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Chef e Ristoranti. Piatti e Sala.

Ai nove castelli. 20 anni di entusiasmo passione e buona cucina

La famiglia De Petris che conduce con piglio sicuro e appassionato il ristorante Ai nove castelli, con don Federico che ha benedetto la nuova cucina a legna La famiglia De Petris che conduce con piglio sicuro e appassionato il ristorante Ai nove castelli, con don Federico che ha benedetto la nuova cucina a legna

Ai nove castelli. 20 anni di entusiasmo e impegnoOh che bel castello Marcondino dirondello recita la filastrocca, ma se i castelli sono nove? Nove? Ebbene sì, sulle colline fra Nimis, Cividale e Tarcento sono visibili i ruderi di ben nove castelli risalenti a epoche comprese fra il X e il XV secolo. Vi riveliamo subito i loro nomi senza farvi andare a googlare.

1) il castello di Cergneu, frazione di Nimis). 2) il castello della Motta, Savorgnano al Torre, frazione di Povoletto. 3 e 4) i castelli di Attimis, il superiore o “castelvecchio” e l’inferiore o “castelnuovo”. 5 e 6) i castelli di Zucco e di Cuccagna, all’imbocco della valle di Grivò, sopra Faedis. 7 e 8) i castelli di Soffumbergo e di Partistagno 9) il castello di Zuccola, a nord di Cividale.

Ma i nove castelli di cui oggi vi racconto in breve, in attesa di una nuova puntata di assaggio, sono quelli che denominano il ristorante di Faedis che domenica 27 novembre ha festosamente festeggiato i venti anni di attività! Con umiltà e voglia di continuare con rinnovato zelo: ecco il perché di una benedizione, come per un nuovo inizio.

ai nove castelli lo spiedo wowai nove castelli lo spiedo wowUn incontro affollatissimo che vedeva un viavai di amici, clienti storici e occasionali, sostenitori, amanti della cucina e della tradizione. C’ero anch’io perché si sa, #ociseioseguiqb. Ma c’era talmente tanto da assaggiare e tanta gente da salutare che, come detto, mi sono ripromessa di ritornare con calma a conoscere e gustare ricette tipiche che  seducono il palato già dal nome o il doppio brodo che solo a sentirlo raccontare mi faceva immaginare cucine enormi e ricche di uno staff tipo Downtown Abbey. E poi il superspiedo e il nuovo spolert di cui è bene conoscere storia e funzioni.

Insomma questo è solo un ringraziamento a Matteo e Rita per l’invito ricevuto e un consiglio a chi non conosce il posto: andate, anzi, prenotate e andate a mangiare con gioia.

Ristorante Ai Nove Castelli, Via Udine, 63, Faedis

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Valpolicella & Friends Ristorante Amistà ospita la cantina Masi

byblos art hotel ingressoValpolicella & Friends. Al Ristorante Amistà si conclude la rassegna gourmet dedicata alla Valpolicella. Mercoledì 23 novembre 2022 l’ultimo appuntamento con la cantina Masi. Ad accompagnare i vini in degustazione, presentati da Giacomo Boscaini, settima generazione della famiglia e brand ambassador, un menu studiato ad hoc da Mattia Bianchi, Chef del Ristorante stellato Amistà, che alla sua terra natia ha deciso di dedicare il menu “Valpolicella & Friends”, da cui è nata l’idea della rassegna omonima.

Ad aprire la serata un aperitivo di benvenuto con il Conte Federico Riserva Brut 2018 dei Conti Bossi Fedrigotti, servito nella hall dell’albergo tra le note della musica jazz dal vivo e i colori delle opere d’arte della collezione permanente. La cena si svilupperà secondo un percorso gastronomico pensato per valorizzare la biodiversità e la ricchezza delle materie prime del territorio veronese in sinergia con una rappresentativa selezione di vini Masi.

seppiolina di nassa al nero in brodetto di laguna e fagioliniseppiolina di nassa al nero in brodetto di laguna e fagioliniIl menu si aprirà con Seppioline al nero, miso e brodetto di laguna in abbinamento al Colbaraca Soave Classico Superiore 2021 per poi passare ai Tortelli di erbe amare, pere trentosso e Monte Veronese DOP accompagnati dall’ Osar 2015, vino prodotto dall’antica uva Oseleta, proseguirà con Agnello del Monte Baldo, zucca, cime di rapa e mandorle abbinato al Campolongo di Torbe Amarone Classico 2013, prezioso cru proveniente dall’omonimo vigneto, le cui qualità sono note sin dal XII secolo e si concluderà con Spazialismo, dessert ispirato al celebre movimento fondato da Lucio Fontana e il Mezzanella Amandorlato Recioto 2016, una vera rarità, classico vino da fine pasto.

