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Istituto Sabbatini di Pozzuolo

“Una tradizione ultrasecolare di istruzione, che ha formato la struttura portante dell’agricoltura del Nord Est e non solo”. Così Mimmo Vita, il presidente dell’UNAGA, l’Unione nazionale delle Associazioni regionali della stampa agricola, agroalimentare, dell’ambiente e territorio, ha voluto sottolineare il ruolo dell’Istituto Sabbatini 1881 di Pozzuolo del Friuli (Udine).

Lo ha fatto in occasione della due giorni formativa tenutasi nel Friuli Centrale, organizzata dall’ARGA del Friuli Venezia Giulia presieduta da Carlo Morandini, che è anche vicepresidente UNAGA, e coordinata da Rossano Cattivello.

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Birra con asparagi

Birra con asparagi: questo il titolo dell'intrigante degustazione proposta alla Festa degli Asparagi di Tavagnacco dall'ONAV (si vabbè, sarebbero Assaggiatori Vino, ma anche la birra ci sta tutta). Starring Liliana Savioli, sommelier e apprezzata "assaggiatrice".  Una breve ma esauriente lezione sulla birra (spiritosamente la relatrice ha sottolineato come la birra fosse adorata dagli Egizi - cinque litri di birra, considerata quindi vero alimento, erano il compenso giornaliero per i costruttori delle Piramidi -  e come anche gli asparagi, originari del Medio Oriente fossero quasi venerati dagli Egizi: l'abbinamento proposto aveva quindi antiche radici!).

Sono state degustate  tre birre artigianali e regionali. Si è cominciato con la Zahre Beer di Sauris, la Chiara Pilsen, una birra leggera con fragranza lieve e un gradevole sapore fruttato che si abbinava, a detta di tutti i presenti (esauriti i posti a disposizione)  in maniera totalmente armonica con il pasticcio di asparagi e abbastanza bene con il frico e asparagi accompagnato dalla polenta. La seconda birra, la "Rossa" di Cittavecchia ("Rossa" è il nome) a bassa fermentazione, stile Vienna, colore ambrato, malto tostato era importante sia all'olfatto che al gusto ma, scherezetto degli organizzatori, era disarmonica con entrambi i piatti.

E alla fine la mitica Foglie d'Erba di Forni di Sopra:  la "Babel" (per chi non lo sapesse la miglior birra artigianale dell'anno 2011 per l'Unionbirrai nella categoria luppolata di ispirazione angloamericana). Una pale ale con luppoli americani che conferiscono un'aroma  agrumato e resinoso. Una piacevolissima scoperta per la maggior parte dei presenti. L'abbinamento con il frico a base di asparagi, senza la polenta, era armonico e gradevolissimo. Gran bella esoperienza. "Di piatti ce ne sono moltissimi e di birre altrettanto. Basta saperli abbinare e il matrimonio si può celebrare".  (Liliana Savioli dixit).

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Cibo duemila Venti

Show multimediale che ha segnato un nuovo modo di parlare di cibo e di comunicare

Un temporary store alla Triennale per le imprese friulane del cibo

La proposta emersa all’innovativo convegno Ciboduemilaventi, ideato dalla Cciaa di Udine e andato in scena a Venzone

Un temporary store alla Triennale di Milano, in cui gli artigiani del gusto friulani possano vendere i loro prodotti e contemporaneamente comunicarli e promuoverli in modo innovativo, con convegni, mostre, pubblicazioni sulla realtà agroalimentare dell’eccellenza made in Fvg. È la provocazione - e l’offerta - arrivata direttamente dal presidente della Triennale, Davide Rampello, che ha chiuso il convegno-evento Ciboduemilaventi, il primo appuntamento con cui la Camera di Commercio esprime Friuli Future Forum, il nuovo percorso volto, per il 2011, a delineare gli scenari sul mondo del cibo in Friuli e quanto ruota attorno a esso, in prospettiva 2020 e oltre. Una conclusione che si è rilevata un’apertura, ma anche un primo convegno che si è concluso con risultati concreti, a partire da questa offerta, accolta con entusiasmo dal pubblico di imprenditori e rappresentanti istituzionali e in prima persona dall’ospite, il presidente Cciaa Giovanni Da Pozzo.

