglierli tra maggio e giugno, in zona collinare sotto latifoglia, dove il clima è più favorevole. Tra luglio e agosto avremo la grande produzione sotto conifera nei boschi di abete rosso, pino silvestre o misti con faggio. Una buona raccolta di finferli si può avere dopo piogge abbondanti perché non sono funghi che amano il secco, anzi tutt’altro: sarà più facile incontrarli in zone umide, muschiose, dove scola l’acqua.

I Cantharellus cibarius sono facili da individuare per il loro colore giallo acceso e per la loro forma caratteristica a trottola. Ma osserviamoli attentamente. Il cappello presenta la superficie brillante e il margine involuto di color giallo-arancio; il gambo pieno e sodo ha lo stesso colore del cappello. Caratteristica fondamentale di Cantharellus cibarius è l’imenoforo, cioè la parte fertile del fungo dove vengono prodotte le spore, formato da pieghe della carne stessa (quindi non separabili dal cappello) chiamate pseudolamelle che decorrono lungo il gambo. La carne è soda, biancastra ed emana un gradevole odore fruttato. I finferli sono funghi che difficilmente troveremo larvati e questo è anche uno dei segreti del loro successo in cucina. Se ne conoscono diverse varietà, tutti ugualmente commestibili.

I metodi di conservazione sono molteplici: sottolio, sottaceto, conservati in freezer, possibilmente sempre scottati fin tanto che l’acqua di vegetazione sia evaporata (regola che vale per tutti i funghi, così da allungare il tempo di conservazione). Non danno il meglio con l’essiccazione. Infatti il metodo che per molte altre specie esalta il sapore ed il profumo, nel caso dei galletti rende la loro carne simile al legno, quasi impossibile da reidratare e priva di aroma.

I piatti dove si gustano al meglio le loro qualità organolettiche sono i risotti, le zuppe, i trifolati con la polenta e le carni rosse o la selvaggina. Oppure in accompagnamento di formaggi alla piastra. Molto apprezzati anche i connubi con il pesce.

Articolo completo con ricetta sul numero di luglio 2016 del mensile qbquantobasta

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Conoscete bene il Boletus edulis?

Marina Cecilia Magnozzi del Gruppo Micologico Saciles ci racconta in breve il Porcino (da qbquantobasta mensile cartaceo, anno 2016). Porcino per eccellenza, Boletus edulis è una specie diffusissima sia in Italia che nel resto d’ Europa, dove, peraltro, viene spesso ignorato dal punto di vista della raccolta. È il capogruppo di quattro specie distinte che vengono chiamate comunemente e commercialmente “porcini” (B. edulis, B. aereus, B. pinophilus e B. reticulatus), caratterizzate dalla presenza di un reticolo bianco, visibile almeno nella parte alta del gambo e dalla carne bianca, mai virante. I pori dei porcini, chiamati comunemente “spugna”, sono piccolissimi e bianchi quando gli esemplari sono ancora giovani, per poi diventare gialli e infine olivastri a maturità.

Boletus edulis, in particolare, presenta il cappello dal nocciola al marrone scuro con l’estremo margine biancastro. La cuticola è untuosa e liscia. Il gambo è generalmente ingrossato, piuttosto chiaro, con un reticolo bianco a maglie sottili, che lo avvolge come una calza nella parte sommitale. La carne è bianca e dolce con sentori di nocciola. Lo possiamo trovare dalla collina alla montagna, sia nei boschi di latifoglie che di conifere, da luglio a novembre inoltrato; appare inoltre nei mesi più freddi nei boschi misti di corbezzoli e lecci della macchia mediterranea.

In cucina, B. edulis è un fungo tra i più versatili. Possiamo essiccarlo, anche se il suo profumo non è inebriante come quello di B. aereus, oppure mettere sott’olio gli esemplari più giovani. Regge molto bene anche il congelamento: tagliato con la mandolina a fette sottili oppure a pezzetti, si può congelare crudo, ma in questo caso va consumato entro tre mesi. Altrimenti, cotto e conservato in piccole porzioni, può durare fino a un anno.