Al termine della cena nella hall sarà possibile degustare la piccola pasticceria con sottofondo musicale.

Costo della cena € 160 (a persona) bevande incluse.

Per info e prenotazioni Ristorante Amistà
Via Cedrare 78, Corrubbio di S. Pietro in Cariano (VR)
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | t. +39 045 68 55 555

 

BYBLOS ART HOTEL VILLA AMISTÀ

la hall
Il Byblos Art Hotel Villa Amistà*****L è una realtà unica nel panorama dell’accoglienza di lusso a livello internazionale. Si trova in Valpolicella, a pochi minuti dalla splendida città di Verona, immerso in un parco di 20.000 mq. con giardini all’italiana, fontane e alberi secolari. Una villa veneta del Cinquecento la cui ristrutturazione è stata firmata del celebre designer Alessandro Mendini, e annovera oggi 58 camere di diversa tipologia, ognuna differente nel concept di arredo e design. Nel grande salone che accoglie gli ospiti all’arrivo e dislocati in ogni ambiante, compreso il giardino, si trovano arredi dei più importanti designer internazionali, insieme ad altre opere d’arte uniche che vanno a caratterizzare l’inestimabile e permanente collezione d’arte contemporanea di Villa Amistà. Nel cuore della Villa, mosaici e affreschi tipici delle splendide domus romane fanno da cornice all’“ESPACE by Byblos”, dove è possibile immergersi nel relax scegliendo uno dei trattamenti di bellezza firmati Valmont e Comfort Zone.

chef Mattia Bianchichef Mattia BianchiFiore all’occhiello del Byblos Art Hotel è il “Ristorante Amistà” (1 stella Michelin) guidato dalla creatività dello Chef Mattia Bianchi e pensato per fondersi armoniosamente con l’hotel: luci soffuse e calde, toni pastello e una selezione di opere a sottolineare l’unicità della location.ristorante amistàristorante amistà

Premiato nel 2019 a Londra ai “World Boutique Hotel Awards” quale Miglior Hotel di Design in Europa e al Mondo, il Byblos Art Hotel Villa Amistà fa parte del prestigioso brand internazionale Small Luxury Hotels of the World.

MASI AGRICOLA


Masi è produttore leader di Amarone. Nel 2022 celebra la 250° vendemmia della famiglia Boscaini nei pregiati vigneti del “Vaio dei Masi”, valle nel cuore della Valpolicella Classica (1772-2022). Masi ha un'expertise riconosciuta nella tecnica dell’Appassimento, praticata per concentrare colore, zuccheri, aromi e tannini nel vino, ed è uno degli interpreti storici dell’Amarone. Il suo presidente, Sandro Boscaini, rappresenta la sesta generazione della famiglia che ha contribuito a creare con questo vino un’eccellenza italiana.

Oggi Masi produce cinque diversi Amaroni, la gamma più ampia e qualificata proposta al mercato internazionale. Da quasi cinquant’anni ha avviato un ambizioso progetto di valorizzazione di storiche tenute vitivinicole, collaborando con i Conti Serego Alighieri, discendenti del poeta Dante, proprietari della tenuta che in Valpolicella può vantare la più lunga storia e tradizione, e con i Conti Bossi Fedrigotti, prestigiosa griffe trentina con vigneti in Rovereto, a cui si aggiunge lo storico château nel cuore di Valdobbiadene di Canevel Spumanti, cantina rinomata per i suoi spumanti premium e parte del gruppo Masi da fine 2016. 

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La nuova cucina: Ai Fiori sostenibilità, gusto e piacevolezza

gran finalegran finale

Una immagine che racchiude il valore della condivisione delle professionalità e delle esperienze. Il capitolo 3 de La nuova Cucina. Una storia di territori e di sapori tutta da scoprire. 

il menù commentatoil menù commentato

I protagonisti di questa serata firmata FVG Via dei Sapori sono i ristoranti Ai Fiori, Enoteca di Buttrio, Alla luna; i vignaioli Albino Armani, Forchir, Ronco delle Betulle, _Sirc: Nonino Distillatori; gli artigiani Friul Trota, Jolanda de Colò, Soplaya, Valle del Lovo, Molino Zoratto, Aceto Sirk, Oro Caffè, Rizzo Caffè & Bistrot 

portoneportone

FVG via dei saporiFVG via dei sapori

Menù

 TUTTE LE FOTO DELL'ARTICOLO SONO DI DAVIDE MARCHESI CHE RINGRAZIAMO 

 

il tuo posto il tuo posto I

benevenuti

La trota di san Daniele La trota di san Daniele Il pane e la trota (la regina di san Daniele ovviamente) squisitezza che appaga il palato 

pulled tunapulled tunaPulled tuna pere e kren piattino rivelazione della serata per qb

polpettinepolpettineLolli polp la tranquilla certezza evergreen delle polpettine 

un benvenuto goloso un benvenuto goloso Toast di ventresca di branzino, maionese di pomodori datterini, cenere di limone un'invenzione gradevolissima da proporre in menù 