Una scommessa vinta. Questa conferenza-show rappresentava una sfida coraggiosa, come lo è il progetto FFF. Ma il coraggio è stato premiato dall’accoglienza ricevuta da questo appuntamento originalissimo, che oltre a segnare un nuovo modo di guardare alla realtà del food, ha segnato anche un nuovo modo di fare convegni e comunicare, apprezzatissimo dal pubblico e degli stessi relatori: oltre a Rampello,il sociologo e docente dell’Università di Venezia Ulderico Bernardi, il food designer catalano Martì Guixé, il docente di Teoria dell’organizzazione della Bocconi Giuseppe Soda e il presidente e ad di Illycaffè Andrea Illy, “accompagnati” dai due advisor del progetto, Euro Beinat e Walter Filiputti. La Sala Consiliare di Venzone è stata letteralmente rivoluzionata in un set futuristico, grazie a una scenografia e a una regia studiate grazie alla collaborazione con il Cec. Una scena fatta solo di contorni fluorescenti. Due megaschermi per far girare clip video cinematografici, tweet in diretta o i volti dei relatori, seduti in mezzo alla gente, fatta accomodare su oltre un centinaio di cubi, anch'essi distinti da contorni illuminati dalle luci di wood, così come, le camicie, le gonne e i menù-programmi bianchi dei presenti.

Ecco il posto giusto per parlare con Bernardi di identità e nuove ibridazioni dell’alimentazione date dalla multiculturalità, per passare la parola quindi a un vero esperto di "ibridazione", Guixé, punto di riferimento, ideatore di culto nel mondo del food design, con le sue idee “pazze” e di successo come il cibo sponsorizzato (la tortilla siglata da Ck), lo Spamt, il tradizionale "pane e pomodoro" che si mangia in un boccone e non sgocciola sulla tastiera del pc, o ancora... la nebbia di Gin Tonic, che «evita il fastidio di avere un bicchiere in mano durante un party». E il posto giusto anche per parlare di economia delle imprese del cibo, con Soda e i suoi suggerimenti per nuovi spazi di mercato, per passare dalla centralità prodotto a quella del processo, e con Andrea Illy, che attraverso il percorso dell’azienda di famiglia ha riassunto in uno slogan i suoi consigli per le Pmi: “Save”, come salvare in inglese, ma anche acronimo sostenibilità, autenticità, varietà ed esperienza. I quattro elementi che decretano il successo della sua azienda, diventati ispirazione e stimolo anche per i piccoli artigiani del gusto friulani.

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Meri Grop, testimonial di accoglienza

Riviera Friulana: Mari Grop, testimonial  della Riviera friulana L’arte della migliore accoglienza è tinta di rosa

È tinta di rosa l’accoglienza. Bella forza, direte. L’eterno femminino è più portato a relazionarsi con gli altri con maggiore comprensione di ruoli ed esigenze. L’istinto materno? Non basta ancora a spiegare l’alta professionalità dell’accoglienza. Specialmente se essa si basa anche sulla ricerca minuziosa delle materie prime del territorio. Per offrire al gourmet, come al più inesperto turista, le emozioni sensoriali più intense. Questa volta non dedicheremo il nostro ‘focus’ a un locale di pregio. Bensì a un vero personaggio.

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Paolo Zoppolatti interpreta il Montasio

Il 10 maggio ultimo incontro con i corsi di cucina organizzati dal Consorzio di Tutela e rivolti agli agriturismo regionali

Sono stati più di 100 gli agriturismo di tutta la regione che hanno aderito al corso di cucina promosso dal Consorzio per la Tutela del Formaggio Montasio in collaborazione con il Cefap locale per promuovere presso gli operatori della ristorazione rurale l’utilizzo del Montasio e dei prodotti locali.

Un bilancio straordinario per una serie di incontri  si concluderà martedì 10 maggio, quando dietro ai fornelli gli allievi del corso incontreranno Paolo Zoppolatti, uno dei più rinomati interpreti della cucina italiana contemporanea, spesso protagonista delle sfide televisive de La prova del cuoco e vincitore lo scorso anno dell’ambitissimo Torneo dell’uovo d’oro.