Leggi anche Finferli o gialletti, Cantharellus cibarius

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Erbe del Patriarcato e salute alle erbe

A Cividale del Friuli il 18 e 19 giugno 2016 si parlerà di erbe del Patriarcato e di salute con le erbe.  Inoltre sia sabato sia domenica dalle 9,30 alle 20,00 al Mercato delle Erbe aromatiche, officinali e spontanee nelle piazze del Centro di Cividale si potrà fare scorta di erbe fresche, prodotti alimentari, erboristici e salutistici, cosmetici naturali e piccolo artigianato. Nei locali del centro di Cividale aperitivi e stuzzichini a base di Erbe aromatiche e spontanee, nelle gelaterie, nelle pizzerie e nei ristoranti gusti e proposte in cui le Erbe saranno protagoniste. Per l’occasione, il centro della città e le vetrine dei negozi presenteranno allestimenti a tema. Ricco il programma che illustriamo in sintesi.

In piazza Paolo Diacono ErbEccellenti  del territorio: dalla A di Aglio alla Z di Zafferano. Aziende e prodotti dell’Associazione Regionale Produttori Erbe del Friuli Venezia Giulia  “ERBE DEL PATRIARCATO”
Tempi Balsamici: nello stand centrale di piazza Diacono  attività divulgative, laboratori per bambini, dimostrazioni e degustazioni guidate gratuiti

In  piazza Duomo Gli espositori di “SALUTE ALLE ERBE - BONTA' & BENESSERE” e i loro prodotti Erbe con Gusto: stand enogastronomico con piatti a base di Erbe

Domenica pomeriggio alle 18.00:  il FRICO ALLE ERBE più grande al mondo

Sotto il Loggiato del Museo Archeologico Nazionale. Mostra Centerbe: Erbe aromatiche, officinali e spontanee con schede descrittive

 Nella Casa medievale o Casa dell’Orefice Ricostruzione della Casa-Bottega dell’Erborista  (entrata libera) e visita alla farmacia ottocentesca Fornasaro.

Servizio navetta dal centro città alla sede dell'Associazione Regionale Produttori di Erbe (az. agricola Il Giardino del Chiostro  via Firmano 16) dalle 9.30 alle 19,00

Sabato e domenica - Visite guidate al complesso monasteriale di San Giorgio in Vado, agli Orti-Giardino e ai percorsi tematici

Domenica - Dalle 10.00  Breve corso per Cercatori d'Erbe, Laboratorio di cucina e degustazione a cura dello chef Ennio Furlan

Dalle 11.00  Dalla Natura il Colore: Laboratorio sulle Piante tintorie a cura della dott.ssa Ennia Visentin

Dalle 16.00  Laboratorio di Preparazioni Cosmetiche Naturali a cura della dott.ssa Bettina Almonacid

Maggiori informazioni QUI:

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Cicerbita alpina detta anche radicchio dell'orso

Alle cene e agli incontri conviviali noi di qbquantobasta cerchiamo di andare preparati. E quindi ecco che, avendo in programma la cena monotematica sul radic' di mont (promozione a prezzo speciale per i lettori e abbonati di qb leggete tutto al link Radic di mont, cena epica in promozione per qbquantobasta) vi raccontiamo della Lactuca alpina, in friulano lidrìc di mont (radicchio di montagna), grazie alle preziose informazioni di Ennio Furlan.

E' una pianta con oltre 1000 generi, il che vuol dire circa 20.000 specie.

Fino agli anni '60- '70 era raccolta solo per usi familiari, poi si è sparsa la voce della sua bontà ed è diventata di moda, raggiungendo prezzi assai elevati anche perchè ora fa parte della flora protetta, per evitarne l'estinzione. E quindi la sua raccolta è regolamentata.