Vino in abbinamento

Albino Armani Prosecco Doc Rosè di Sequals 

 i vinii vini

Le portate principali 

tacostacosTacos di platano con pastrami di tofu e germogli di soia   voto qbista 10  abbinato a Ronco delle Betulle Friulano doc COF

l'orzo tra Isonzo e marel'orzo tra Isonzo e mareL'orzo tra Isonzo e mare Una sintesi ben riuscita di tanti prodotti apparentemente disomogenei, ma l'orzo ha svolto la sua parte di collegamento con Ribolla Gialla SirK COF

insolito saorinsolito saorInsolito saor piatto davvero insolito anche nella presentazione, ma la sostenibiltà del riciclo dei prodotti e la presenza del territorio c'era tutta! con Ethos IGT di Forchir 

Dulcis in fundo 

zuppetta di cachizuppetta di cachiZuppetta di cachi, yogurt greco e spugnette al cacao, il piacere degli ingredienti e di sapori semplici abbinata a Grappa Nonino da Prosecco Riserva 24 mesi

E ancora

Nonino Nonino Amaro Nonino Quintessentia il pluripremiato e la supergrappa Prosecco Riserva 

Oro caffè prodotto premium per appagare il palato 

NON TI SCORDAR DI me

Dono finale a ogni partecipante alla cena: un babà al rum in vasocottura in una elegante confezione di Rizzo Caffè e Bistrò di Tarcento. Mitico e ottima mossa per farsi ricordare! 

babà al rum in vasocotturaScopri il programma e il calendario degli eventi cliccando QUIbabà al rum in vasocottura

brindisi finale brindisi finale

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Valpolicella&Friends rassegna gourmet nel ristorante Amistà

ristorante byblos amistàristorante byblos amistàValpolicella & Friends. La rassegna gourmet creata da Mattia Bianchi per rendere omaggio alla Valpolicella. Quattro serate (fino al 23 novembre), per trasformare il Ristorante Amistà  in un teatro che ospiterà i profumi e i sapori della Valpolicella, per un indimenticabile sinfonia diretta da Mattia Bianchi, da sempre innamorato delle sue terre d’origine. Ha pensato a un menu ad hoc per mettere in risalto le caratteristiche di ciascuna cantina, protagonista della serata, articolando un percorso alla scoperta delle eccellenze della Valpolicella.

lo chef mattia bianchilo chef mattia bianchi

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cubismo reciotocubismo recioto

Dopo Allegrini  e dopo La Giuva (nella foto sopra il dessert dedicato al loro Recioto ispirandosi al Cubismo di Picasso), sarà la volta il 9 novembre dell'azienda vinicola Farina che fa della conduzione famigliare la sua vera forza, per concludere il 23 novembre 2022 l'ultima serata della rassegna con Masi, una delle case vinicole più note al mondo con il suo celeberrimo Amarone, vero protagonista della Valpolicella.

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Quattro serate dedicate all’eccellenza e al dialogo armonioso fra le migliori materie prime del territorio tradotte in esclusive prelibatezze gourmet da Mattia Bianchi e i vini che hanno reso la Valpolicella simbolo di qualità.

valoplicella and friends logovaloplicella and friends logo

Ristorante Amistà. Via Cedrare 78, Corrubbio di S. Pietro in Cariano (VR)
T. +39 045 68 55 555

 

BYBLOS ART HOTEL VILLA AMISTÀ


Il Byblos Art Hotel Villa Amistà*****L è una realtà unica nel panorama dell’accoglienza di lusso a livello internazionale. Si trova in Valpolicella, a pochi minuti dalla splendida città di Verona, immerso in un parco di 20.000 mq. con giardini all’italiana, fontane e alberi secolari. Una villa veneta del Cinquecento la cui ristrutturazione è stata firmata del celebre designer Alessandro Mendini, e annovera oggi 58 camere di diversa tipologia, ognuna differente nel concept di arredo e design.

Nel grande salone che accoglie gli Ospiti all’arrivo e dislocati in ogni ambiente, compreso il giardino, si trovano arredi dei più importanti designer internazionali, insieme ad altre opere d’arte che vanno a caratterizzare l’inestimabile e permanente collezione d’arte contemporanea di Villa Amistà.