Come è nel suo stile, Zoppolatti proporrà un menù di sua ideazione che interpreterà il formaggio Montasio attraverso i sapori e le suggestioni tipici della cucina mitteleuropea tradizionale, spaziando dall’antipasto al dolce, dal pane, frico e asparagi al dolce raviolo al Montasio fresco, noci e tarassaco.

Per i lettori di qb in esclusiva la ricetta del Salame di manzo marinato con Montasio mezzano e olio di semi di zucca, alla sezione Ricette.

 

 

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Ortaggi autunnali

Lunedì 9 maggio alle 16 all'azienda Mariani Volpares a Palazzolo dello Stella l'Aiab Fvg ha in programma un seminario sulle cure culturali degli ortaggi a ciclo autunnale e sulla programmazione di trapianti e semine.

Per organizzare al meglio la produzione e le rotazioni delle colture a ciclo autunnale, occorre infatti programmare per tempo il calendario dei trapianti e delle semine, ma soprattutto la scelta delle varietà da coltivare. Bisogna inoltre saper preventivare le problematiche fitopatologiche ed agronomiche che si potranno incontrare nel corso della coltivazione (malattie fungine, attacchi di insetti, fisiopatie, necessità irrigue, concimazioni, ecc.).

Per motivi organizzativi confermare la partecipazione alla seguente mail:

 

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European Seafood Exposition

Il comparto ittico regionale all’European Seafood Exposition Bruxelles 3-5 maggio 2011

 Le Associazioni e i Consorzi ittici del Friuli Venezia Giulia, presenti all’EUROPEAN SEAFOOD EXPOSITION in programma a Bruxelles da martedì 3 a giovedì 5 maggio 2011, coordinati da ERSA, l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale e dal Servizio Caccia e Pesca regionale.

 Il Friuli Venezia Giulia sarà ospitato nel padiglione del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Hall 11 - stand 2221-2321-2421), insieme a Puglia, Emilia Romagna, Marche, Veneto, Toscana e Lombardia.  Si tratta di un’occasione per far conoscere i prodotti ittici di acqua dolce e salmastra della regione, in una tre giorni arricchita da una fitta proposta di degustazioni che si svolgeranno nello spazio sopraelevato dello stand “Terrazza Italia”, punto di riferimento della gastronomia italiana nell’ambito della Fiera. Ad ogni piatto sarà abbinato un calice di Friulano, vino diventato icona vitivinicola di un territorio riconosciuto nel mondo per la produzione di bianchi d’eccellenza. In Friuli Venezia Giulia infatti più di un migliaio di aziende dall’antica tradizione enologica, coltiva il vitigno nelle sette zone di tutela della Denominazione di Origine Controllata.

 Il settore ittico del Friuli Venezia Giulia è direttamente collegato alle caratteristiche morfologiche della costa e dei fondali della regione. La presenza di fondali poco profondi, la specifica concentrazione di salinità come anche il contributo delle acque fluviali determinano, sia in autunno che in primavera, una notevole produzione di fitoplancton, elemento prezioso per un prodotto ittico di qualità e un mare dall’elevata vitalità.

La flotta marina della Regione è composta da circa 450 pescherecci che effettuano un’attività di pesca giornaliera attraverso i sistemi della piccola pesca costiera. Il pescato, composto a seconda delle stagioni da pesce azzurro, seppie, cicale di mare, sogliole, passere, vongole e fasolari, è conferito quotidianamente ai tre mercati ittici regionali di Marano Lagunare, Grado e Trieste.

L’acquacoltura regionale, nella quale va inclusa anche la vallicoltura, riveste un ruolo importante anche a livello nazionale, sia in termini di quantità che di qualità. I prodotti di allevamento sono principalmente i mitili, le vongole, le orate, i branzini e, per quanto riguarda l’allevamento d’acqua dolce, le trote.

Al fine di tutelare il gusto e la qualità del prodotto ittico regionale, la preparazione del pesce di mare e delle acque interne destinati alla commercializzazione è assai accurata, è condotta a “Km 0”.,e impiega processi sempre più innovativi. Con i suoi 2.500 km di corsi d’acqua a regime fluviale e torrentizio, il Friuli Venezia Giulia offre alla pesca sportiva numerose alternative che garantiscono, grazie anche agli interventi gestionali attuati dall’Ente Tutela Pesca, la conservazione di numerose specie autoctone tra cui la trota mormorata e il temolo.