In Friuli VG è consentita la raccolta di massimo 1 kg per persona al giorno. Si è cercato di coltivarla in varie province montane ma l'attecchimento è difficile. E' una pianta perenne, spunta appena si scioglie la neve. Bisogna fare attenzione quando la si raccoglie perchè nelle vicinanze spunta sempre l'Acconito pianta molto pericolosa: se non si è esperti la si può confondere. Ha fusto eretto e può raggiungere anche i due metri, i suoi  fiori sono azzurro-violetti raccolti in una specie di pannocchia. Predilige i boschi umidi, cresce  nella boscaglia rada o ai bordi sulle zone ripide. E' una pianta simbionte, vive perlo più vicino all'Ontano (Alnus viridis) che predilige terreni poveri ma umidi. Può essere conservato sottolio, le foglioline giovani si possono mettere a crudo nelle insalate o per fare un delizioso risotto. Purtroppo molti le gettano, in quanto, essendo la raccolta regolamentata anche le foglie fanno peso...

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Non sempre il fungo che cresce nel prato è un prataiolo

Leucoagaricus leucothites, falso prataiolo Leucoagaricus leucothites, falso prataiolo

Il nostro qbquantobasta è ricco di notizie sulle erbe, ma anche sui funghi e proprio suo funghi ogni mese Marina Cecilia Magnozzi del Gruppo Micologico Sacilese ha curato per noi pagina specifiche. Nel mese di maggio 2016 ha scritto riguardo a un fungo sospetto, cioè commestibile ma che può creare dei disturbi. "Forse più conosciuto come Lepiota naucina o con il nome di “falso prataiolo”, Leucoagaricus leucothites è un’altra delle specie contemplate nella lista regionale FVG dei funghi sospetti, cioè quei funghi commestibili con grande tradizione di raccolta, di cui non sono noti i contenuti chimici, che hanno dato però problemi gastrointestinali di varia entità a molte persone. Il nome Leucoagaricus, dal greco leuco, “bianco”, fa ovviamente riferimento al suo colore uniformemente bianco. Il cappello è liscio, leggermente fratturato a maturazione, con un largo umbone appiattito al centro.

 

Le lamelle sono libere al gambo, bianche quasi sempre rosate (a volte anche rosa intenso) a completa maturazione. Il gambo è clavato e a metà altezza presenta un anello relativamente membranoso. Se lo si raccoglie perché scambiato con i prataioli, basta ricordare che questi ultimi sono facilmente riconoscibili per il colore delle lamelle che a maturazione diventano di color cioccolato e non rimangono biancastre o rosate come nel caso di Leucoagaricus leucothites. Inoltre, essendo un fungo a crescita gregaria, riusciremo senz’altro a trovare fra tanti, qualche esemplare con le caratteristiche tipiche che ci porteranno a una sicura determinazione.

Gli habitat di crescita di questa specie sono solitamenteluoghi antropizzati come orti, giardini, campi anche trattati con concime organico oppure i parchi di città.Di solito compare subito dopo le prime abbondanti piogge sia in primavera sia in autunno. In ogni caso quindi attenzione, molto spesso i funghi bianchi che crescono nei prati NON sono prataioli!

 

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L'orto e la luna, i segreti delle erbe infestanti

Ultimo appuntamento con “L'orto e la Luna – orti urbani udinesi”, il tradizionale ciclo di incontri dedicato all'orticoltura. Il 5 maggio 2016 alle 17 in sala Ajace il cuoco ed esperto di erbe Ennio Furlan svela i segreti delle erbe infestanti. Oltre a fornire informazioni utili per imparare a raccogliere e conservare le erbe spontanee, i funghi, la frutta e a fare le marmellate. Oltre a suggerire stuzzicanti preparazioni gastronomiche dall’antipasto al dolce. Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili. Rciordiamo che ogni mese fin dal primo numero ennio Furlan scrive di erbe& friends sul mensile qbquantobasta.

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