Nel cuore della Villa, mosaici e affreschi tipici delle splendide domus romane fanno da cornice all’ESPACE by Byblos, dove è possibile immergersi nel relax scegliendo uno dei trattamenti di bellezza firmati Valmont e Comfort Zone. Fiore all’occhiello del Byblos Art Hotel è il “Ristorante Amistà” (1 stella Michelin) guidato dalla creatività dello Chef Mattia Bianchi e pensato per fondersi armoniosamente con l’hotel: luci soffuse e calde, toni pastello e una selezione di opere a sottolineare l’unicità della location. Premiato nel 2019 a Londra ai “World Boutique Hotel Awards” quale Miglior Hotel di Design in Europa e al Mondo, il Byblos Art Hotel Villa Amistà fa parte del prestigioso brand internazionale Small Luxury Hotels of the World.

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Sostenibilità in tavola con Friuli FVG Via dei Sapori

FVG Via dei Sapori La Nuova Cucina FVG Via dei Sapori La Nuova Cucina Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori, il Consorzio fra 21 ristoranti del FVG affiancati da 47 partner fra vignaioli, distillatori e artigiani del gusto, prosegue il suo progetto La Nuova Cucina, coinvolgendo ristoranti emergenti della regione.

fvg via dei sapori logo fvg via dei sapori logo

8 cene in programma in novembre e dicembre.

La sostenibilità in tavola

C'è chi ha pensato al minimo impatto ambientale riguardo ai costi energetici di cottura utilizzando tecniche appropriate e ricorrendo a preparazioni a freddo quali la macerazione, la fermentazione, l’essiccazione, l'infusione e la marinatura. Altri si sono soffermati sull’acquisto consapevole delle materie prime, rivolgendosi alle filiere del territorio. Altri ancora hanno puntato sul recupero e utilizzo di parti o rimanenze provenienti dalla lavorazione dei vari prodotti, riducendo quindi al minimo gli scarti alimentari.
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­Il menu, di 5 portate, prenderà il via con uno speciale benvenuto della cucina creato a sei mani, a cui seguiranno un antipasto, un primo, un secondo e un dolce.
Il tutto sarà arricchito da raffinate squisitezze dei partner del progetto: dalla selezione dei vini in abbinamento, ai distillati che accompagneranno i dessert creati non solo dagli chef dei ristoranti, ma anche da maestri pasticceri e cioccolatai del gruppo.
La prenotazione alle cene è obbligatoria e va fatta direttamente ai ristoranti.
Il costo è il medesimo per ogni cena, 80,00 €.

QUI i  menu e tutte le informazioni 


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­Il calendario

 

8 novembre - Ai Fiori (Trieste)
assieme agli chef dei ristoranti: Enoteca di Buttrio, Alla Luna

10 novembre - Da Nando (Mortegliano)
assieme agli chef dei ristoranti: Lokanda Devetak, Da Alvise

15 novembre - Vitello d’Oro (Udine)
assieme agli chef dei ristoranti: AB Osteria Contemporanea, Barcaneta

17 novembre - Al Paradiso (Paradiso di Pocenia)
assieme agli chef dei ristoranti: Al Gallo, Valeria 1904

22 novembre - La Torre (Spilimbergo)
assieme agli chef dei ristoranti: Costantini, 1883 Restaurant & Rooms

24 novembre - Costantini (Collalto di Tarcento)
assieme agli chef dei ristoranti: Caffetteria Torinese, Tre Merli

29 novembre - Al Ponte (Gradisca d’Isonzo)
assieme agli chef dei ristoranti: Carnia, Il Piron dal Re

1 dicembre - Al Grop (Tavagnacco)
assieme agli chef dei ristoranti: San Michele, Casa Valcellina

Ristoratori di Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori

AB Osteria Contemporanea di Lavariano di Mortegliano, Ai Fiori di Trieste, Al Gallo di Pordenone, Al Grop di Tavagnacco, Al Paradiso di Pocenia, Al Ponte di Gradisca D’Isonzo, All’Androna di Grado, Caffetteria Torinese di Palmanova, Campiello di San Giovanni Al Natisone, Carnia di Venzone, Costantini di Collalto di Tarcento, Da Nando di Mortegliano, Da Toni di Gradiscutta di Varmo, Enoteca di Buttrio, La Subida di Cormòns, La Taverna di Colloredo Monte Albano, La Torre di Spilimbergo, Lokanda Devetak di Savogna d’Isonzo, Mondschein di Sappada, San Michele di Fagagna, Vitello d’Oro di Udine.