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Test sensoriali

Carne di mucca di razza Pezzata Rossa? I consumatori riconoscono al primo assaggio!
 
Dei 144 consumatori, che hanno partecipato al test del Laboratorio di Analisi Sensoriali del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, panel composto da persone un campione che consumano abitualmente carne bovina ben 80, quindi più della metà, hanno riconosciuto la carne di razza Pezzata Rossa, rispetto alla Frisona.
 
Non solo. La Pezzata Rossa, famosa per produrre sia latte che carne, è risultata anche la carne ideale sotto tutti i punti i profili “sensoriali”, tra cui l’odore, sapore e poi per la  tenerezza e la succulenza. “Significa che c'è una differenza tra le due carni – dice il responsabile del laboratorio docente di zootecnia speciale, professor Edi Piasentier - nettamente percepita dai consumatori. In più la carne di Pezzata Rossa risponde alle attese di qualità dei consumatori”.
 
 
 
I test sensoriali si sono svolti nel laboratorio di Scienze Agrarie ed Ambientali di via Sondrio, tra il 22 febbraio e il  4 marzo, in collaborazione con l’Anapri (Associazione Nazionale Pezzata Rossa Italiana). I 144 volontari hanno assaggiato "alla cieca" tre campioni di carne bovina cotta al forno. Dopo i test, i consumatori hanno compilato i questionari, dai quali sono emersi i risultati. “Scopo della ricerca è quello di contribuire a far emergere la qualità della carne del vitellone di razza Pezzata Rossa prodotto in Friuli – aggiunge ancora – per fornire agli allevatori elementi per valorizzare il prodotto”.
 
La carne, si legge nei questionari, viene in genere scelta soprattutto in base all'aspetto, alla provenienza e alla fiducia nel rivenditore. Meno importanti, invece, il prezzo e la difficoltà nel cucinarla. Per produrre una carne bovina di qualità, sempre secondo i consumatori, è importante l'alimentazione dell'animale, seguito dal sistema di allevamento, le condizioni di benessere e la razza assieme al tempo di frollatura della carne. Tutte considerazioni emerse durante il test. 
 
Nonostante la consapevolezza dimostrata da molti consumatori, l'informazione sul prodotto va ancora incrementata secondo il direttore dell'Anapri Tullio Luttman. “Bisogna diffondere il messaggio – spiega - che non esiste un prodotto standard e standardizzato. La carne non è solo carne, ma ci sono delle differenze sostanziali che la caratterizzano. L'allevatore non produce un prodotto indifferenziato e l'animale ha delle caratteristiche genetiche che si mescolano all'ambiente, all'alimentazione e all'allevamento”. Per questo, l'Anapri offre un servizio di spesa di carne bovina Pezzata Rossa a domicilio a cui aderiscono già 400 consumatori e 20 ristoratori (informazioni al numero 0432 224103).
 
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Asparagi e pesce

L’asparago bianco è il re degli ortaggi della Riviera Friulana. Fa la sua comparsa fugace allo sbocciare della primavera in appezzamenti sempre più estesi. In particolare a Gorgo di Latisana e a Fossalon di Grado. Ma anche le nella zona della pianura fino alla fascia delle risorgive.

A Gorgo l’ERSA installò trent’anni fa impianti sperimentali per sfruttare la geotermia, le sorgenti di acqua calda diffuse nel sottosuolo. Per far spuntare dal terreno anticipatamente i bianchi turioni. L’asparago bianco, e verde, selvatico, che predilige le terre sabbiose, si nutre della sapidità, regala con l’acido aspargico profumi e  sapori gustosi, minerali, salini, e trova nei vini friulani autoctoni l’abbinamento ideale. Dal Tocai (Friulano) al Sauvignon. Sapori, fragranze, profumi freschi, stimolanti. Di mare. Come potrebbero non essere sposati adeguatamente al pesce nostrano?

