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Anteprima europea per la Pitina

ANTEPRIMA EUROPEA A BRUXELLES PER LA PITINA. Il prodotto a breve IGP - e altre eccellenze friulane - in degustazione per la platea internazionale dell'evento Arepo (Associazione delle Regioni europee per i prodotti d’origine) svoltosi a Bruxelles il 21 marzo 2018. Un traguardo raggiunto grazie all’impegno della Regione Friuli Venezia Giulia e della sua agenzia per lo sviluppo rurale, Ersa. Presidio Slow Food FVG, la Pitina delle Dolomiti friulane fra poche settimane riceverà il riconoscimento IGP: sono 6 i produttori artigiani che hanno già avviato le procedure per ottenerlo. E a Bruxelles, l’Arepo ha rilanciato il “pacchetto qualità”, articolato in diverse iniziative a favore delle produzioni DOP e IGP. La prima parte dell'evento è stata dedicata a un convegno dedicato alle strategie per la valorizzazione dei prodotti di qualità di origine nell'ambito della Pac (Politica agricola comunitaria). “Passare dalla difesa a un ruolo più proattivo deve essere l’atteggiamento di chi fa uso dei marchi di tutela, strumenti importanti non solo per la certificazione dei prodotti in sé, ma anche per la promozione del territorio di origine” sottolinea l’assessore regionale alle Risorse agricole, Cristiano Shaurli, che in questa occasione ribadisce l’importanza delle certificazioni di qualità per le piccole produzioni.  Per Shaurli, l’attenzione che le istituzioni stanno riservando al settore agroalimentare è frutto di una nuova sensibilità legata anche alle esigenze del consumatore e cittadino. “Veniamo da stagioni passate – dice l’assessore regionale –, nelle quali la produttività era l’obiettivo principale. Ora le cose si stanno rapidamente trasformando anche grazie alla maggiore attenzione del consumatore informato, il quale pretende la qualità dei prodotti che trova sugli scaffali”. Quanto alla Pitina, l’IGP che il salume sta ottenendo è una garanzia di qualità di un prodotto che altrimenti si sarebbe potuto replicare altrove, perdendo la sua connotazione geografica tipica, legata a una lunga storia e tradizione. “Attraverso la promozione – evidenzia Shaurli – chi arriva nel territorio regionale si aspetta di trovare il prodotto legato a questa terra, connubio che diventa opportunità da cogliere e valorizzare. La certificazione è anche una garanzia per il cittadino consumatore, che così può riconoscere la qualità del prodotto. Non è vero – aggiunge l'assessore regionale – che piccole produzioni come quelle della pitina non possano stare su mercati internazionali, poiché ci sono nicchie che danno sempre più spazio a prodotti locali anche all’interno della grande distribuzione organizzata”.

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