 Nuovi Amici

1883 Restaurant & Rooms di Cervignano del Friuli, Alla Luna a Gorizia, Barcaneta di Marano Lagunare, Casa Valcellina di Montereale Valcellina, Da Alvise a Sutrio, Valeria 1904 di Trieste, Il Piron Dal Re di Codroipo, Tre Merli di Trieste.

Al percorso gastronomico dei ristoranti si affiancano anche vignaioli e distillerie, eccellenze nel settore agroalimentare e artigiani del gusto. 

fvg via dei saporifvg via dei sapori

21 vignaioli e 1 distillatore


Albino Armani, Castello di Spessa, Dario Coos, Di Lenardo, Edi Keber, Ermacora, Eugenio Collavini, Forchir, Jermann, Livio Felluga, Livon, Marco Felluga Russiz Superiore, Nero Magis, Petrussa, Picech, Princic Gradis’ciutta, Ronco delle Betulle, Sirch, Venica&Venica, Vistorta, Zidarich, Nonino Distillatori.

18 artigiani del gusto 

Consorzio per la Tutela del Formaggio Montasio, Aceto Sirk; confetture e salumi dell’azienda agricola Devetak Sara; prosciutto crudo di San Daniele di DOK Dall’Ava;  FriulTrota di San Daniele; salumi d’oca e i prodotti di Jolanda de Colò di Palmanova; Latteria di Cividale; farine e baccalà del Mulino Zoratto di Codroipo; tartufi di Muzzana Amatori Tartufi; pesce della vallicoltura Valle del Lovo di Carlino; Raviolo Factory di Villa Santina; alga Spirulina dell’azienda agricola Spiruline di Cormòns; Rizzo Caffè Bistrot di Tarcento; gubana de L’Antica ricetta di Cormòns;  panettone di Dall’Ava Bakery Maria Vittoria; Pasticcerie Mosaico e Cocambo di Aquileia; Pasticceria Maritani di Monfalcone e Staranzano; iOro Caffè di Udine.

 

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Il caffè come ingrediente in una cena particolare

trieste coffee festival logotrieste coffee festival logo

Caffè a tutto pasto. L'espressione "a tutto pasto" normalmente si riferisce a un vino capace di sostenere tutto il food pairing dall'antipasto al dolce. Qui in realtà scriviamo di una cena che ha il caffé fra gli ingredienti in ogni portata. E i vini, quelli splendidi di Aquila del Torre di Savorgnano, sono stati serviti in abbinamento.

aquila del torreaquila del torre

Una cena al ristorante Ai fiori di Trieste molto golosa e molto frizzante grazie agli organizzatori di Trieste Coffee Festival

antipastoantipastoAstice, cavolfiore, polvere di caffè, riduzione di bisque  (Friulano 2019, Aquila del Torre)

risottorisotto

Risotto mantecato al caffè, capesante, miele d'arancio (Sauvignon 2019, Aquila del Torre)

rana pescatricerana pescatrice

Rana pescatrice cotta nel caffè a bassa temperatura, zucca, tartufo e burro d'arachidi  (Sauvignon Primaluce 2017, Aquila del Torre)

cheese cakecheese cake

Cheesecake al caffè, mandorle sabbiate, banana chips (Picolit 2004, Aquila del Torre).

Complimenti al giovane cuoco Lorenzo, all'accoglienza professionale as usual dello staff e dei titolari #staytuned, a breve vi aggiorneremo su nuovi imperdibili appuntamenti della settima edizione di Trieste Coffee Festival. Spoiler: per sabato 5 novembre non prendete impegni! #ociseioseguiqb

Gli organizzatori di Trieste coffee festival Filippo Vidiz e Alberto PolojazGli organizzatori di Trieste coffee festival Filippo Vidiz e Alberto Polojaz

 

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Maremma che pasta!

 PiciPici

MAREMMA CHE PASTA! The Sense Experience Resort di Follonica ha celebrato la Giornata Mondiale della Pasta (25 ottobre) con un piatto all’insegna del territorio. Lo Chef Franco Manfredi del Ristorante fine dining Eaté ha scelto il formato di pasta tipico toscano, i pici, insieme al meglio di mare e terra a kilometro 0. 

Il gusto ha un ruolo di primo piano fra le esperienze che il The Sense Experience Resort propone ai suoi ospiti per vivere la Natura con tutti e 5 i sensi: nel Ristorante gourmet Eaté, situato sulla spiaggia privata del resort, lo Chef Franco Manfredi propone piatti che valorizzano le materie prime locali secondo i principi della Nutriceutica. 

Picio toscano

un piatto di pici abbinato a delizie del mare antistante, al guanciale, all’olio e ai limoni locali.