L’ultima tappa primaverile degli appuntamenti degustazione del ristorante Al Bancut di Lignano Sabbiadoro, di Arnaldo Anastasia, era intitolata semplicemente ‘Asparagi e pesci’. Come semplici, ma davvero efficaci, erano i contenuti delle pietanze predisposte dal cuoco Martino Vizzon. Accostamenti delicati che non hanno mascherato, anzi esaltandoli, i sentori aromatici degli asparagi freschi. Dal mantecato di orata, trasposizione ancor più delicata di uno dei piatti forti di Vizzon, che è il bacalà mantecato, con il Prosecco, in apertura,  alla delicata insalatina di crostacei primaverili in fantasia di bianco e verde; al gustoso raguttino di orata e asparago bianco con crema di patate al sale nero. Deliziosi i primi: dalla più delicata vellutata di bianco e fumetto di spigola con crostini dorati, ai succulenti ‘blecs’ (pasta distesa) noci di mare e il verde al burro di malga. Succulento, mix di delicatezza di pesce e il saporito sformatino di verde e bianco, lo spiedino di bocconcini di San Pietro all’ortolana. I vini consigliati? Per esempio un Friulano di Venica & Venica e il Sauvignon di Felluga.   

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Asparagus 2011

Asparagus 2011, l’asparago bianco riletto dai migliori chef del Fvg


Sei prestigiosi ristoranti reinventano l’asparago bianco friulano, in abbinamento a una selezione dei migliori vini del Fvg.

È la sedicesima edizione di Asparagus, manifestazione biennale partita dalle brillanti idee di Isi Benini ed Elio Grop nel 1981 e rinnovata nuovamente anche per il 2011: si parte il 15 aprile e si conclude il 27 maggio, con sei gustose serate al Ristorante “Da Toni”, alla Lokanda “Devetak”, a “La Primula”, a “La Taverna”, “Al Grop” e “Là di Moret”.


«Abbiamo voluto portare avanti questa importante manifestazione nonostante l’assenza dei contributi della Regione, che quest’anno ci sono venuti a mancare, portandoci a eliminare le due date internazionali che caratterizzavano l’evento  – ha sottolineato, pur senza polemica, il “Duca” Piero Villotta, accompagnato nella presentazione dall’esperto Walter Filiputti in sede di conferenza stampa nella sede di Friuli Future Forum.  L’iniziativa si svolgerà ugualmente e con la stessa elevatissima qualità, grazie alla partnership della Cciaa per la promozione e con l’impegno del Ducato e dei ristoratori, che hanno deciso di sostenere direttamente i costi del piatto di ceramica personalizzato che ogni partecipante agli appuntamenti culinari riceverà in omaggio».

 E proprio qui s’innesta una delle novità della kermesse 2011: agli studenti dell’Istituto Statale d’Arte “G. Sello” di Udine è stata affidata la realizzazione dei bozzetti, che sono stati trasposti sui piatti-ricordo dell’evento; in cambio, il Ducato si è impegnato a sostenere le spese, nonché a promuovere delle borse di studio per i ragazzi.

Una bella novità, oltre al “link” con Friuli Future Forum, che avvia quest’anno proprio il progetto Ciboduemilaventi, un percorso di conversazioni ed happening sugli scenari del settore agroalimentare e del gusto nel Friuli del futuro, in cui Asparagus s’innesta perfettamente.

Come scrive uno dei Saggi, Senatore del Ducato dei vini, Silvano Bertossi, «l’asparago bianco del Friuli Venezia Giulia è coltivato in più di 150 comuni ed è una pianta esigente. I terreni devono essere alluvionali o morenici, quindi caratterizzati da presenza di ciottoli o ghiaia, con capacità di drenaggio delle acque e profondità dello strato fertile». Il miglior modo per assaggiarli in tutte le sfumature è proprio l’intervento dei maestri della cucina friulana e l’abbinamento con i migliori vini della regione, nello speciale percorso che si snoderà secondo questo calendario: 15 aprile Ristorante “Da Toni” - 29 aprile Lokanda “Devetak” - 6 maggio Ristorante “La Primula” - 13 maggio Ristorante “La Taverna” - 20 maggio Ristorante “Al Grop” - 27 maggio Ristorante “Là di Moret”.
Per prenotazioni e informazioni telefonare direttamente ai ristoranti.

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