Pasta, gola e territorio.

 

 

Picio Toscano. Polpa di riccio, guanciale di cinta senese, mazzancolle nostrane e pane al limone.

Ingredienti per 4 persone:

400g pici

70g polpa di riccio

60g guanciale di cinta senese

150g mazzancolle 

25g pane al limone

50g olio evo

 

Procedimento:

Frullare la polpa di riccio con tre pomodorini datterino precedentemente sbollentati e privati della loro buccia.

Pulire le mazzancolle e tagliarle a pezzi. Tagliare a listarelle il guanciale di cinta senese.

In una casseruola mettere uno spicchio di aglio intero, fare rosolare, togliere l’aglio, aggiungere il guanciale e tostarlo, aggiungere la mazzancolla.

Bollire i pici in abbondante acqua salata, scolarli al dente. Terminare la cottura dei pici nella casseruola assieme al guanciale e alle mazzancolle (non cuocere molto queste ultime).

Aggiungere fuori dal fuoco la crema di polpa di riccio e datterino. Mantecare con olio extra vergine di oliva.

Cospargere la pasta con briciole di pane al limone tostato.

Servire ben caldo.

resortresort

Prenota il tavolo riservato ed esclusivo su una delle collinette. Una breve scalinata ti porterà in un balconcino panoramico naturale con la vista mozzafiato di tutte le isole dell’arcipelago Toscano. La tua esperienza sarà privata, avrai un cameriere dedicato per tutta la durata della cena.

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A cena con ... Mara Navarria

cena con medagliacena con medagliaLa trattoria al Paradiso, di Paradiso di Pocenia, grazie alla dinamica e vulcanica Federica Cengherle, propone un’iniziativa denominata “A cena con….”. Un'idea sempatica e attrattiva che vedrà cambiare l’ospite d’onore di volta in volta. A inaugurare il progetto è stata Mara Navarria, la schermitrice friulana specialista della spada, che alle Olimpiadi di Tokio ha conquistato la medaglia di bronzo a squadre (medaglia che ha portato con sè alla cena e così i commensali hanno potuto anche toccare il trofeo) e l’argento ai Mondiali. Non capita spesso di poter cenare con un'atleta che ha vinto medaglie alle Olimpiadi e ai Mondiali e potersi confrontare su argomenti sportivi, accompagnati da deliziosi piatti preparati dallo chef del ristorante.

Assieme al marito Andrea Lo Coco, che è anche il suo preparatore atletico, Mara Navarria tra una portata e l’altra ha risposto alle domande dei presenti. Approfittando di una pausa tra un allenamento e l’altro, prima per conseguire la laurea e poi per recuperare dopo un’operazione chirurgica, ha potuto concedersi anche un goloso strappo alla regola dal punto di vista alimentare.

germano reale germano reale

Lo chef Cristian Nardulli da poco entrato nelle cucine del ristorante di Paradiso di Pocenia ha preparato un menù tra terra e mare, o meglio laguna, in omaggio alle radici territoriali della campionessa che vive a Carlino.

Dopo un branzino della Valle del Lovo servito con una salsa agli agrumi è stato presentato un piatto di ravioli con sgombro, alghe e salicornia (asparago marino). Superbo il risotto con il pescato del giorno che ha preceduto il germano reale selvatico, preparato in lenta cottura.

A chiudere una crema di cachi e cannella, con un tortino di zucca, semi di zucca pralinati e miele di barena.

Fra i vini da segnalare un traminer aromatico ’21 di Bortolusso, un uvaggio bianco M’Ama ’21 di Albafiorita, il rosso Peng del ’18 della cantina Modeano.  Gran finale un verduzzo  vendemmia tardiva della selezione di Aurelio Cengherle.

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#ociseioseguiqb

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Prima convention mondiale del panettone

pasticceri per panettone scalinata palazzo reale di Napolipasticceri per panettone scalinata palazzo reale di NapoliI° CONVENTION MONDIALE DEL PANETTONE. Il 5 ottobre 2022. Palazzo Reale di Napoli. Nasce la nazionale italiana dei maestri del lievito madre, la squadra che sfiderà le altre nazioni al Campionato Mondiale 2023. Il dolce italiano più iconico e rappresentativo del Natale conosciuto in tutto il mondo, il grande lievitato, sua maestà il Panettone, si rinnova, stupisce, ed è sempre più internazionale. L’Italia con i suoi pasticceri lievitisti sfiderà le squadre di altri Paesi come Argentina, Brasile, Singapore, Australia e altri nel Campionato Mondiale a squadre che si terrà nel 2023. In palio il titolo di Miglior Panettone Tradizionale nel rispetto del rigore del disciplinare, ma verranno premiate anche la fantasia e la contaminazione che i pasticceri di tutto il mondo sapranno combinare con i loro prodotti tipici, all’insegna dell’innovazione.

L'Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano ha organizzato la Prima Convention Mondiale del Panettone artigianale e tradizionale che vedrà riuniti a Napoli i componenti dell’Accademia dei Maestri del Lievito Madre provenienti da tutta Italia.

La cabina di regia dell’evento è affidata all’ente di Formazione Dolce & Salato di Maddaloni rappresentata dallo Chef Giuseppe Daddio e del Maestro pasticcere “Accademico” Aniello di Caprio. Il Presidente dell’Accademia dei Maestri del Lievito Madre - realtà che riunisce oltre 40 fra i più conosciuti e abili lievitisti, pasticceri, panificatori e pizzaioli di tutto il Paese - Claudio Gatti dichiara: “L’Accademia è nata per divulgare il lievito Madre e tramandare la nostra esperienza ai giovani. Tra le ricette che saranno presentate alla Convention del 5 ottobre ci sarà il Pan del Re, un dolce da proporre per l’Epifania, che raccorda il Natale con le quattro stagioni.

Sarà una giornata di studio, un importante momento didattico di formazione per sensibilizzare sull’importanza dell’artigianalità e delle eccellenze italiane, dando valore ai tanti professionisti che con il loro lavoro si sono resi ambasciatori del Made in Italy nel mondo. Al dibattito, oltre agli accademici, saranno presenti gli industriali Bauli, Fiasconaro e Albertengo in rappresentanza di una produzione di eccellenza nazionale.

maestri pasticceri e panettonemaestri pasticceri e panettone

L’evento è sostenuto dalla Regione Campania dal comparto del turismo e dall’agroalimentare, e dai partner privati che rendono possibile l’iniziativa.

 

 

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Sapori in laguna Show cooking nella Valle del moro.

chef Igles Corelli con Fabrizio Nonis in lagunachef Igles Corelli con Fabrizio Nonis in lagunaDue splendide giornate di sole hanno contribuito alla riuscita di Sapori in laguna, il format ideato da Fabrizio Nonis (meglio noto come il Beker), con una serie di show cooking con chef stellati e chef del territorio. L’evento è organizzato in collaborazione con il Comune di Grado, Consorzio Grado Turismo e PromoturismoFVG. I partecipanti hanno avuto anche modo di visitare e conoscere la Valle del Moro, incantevole ambiente naturale dove- nella valle da pesca - vengono allevati branzini e orate. 

chef Tarlaochef TarlaoIl tema della prima giornata era la cacciagione ed è stato Attias Tarlao del ristorante Tavernetta all’Androna di Grado il primo a dare dimostrazione della sua tecnica preparando i ravioli di germano reale nel suo guazzetto. Successivamente il giovane chef Simone Selva, chef del ristorante Vite all'interno del Treviso Art District (ne abbiamo scritto ampiamente di recente su qb mensile cartaceo) ha presentato un piatto molto interessante costituito da alcune fette di cinghiale servite quasi crude, che erano state inoculate con il koji fungo molto utilizzato in Giappone anche per la lievitazione del sake, con l’aggiunta di fegato di merluzzo affumicato.

partecipantipartecipantiIgles Corelli, chef che ha nel suo palmares ben cinque stelle Michelin,  ha stupito gli ospiti con germano reale ripieno, salsa di more e bitter, con morbido di zucca e sesamo tostato. Nella sua dimostrazione il cuoco emiliano per dare un gusto in più ha utilizzato anche la rete del maiale, che avvolge la cavità addominale. Di solito il piatto prevedeva l’utilizzo dell’anguilla nella farcitura, ma per l’occasione la pietanza è stata rivisitata. A concludere la giornata inaugurale lo chef Vanni Aizza de La Colombara di Aquileia che ha preparato un spezzatino di cinghiale servito in una pagnotta di pane. A concludere il pranzo Gubana e Santonego, un liquore tipico della laguna a base di assenzio marino.

Per la seconda tappa è stato servito un menù a base di pesce della laguna, rielaborato da alcuni chef della costiera sorrentina.

spaghettinispaghettiniPeppe Guida del ristorante Osteria Nonna Rosa di Vico Equense, e volto televisivo di Gambero rosso channel ha proposto gli spaghettini cotti nell’acqua al limone e ripassati in padella con l’aggiunta di provolone, al tutto è stata aggiunta una tartare di branzino.

genovesegenovese

Peppe Aversa del ristorante Il Buco di Sorrento ha preparato un piatto che ha definito della “memoria”:  una genovese con i fasolari, caciotta secca e rosmarino. Base composta da cipolle bionde e rosse rosolate con aggiunta di rosmarino e pasta spezzata a mano.

boreto di canoceboreto di canoce

Due chef gradesi honno accettato la sfida proponendo due versioni di boreto: Attias Tarlao a proposto il piatto della tradizione gradese, rivisitato e con boreto di canoce, servito su rondelle di polenta in tre colori, bianca, gialla e nera, quest’ultima colorata con il nero di seppia. Mauro Verginella ha preparato la versione classica, con cefalo sfilettato e polentina morbida bianca.

In abbinamento in entrambe le giornate i sommelier hanno servito gli ottimi vini delle varie Doc che fanno riferimento Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia.

 

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Lefay resort: stile italiano dell'accoglienza

Lefay resort una delle piscineLefay resort una delle piscineLago di Garda e i suoi dintorni:  basta passeggiare in questo territorio straordinario per comprendere che valorizzare significa mettersi in ascolto della vocazione e della storia dei luoghi, senza aggiungere troppo né distruggere nulla. Oggi, come due secoli fa o in epoca romana, una vacanza sul Garda è rigenerante perché spiega senza tante parole come il pianeta sia in realtà un unico grande giardino in cui l’uomo vive meglio se fa la parte del giardiniere.

Se poi si passeggia nei percorsi situati nell’immenso parco (oltre 11 ettari) che circonda il Lefay Resort si stacca decisamente e completamente dalla frenetica vita quotidiana.

Una struttura immersa nel verde creata dalla famiglia Leali, che una trentina di anni fa aveva dato vita a AirDolomiti, la compagnia aerea regionale che aveva base operativa a Ronchi dei Legionari. Oltre a questo resort ne hanno uno sulle Dolomiti e uno in cotruzione in Toscana. Per arrivarci da Gargnano (in provincia di Brescia) ci si inerpica per una serie di tornanti, una volta giunti a destinazione il panorama mozzafiato ti incanta e ti avvolge.

Trascorrere qui qualche giorno in questo resort ti fa comprendere cosa sia lo stile italiano dell’accoglienza Una Spa di 4.600 metri quadrati, con una serie di piscine interne ed esterne superlative, in una sembra di nuotare nella continuità della superficie del lago. Saune, hamam e una serie di trattamenti di bellezza completano la straordinaria offerta per il benessere.

Uno dei punti di forza della struttura sono i ristoranti: uno sistemato all’ultimo piano (La Limonaia) dove viene proposta una cucina mediterranea e dove viene servita la colazione, l’altro (Gramen) dove l’elemento vegetale raccolto nel Giardino energetico affacciato sul lago è la componente principale del menu.

Come sostiene lo chef Matteo Maenza, che vanta una lunga esperienza al fianco di chef come Alain Ducasse, Anne-Sophie Pic, "al Gramen c’è una stretta connessione tra la cucina e la filosofia del benessere”.

ll resident chef Giammarco Ninivaggi e il suo team hanno preparato per noi di Qb, un menu degustazione attingendo piatti dalla proposta Agros, con pietanze unicamente vegetali, e altri dal Per Aquam, omaggio al clima mediterraneo del lago con l’incontro tra la terra e l’acqua.

Dopo alcune prelibatezze servite come antipasto, accompagnate da un  cocktail a base di cetriolo, basilico e acqua tonica, arriva il biancomangiare di mandorle, fave e crescione.

Una schiuma di melanzana alla parmigiana con ricotta vegetale, precede un piatto composto da ostriche, radici mela verde e finocchietto.

Molto particolare la rutabaga (un ortaggio non molto conosciuto che può essere descritto come un incrocio tra rape e ravanelli), servito con fagioli e peperoni cruschi.

A ogni portata il sommelier Gioele ci stupisce con abbinamenti molto azzeccati con vini della zona. 

Il piatto più intrigante, quanto meno per la complessità tecnica, è una trilogia di ricciola Hiramasa, con zucchine, taccole e tatsoi (cavolo cinese dal sapore che ricorda la senape).

dessertdessertPer il dessert un Rocher di cocco, agrumi e tagete, al tavolo viene preparato un thè bianco che si accompagna benissimo e conclude in bellezza l’esperienza. Una cucina quella del Gramen che sicuramente valorizza le materie prime più autentiche, non utilizzando latticini e derivati e nemmeno la carne.

Lefay resort: un’esperienza sensoriale e di benessere che difficilmente si può dimenticare. Nuovo lusso: spazio, natura, silenzio e servizio sottovoce (ma attento a ogni dettaglio). 

 

 
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